Contiene una immensa e ricca collezione di
preziosi volumi come i codici arabi, greci e latini, come il libro
delle Palme in arato e le lettere di San Paolo in greco. Tra le collezioni complete vanno segnalate
senz'altro quelle di Didot e Teubner dei classici greci e latini.
Dal sito dell'istituzione...
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/bibliotecacentrale/ La Biblioteca
centrale della Regione siciliana è la più recente
denominazione di un Istituto sorto il 15 novembre 1782.
Infatti, nel complesso monumentale costituito dal
Collegio Massimo dei Gesuiti e dall’attigua chiesa
barocca di S. Maria della Grotta, veniva inaugurata la
Reale Biblioteca, per ordine di Ferdinando I. Il merito
della sua costituzione va al principe di Torremuzza,
Gabriele Lancillotto Castelli, che chiamò il celebre
architetto Venanzio Marvuglia per adattare la grande
sala sul lato sud dell’edificio, odierna Sala di lettura
generale.
A dirigere la nuova Biblioteca reale fu chiamato il
teatino p. Giuseppe Sterzinger, mentre il primo fondo
librario fu costituito coi resti della Biblioteca della
Compagnia di Gesù, che ne era stata espulsa il 20
novembre 1767.
Unificata l’Italia, essa prese il nome di Biblioteca
nazionale e si arricchì progressivamente, oltre che del
patrimonio librario delle disciolte corporazioni
religiose e di alcune raccolte bibliografiche di
cittadini illustri, anche degli esemplari depositati per
legge.
Durante la II Guerra mondiale la Biblioteca fu
pesantemente bombardata, e temporaneamente trasferita al
palazzo Mazzarino in via Maqueda.
Conclusi i lavori di restauro del Collegio Massimo,
nel 1948 la Biblioteca ritornò nella sua sede
originaria, ed in quella occasione fu scoperta una
lapide commemorativa. I lavori di adattamento
continuarono anche dopo quella data, con la costruzione
di una “Torre libraria”, alta ben 26 metri, nell’antica
chiesa sconsacrata di S. Maria della Grotta, la
costruzione della Sala di consultazione recentemente
restituita a Sala di lettura, il rifacimento della Sala
di lettura generale ideata dal Marvuglia, bombardata
durante la guerra, ricostruita, ma privata della
bellissima scaffalatura lignea che la adornava,
distrutta dai bombardamenti. Fu anche costruito un nuovo
scalone centrale, utilizzato oggi per accedere alle sale
dall'ingresso della Biblioteca.
Nel 1977, a seguito del trasferimento delle
competenze in materia di beni culturali dallo Stato alla
Regione siciliana, con la legge regionale 80/77, la
Biblioteca ha assunto la denominazione di Biblioteca
centrale della Regione siciliana, configurandosi come il
massimo Istituto bibliotecario siciliano, cui sono
assegnati compiti di rilevanza regionale.
Nel 1979, il luttuoso crollo del loggiato superiore
della Biblioteca costrinse ad una nuova chiusura ed a
lunghi lavori di restauro, conclusi nel 1985.
Nel 1995 la Biblioteca centrale della Regione
siciliana ha iniziato la pubblicazione della sua storia,
all’interno della collana “Sicilia/Biblioteche”
direttamente prodotta dall’Assessorato regionale dei
beni culturali ambientali e della pubblica istruzione,
del quale questa Biblioteca è organo tecnico periferico.
Dell’opera, prevista in 3 volumi, è stato pubblicato il
primo, dal titolo Dalla Domus studiorum alla Biblioteca
centrale della Regione siciliana: il Collegio Massimo
della Compagnia di Gesù a Palermo.
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