La DESCRIZIONE DELLE
MANIFESTAZIONI e le date sono puramente indicative e
potrebbero variare di anno in anno, si consiglia
pertanto di informarsi con
gli enti turistici locali.
PALERMO: il Festino di Santa Rosalia
(15 luglio)
CEFALU': Festa patronale del SS.
Salvatore (6 agosto)
MAZARA DEL
VALLO: Festa patronale dì San Vito (3^ settimana di
agosto)
PIANA degli
ALBANESI: Pasqua secondo il rito greco-bizantino
TRAPANI: Processione
dei Misteri di Trapani (Settimana Santa)
CATANIA: Festa
patronale dì S. Agata (1-5 febbraio)
PATTI: Festa della
Madonna del Tindari (8 settembre)
ACIREALE: II Grande
Presepe 700esco nella Grotta (natale)
AGRIGENTO: Festa del
Mandorlo in fiore (2^ settimana di febbraio)
CALTAGIRONE
(CT): La Scala infiorata (maggio - giugno)
CALTANISSETTA: Riti
pasquali. Processione della Real Maestranza
PIAZZA ARMERINA
(EN): Il Palio dei Normanni (13-14 agosto)
NICOSIA (EN): Festa
patronale di San Nicola (6 dicembre)
SIRACUSA: Festa
patronale di Santa Lucia (13 dicembre)
NOTO (SR): Festa
patronale di San Corrado (19 febbraio e ultima domenica
di agosto)
RAGUSA Ibla: Festa
patronale di San Giorgio (ultima domenica di maggio)
RAGUSA: Festa
patronale di San Giovanni (24 giugno)
MESSINA: Festa
patronale della Madonna della Lettera (3 giugno) Sfilata
dei Giganti Mata e Grifone (12-14 agosto)
MONREALE: Festa
patronale del SS. Crocifisso (1-3 aprile) Settimana di
Musica Sacra (novembre)
CARINI: Invenzione
della Croce (3 maggio)
MARSALA: Riti della
Settimana Santa: / Misteri Viventi di Marsala
(17-23 aprile)
PALERMO
U
Fistinu i Santa Rusalia (15 luglio) [Per
approfondimenti
click qui>]
Solenni festeggiamenti,
mostra e processione del Carro sontuoso della
Santa, spettacolo pirotecnico.
La Santa divenne patrona
di Palermo per avere debellato, con il passaggio delle
sue ossa per le vie della città, il diffondersi della
peste che allora (1624) imperversava e che i 4 santi
protettori, Cristina, Ninfa, Oliva ed Agata, non erano
riusciti a fermare.
L'attrattiva dei
festeggiamenti era ed è costituita, tutt'oggi, dal
carro trionfale, una speciale macchina costruita con
enormi travi, a forma di nave, e decorata con pitture
che rappresentano gli episodi più significativi della
vita della santuzza.
Il carro, con in cima la
statua di S. Rosalia, percorre le principali vie del
centro storico seguito da una enorme massa di fedeli e
di turisti, affascinati dalla maestosità del carro
stesso.
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CEFALÙ
Festa patronale del SS. Salvatore (6 agosto)
Il Cristo Pantocratore
della trasfigurazione si celebra il 6 agosto anche se i
festeggiamenti, per l'aspetto profano che naturalmente comporta, iniziano il 2 agosto con il tradizionale
dispiegamento della bandiera raffigurante il Cristo
Pantocratore, tra i due torrioni del Duomo. La bandiera
viene ammainata solamente il 10 agosto.
La data del 2 agosto
richiama i privilegi ruggeriani che concedevano alla
città il porto franco ovvero l'immunitas nundinarum,l'esenzione doganale per ogni anno nella solennità
del SS. Salvatore. Al suono delle bombarde e al
dispiegamento della bandiera i mercanti potevano entrare
a Cefalù, via terra o via mare, in franchigia.
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MAZARA DEL VALLO
Festa patronale di San Vito, con la
caratteristica processione dei quadri viventi (3^
settimana di agosto)
La
manifestazione trae spunto dalla traslazione delle
reliquie del Santo avvenuta nell'ultima domenica di
agosto del 1742.
I festeggiamenti hanno
due momenti peculiari: la processione storico-ideale del
quadri viventi (una sacra rappresentazione della vita
del Santo) e quella della statua d'argento che viene
portata fino alla chiesa di S, Vito posta su un carro
trainato dai pescatori.
