ENNA, il capoluogo, è noto per il
Castello di Lombardia, ottimamente
conservato, che, nel corso dei secoli, subì numerose migliorie e che deve la sua
attuale sistemazione a Federico II di Svevia. Di grande interesse storico è la
Torre di Federico, di forma ottagonale, ubicata in mezzo ad un verdeggiante
giardino circondato, in passato/da una muraglia della stessa forma. Una sintesi
di molti secoli di arte e di cultura è data dal Duomo, nella cui struttura si
trovano influssi gotico-catalani, rinascimentali e barocchi. Interessanti sono
anche i due musei: il Museo Alessi, che custodisce documenti di grande
importanza storica e di grande valore artistico, che abbracciano un arco di
tempo che dalla preistoria giunge sino ai nostri giorni; il Museo Varisano, che
accoglie in cinque ampie sale soprattutto reperti indicativi di forme di vita
delle genti indigene al momento della ellenizzazione del territorio.
- Info Utili
Municipio, Piazza Coppola, Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo, Piazza N. Colajanni
6, Azienda Provinciale per l'Incremento Turistico, via Roma 411,
- Castello di Lombardia
Chiuso per restauri
- Duomo
Aperto tutti i giorni.
- Museo Alessi
Aperto tutti i giorni, escluso lunedì.
- Museo Varisano
Aperto tutti i giorni La Sicilia delle Miniature e della Musica. Aperto tutti i giorni, escluso il
lunedì
Testimonianze artistiche
Castello di Lombardia - E In più importante
testimonianza delle fortificazioni che cingevano Henna. Edificato sulla
cittadella che fece meritare ad Henna l'appellativo di "Urbs inexpugnnbilis", fu
definito da Strabene la più bella fortezza della Sicilia, ed è di origini
antichissime.
Quello che oggi si visita è il risultato di
numerosi rifacimenti cui ogni conquistatore sottopose la fortezza. Tra gli
interventi più importanti quello degli arabi, che lo trasformarono in una
roccaforte a tutti gli effetti, quello degli svevi, che diedero definitivo
assetto alle opere murarie esterne, quelli compiuti da Federico d'Aragona che lo
scelse come propria dimora. Il suo nome deriva probabilmente dalla guarnigione
lombarda cui i normanni affidarono il controllo del castello, anche se, ad onor
del vero, gli Arabi definivano Lombardia la costa orientale dell' Adriatico e le
zone della Calabria occupate dai normanni e, pertanto, non si può escludere
un'origine diversa del nome.
La pianta irregolare della fortezza, che è tra
quelle meglio conservate della Sicilia, ricorda i castelli federiciani in
Puglia, in particolare quello di Lucera, e la sua area complessiva è di 26.000
mq circa. Il castello è diviso in tre cortili - di San Nicola, della Maddalena,
di San Martino - separati da robusti muraglioni rinforzati da torri, cosicché la
capitolazione di un cortile non pregiudicami la resistenza degli altri. Il
cortile più interessante è quello di San Martino: vi si trovano i resti degli
appartamenti reali, di una chiesa, della sala regia, nonché un oratorio rupestre
sotterraneo che conferma l'antichità del luogo fortificato, sicuramente
anteriore all'attuale castello. Da questo cortile si accede alla torre Pisana
detta anche "delle aquile" per via della presenza, anticamente, di numerosi
rapaci sui suoi merli.
- La Torre Ottagono
Posta a
guardia della zona meridionale della città, è rimasta intatta e si erge
solitaria al centro di un giardino pubblico. Di questa torre, chiamata anche "di
Federico II", gli storici non sono riusciti ancora a stabilire con certezza
l'età: c'è chi sostiene che risalga all'imperatore svevo Federico II, chi a
Federico d'Aragona, chi, ancora, a epoca manfrediana.
La teoria più affascinante, però, è quella che
la identifica con l'antico centro geodetico della Sicilia. Dall'alto dei 24 m di
questa torre, infatti, antichi astronomi, facendo perno su questo centro,
avrebbero dato vita alla delimitazione dell'isola e alla creazione del suo
sistema viario. Più tardi gli arabi si sarebbero serviti dello stesso punto di
partenza per dividere l'isola in tre valli.
Il pianterreno presenta strette monofore
ogivali, il primo piano due ampie finestre rettangolari decorate, aperte nel
1457. Il terzo piano nimica di copertura. Vi si sale da una scala a chiocciola
ricavata nello spessore del muro (che è di 3,30 m) e dalla cima come, del resto,
da ogni punto di Enna, si può ammirare un amplissimo panorama.
- Il Duomo
È il monumento
principale di Enna. Fu fondato forse sui ruderi di un tempio dedicato a
Proserpina verosimilmente prima del 1307, anno di nascita dell'infante Pietro,
in occasione della quale la madre, la regina Eleonora, espresse la volontà di
far restaurare "il tempio principale della città". Quasi del tutto distrutto da
un incendio nel 1446, fu ricostruito a partire dal 1451: i lavori proseguirono
per tutto il Cinquecento.
Domina la facciata cinquecentesca un alto
campanile del Seicento su due ordini di lesene. Sul fianco destro due portali:
uno, opera cinquecentesca di Jacopino Salemi, di gusto rinascimentale,
decorato al centro da un bassori-lievo raffigurante S. Martino ed il povero;
l'altro, detto Porta Santa, in stile gotico. Sempre all'esterno sono notevoli le
absidi ed il transetto, originari del Trecento, ed un arco che faceva parte
dell'ambulacro cimiteriale della chiesa, unico superstite di un porticato a
chiostri.
L'interno è a croce latina con tre navate
divise da colonne di alabastro nero con basamenti e capitelli riccamente ornati.
La seconda a destra e la seconda a sinistra, in particolare, sono autentici
capolavori di Gian Domenico Gagini.
Meritano attenzione particolare, inoltre, le
tre cappelle che si aprono nel transetto: quella di sinistra, dedicata al SS.
Sacramento, appare nuovamente, dopo i lavori di restauro, nell'originale
concezione trecentesca; la cappella di destra è dedicata alla patrona di Enna,
la Madonna della Visitazione, il cui simulacro, custodito per l'appunto nella
cappella, viene condotto in processione ogni anno il 2 luglio; la cappella
centrale, del XVI secolo, è dedicata alla Vergine Assunta, ed è riccamente
decorata in ogni sua parte con stucchi, statue e quadri illustranti vari momenti
della vita della Madonna. Il soffitto della chiesa, infine, costituito da tre
differenti tipi di cassettoni intagliati, è una vera e propria opera d'arte in
legno di noce: pregevole, in particolare, quello che sovrasta la navata centrale
ed il transetto, opera dello scultore Scipione di Guido, che vi lavorò, con i
suoi assistenti, per cinque anni. A lui si devono anche le cantorie della navata
centrale ed il coro dell'altare maggiore.
- IL LAGO PERGUSA si trova a pochi chilometri da Enna. Cantato da Ovidio e
da Claudiano, con il suo autodromo e la sua pineta attrezzata, richiama sia gli
appassionati di motori sia gli amanti della natura.
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