Occupa
l'ala sud-occidentale dell'Ex Casa Professa dei gesuiti. Vi
si accede da Piazza Casa Professa o da piazzetta Brunaccini. Fondata grazie ai contributi di libri e manoscritti di un
gruppo di nobili e di ecclesiastici nel 1760.
All'interno la
prima sala contiene gli schedari, la seconda i tavoli di
lettura. le scaffalature , di severa architettura classica
provengono dalla Libreria gesuitica di casa Professa.
Fu istituita nel
1760 come Pubblica Libreria del Senato. Dopo
l'espulsione dei padri Gesuiti dalla Sicilia, la
Pubblica Libreria occupò nel 1775 parte
della Casa Professa, edificata nella
seconda metà del ’500
e lambita dal fiume
Kemonia (o “fiume del maltempo”).
Successivamente,
l’edificio venne ampliato con l’apertura di un
nuovo ingresso da piazzetta Brunaccini con un
pronao di stile neodorico (1822) e con
l’acquisizione della contigua chiesa
cinquecentesca (ma di origini normanne) di
San Michele Arcangelo.
Fra gli spazi
della Biblioteca, lo splendido atrio colonnato
barocco, realizzato nel
1636 e già chiostro del
complesso gesuitico.
Ricostruzione storica
tratta dal sito dell'istituzione...
La Biblioteca Comunale di Palermo fu
fondata per volontà regia e su iniziativa
del Senato di Palermo: va ricordata
l'infaticabile opera di Alessandro Vanni di
San Vincenzo attraverso la quale pose al
giudizio del Senato e del Sovrano la
necessità che la Città potesse disporre del
fondamentale strumento di ricerca e di
supporto all'istruzione ed allo studio
rappresentato da una biblioteca pubblica.
La cerimonia inaugurale ebbe luogo nell'aula
senatoria del Palazzo Pretorio, l'attuale sala delle
Lapidi, il primo settembre del 1760.
La Biblioteca ebbe la sua prima sede in una stanzetta
del Palazzo Pretorio, ma ben presto il gran numero di
donazioni di manoscritti e stampati rese lo spazio
insufficiente e fu necessario affittare alcuni locali
del palazzo del duca di Castelluccio.
L'espulsione dei Gesuiti, avvenuta nel 1767, rese
disponibili le case della Compagnia e alla Biblioteca
furono assegnati alcuni oratori di Casa Professa: la
nuova sede fu inaugurata il 25 aprile 1775.
Il primo bibliotecario della Libreria del Senato fu
Domenico Schiavo, ma il più noto è certamente Gioacchino
Di Marzo che vi operò dal 1857 alla sua morte, avvenuta
nel 1916.
L'appassionata cura del Di Marzo consentì la
valorizzazione e l'incremento delle raccolte alle quali
nel 1870, a seguito del regio decreto di soppressione
degli ordini religiosi del 1866, si aggiunsero numerosi
fondi monastici che furono sistemati nella
cinquecentesca chiesa di S. Michele Arcangelo, oggi
parte integrante della Biblioteca.
La morte del Di Marzo segnò una crisi nella crescita
della Biblioteca, che terminò sotto la sapiente guida di
Maria Emma Alaimo, che la diresse dal 1936 al 1970. Con
instancabile impegno l'Alaimo promosse l'immagine della
Comunale di Palermo stabilendo fecondi rapporti con
istituzioni culturali nazionali ed estere di notevole
rilievo. Dopo la Alaimo seguì un periodo di progressivo
declino.
E' adesso in corso una significativa ricostruzione
dell'istituzione, di cui sono segno concreto i lavori di
restauro architettonico dello storico edificio, sede
della biblioteca.
|