Il festino ha inizio con
l'annunzio, un corteo di personaggi in costume
secentesco, preceduto dall'araldo e da un alfiere a
cavallo, che sfila per le vie della città al rullo dei
tamburi dando la notizia dell'inizio dei festeggiamenti.
Segue la processione dei
quadri viventi che viene aperta dall'immagine
dell'antico stemma del paese seguita dai carri
allegorici che rappresentano le grandi virtù e
l'esperienza di fede di San Vito: la famiglia di san
Vito, Diocleziano con i pretoriani, Valeriane con i
soldati, papa Marcellino con i sette diaconi ed, infine,
San Vito con i fedeli Modesto e Crescenza.
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PIANA DEGLI
ALBANESI
Pasqua nel rito greco-bizantino
La presenza degli
Arbereshé in Sicilia risale alla fine del XV secolo.
Da oltre cinquecento anni essi conservano gelosamente,,
oltre alla lingua, il rito religioso. Il rito bizantino
differenzia la chiesa di Piana degli Albanesi dalle
altre chiese dì Sicilia e costituisce l'eredità più
bella della chiesa orientale di Bisanzio. Il Venerdì
Santo (E Prèmtjae Madhe) le cerimonie si aprono al
mattino con il coro del Simenon Kremate a cui
segue nella tarda serata la processione nel corso della
quale sono eseguiti canti di altissima poesia e di
toccante commozione: enkomiet (elogi) e
vajtimet (canti funebri); il Sabato Santo (E Shtunìa
e Madhe) il canto del Crìstós anésti (Cristo è
risorto) in greco ed in albanese; la Domenica di Pasqua
(Pashkét) si svolge il solenne pontificale in Cattedrale
e sfilata di donne nel tipico costume albanese
('ncìlona) cui segue il sorteggio del brezi, la
preziosa cintura del costume tradizionale.
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TRAPANI
I
Misteri di Trapani (Settimana Santa)
I Misteri sono
costituiti da statue che
riproducono, con impressionante realismo, le scene della
Passione di Cristo. Queste statue, curate dalle
maestranze cittadine, risalgono per lo più al '600
quando la loro realizzazione fu affidata ad artigiani
specializzati nella tecnica del legno, tela e colla.
La processione dei
Misteri di Trapanila inizio nel pomeriggio del
Venerdì Santo e sì protrae fino alla mattina del Sabato
per tutte le vie della città accompagnata dalle
maestranze in abito nero e dalle bande musicali. È,
senza dubbio, uno spettacolo altamente suggestivo ed
avvincente che offre un forte coinvolgimento emotivo ai
partecipanti ed agli spettatori.
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CATANIA
Festa
patronale di S. Agata (1-5 febbraio)
Nella mattinata del
giorno 3 sì raccolgono all'interno del Duomo le
candelore (cannalorì), alte torri in legno di
epoca barocca;
al centro hanno quattro
grosse torce e sono addobbate con fiori, nastrini, luci
e festoni. Attualmente sono 11, tante quante ne rimasero
dopo il terremoto del 1693 che distrasse la città. La
sera in piazza Duomo si danno convegno cantanti
dei quartieri per innalzare inni di lode. Il giorno 4 si
svolge la processione con al centro la I/ara che
contiene le relìquie di S. Agata. Il giorno seguente la
Vara esce dì nuovo dalla cattedrale accompagnata
dalle candelore e da gente di tutte le età che
indossa il tradizionale sacco, una tunica bianca con
berretto di velluto nero.
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PATTI
Festa della Madonna del Tindari (8 settembre)
II culto della Madonna
Nera di Tindari è molto antico ed ha travalicato da
secoli l'ambito strettamente locale per spandersi in
buona parte della Sicilia ed in altre regioni. Esso è
legato alla storia del Santuario a sua volta erede
dell'eremo che venne fondato nella zona intorno al III
sec. d. C.
Accanto all'eremo sorse,
poi, un Santuario ricostruito nel 1500 dopo la
distruzione ad opera del pirata Barbarossa, quello
stesso che qualche anno dopo sarebbe stato sconfitto a
Tunisi dall'imperatore Carlo V.
Dopo quasi 5 secoli, tra
il 1957 ed il 1975, è stato riedificato l'odierno
grandioso tempio in stile romano, ingentilito dall'arte
cristiana. Da molti secoli il Santuario è meta
quotidiana di pellegrini che vi si recano a chiedere una
grazia, un miracolo, a riscoprire la sarenità dell'animo
e, forse, soltanto per una gita in un luogo bellissimo.
La Festa della Madonna si
svolge tra il 6 e l'8 settembre.
