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L'astronomia in Sicilia nasce nel 1790, con
l'istituzione dell'osservatorio astronomico di Palermo, primo nel
meridione d'Italia. La creazione di un osservatorio astronomico fu
importantissimo in quanto si cominciò subito a produrre scienza ad alto
livello.
Tuttavia l'osservatorio aveva alle sue spalle il vuoto del 18° secolo, ed attorno a sè l'indifferenza totale. Significativo fu l'intervento di Piazzi, che pur non essendo un astronomo, si rivelò la persona giusta nel momento giusto, per fare di Palermo uno dei centri di ricerca più importanti d'Europa, ed e' per questo che il suo nome e' rimasto saldamente legato alla storia dell'astronomia. Egli riuscì a fare impiantare degli strumenti tecnologicamente avanzati ma il suo lavoro astronomico ebbe tuttavia due limiti invalicabili: l'età avanzata, e gli strumenti di cui disponeva che vennero ben presto superati dai prodotti della tecnologia tedesca. I successori di Piazzi furono Nicolò e Gaetano Cacciatore, entrambi definiti, astronomicamente parlando, personalità di non eccelso valore. Domenico Ragona è senza dubbio una figura interessante, anche se trascurata dalla storiografia astronomica. La sua direzione rivestì un importanza cruciale per la storia scientifica dell' osservatorio come istituzione. Fu durante questo periodo che venne completamente rinnovata la strumentazione. La sua vicenda astronomica ricalca quella di Piazzi a lui ben nota. L'intento di Ragona era di imprimere una svolta determinante alle attività dell'osservatorio, di restituire l'antica celebrità all'osservatorio palermitano. Dopo Ragona vi fù l'intervento importante di Tacchini che si preoccupò di impiantare e montare strumenti all'avanguardia nell'osservatorio. L'intensa attività svolta da Tacchini sui fenomeni della cromosfera solare lo portò nel 1971 a formulare una delle prime classificazioni delle protuberanze solari, ed a rilanciare l'osservatorio di Palermo come uno dei principali centri di fisica solare in Europa. Importanti furono gli studi di meteorologia, grazie all'inserimento di numerosi strumenti, il più importante fra i quali fu un metereografo Secchi, uno dei più particolari e sofisticati strumenti per il rilevamento automatico dei parametri meteorologici. Nel 1898 fu chiamato alla direzione dell' osservatorio palermitano Angelitti. La situazione che il nuovo direttore si trovò a dover fronteggiare era pesantissima ma seguendo la sua personale inclinazione per l'astronomia di posizione e le raccomandazioni della commissione, egli cercò di avviare un programma di osservazione. L'osservatorio astronomico di Palermo visse un periodo di rinascita con Giuseppe Salvatore Vaiana, che condusse un programma di astronomia X solare, guidando il lavoro di sviluppo dei telescopi a raggi X. Erano gli anni delle prime imprese spaziali, anno in cui il successo ottenuto dai russi con il primo Sputnik aveva stimolato l'orgoglio americano e la rapida messa a punto di ambiziosi programmi per la conquista e l'uso scientifico dello spazio. Attualmente l'osservatorio astronomico riveste un'importanza particolare per le misurazioni delle distanze dei corpi celesti che vengono eseguite sempre con la metodologia dei raggi x nei laboratori di via Imera. I risultati di queste misurazioni sono di tale precisione da essere richiesti dai principali centri astronomici europei e dalla N.A.S.A. stessa. Foto in
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