Chi ne ha fatto il voto
parte a piedi dalle contrade più lontane seguendo la
strada statale o, più spesso, viottoli e antichi fratturi
tracciati sui fianchi delle colline a picco sul mare da
altri pellegrini qui venuti nel corso dei secoli.
Viaggiano prevalentemente di notte per sottrarsi al sole
che, anche in settembre, da queste parti picchia
implacabile ma anche perché spesso occorrono molte ore
di cammino per raggiungere il Santuario. Lungo la strada
cantano canzoni mariane e quando la fatica li ha vinti
procedono silenziosi ma determinati.
La sera del 7 settembre
sì svolge la processione del simulacro della Madonna.
Poi per la campagna si spandono i fuochi dei bivacchi: è
tradizione, infatti, che i pellegrini pernottino
all'addiaccio trascorrendo le ore in canti, antichi
balli popolari, rievocando i numerosi miracoli
attribuiti all'intercessione della Madonna Nera. Tutti
hanno al collo le collane di nocciole abbrustolite che
sono un'esclusiva di Tindari.
L'8 settembre, dopo le
funzioni religiose, inizia il ritorno. Ma la Madonna
Nera non resta sola. Per tutto l'anno migliaia di
persone saliranno al colle per chiedere il miracolo o
per ringraziare per quello ricevuto.
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ACIREALE
Grande
Presepe 700esco nella Grotta (dicembre-gennaio)
Lo compongono 50
personaggi con facce e mani modellati in cera, nel corso
del tempo, da valenti artigiani locali. La leggenda
avvolge la chiesetta della Grotta, consacrata a S. Maria
della Neve. Sin dal 1600 nei pressi dell'antro sorgeva
una chiesetta dedicata a S. Maria dei Raccomandati dove
con molto disagio i sacerdoti vi celebravano Messa per
la diffusa credenza che la Grotta fosse orrido albergo
di demoni e paurose bestie. Un giorno del 1741 un gruppo
di sacerdoti fu sorpreso da una violenta bufera e non
trovò di meglio che ripararsi nella Grotta dalla paurosa
nomea.
Nel gruppo dei sacerdoti
vi era tale don Mariano Valerio che, in una sorta
l'illuminazione ebbe l'idea di fare di quella spelonca
un luogo sacro dedicato alla natività. Una serie di
miracoli intervenuti intorno alla Grotta la resero amata
dagli acesi.
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AGRIGENTO
Festa
del Mandorlo in Fiore (2^ settimana di febbraio)
Nata quale rito agreste
negli anni trenta nel piccolo centro di Naro, e chiamata
La festa di l'Annata nova, la festività aveva lo
^ Scopo di propiziare i buoni raccolti e la precoce
fioritura del mandorlo.
Nel 1953 la Sagra
fu trasferita nella cornice della Valle dei Templi di
Agrigento (VI sec. a.C.) per darla risonanza
internazionale, senza nulla togliere alle
caratteristiche originarie di festa popolare.
Alla presenza degli
alberi dì mandorlo fioriti di rosa, segnali di una
precoce primavera, sì alternano, la sera, sul
palcoscenico predisposto di fronte al Tempio della
Concordia, gruppi folcloristici sia siciliani che di
altre regioni d'Italia e d'Europa, all'insegna della
fratellanza, messaggio che la ricorrenza festiva vuole
mandare a tutti i popoli della terra attraverso il rito
della fiaccola dell'amicizia, mentre le luci di
scena fanno assumere contorni irreali a fregi e colonne.
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CALTAGIRONE
La Scala infiorata (maggio-giugno)
Lungo i 142 gradini della
monumentale Scala di S. Maria del Monte, incrostata di
ceramiche, un grande disegno realizzato con vasi fioriti
è un atto di omaggio alla Madonna di Conadomini,
titolare della Chiesa posta in cima alla Scala e la cui
festa viene celebrata il 31 maggio con una folcloristica
processione 'A rusedda cui partecipano riccamente
addobbati carri siciliani e trattori.
Mostra di presepi -
Natum Videte
La secolare tradizione
presepistica della città, che ancora oggi è pienamente
vissuta, è riassunta da questa mostra in cui, accanto ad
alcuni esemplari storici e ad un percorso che ripropone
gli aspetti più salienti di tale arte, vengono esposte
le più significative opere contemporanee delle botteghe
calatine.
Percorsi presepistici -
Caltagirone città del Presepe
In cripte di conventi, in
absidi di chiese, in atrii di palazzi barocchi, presepi
monumentali costruiti in piena fedeltà alla locale
tradizione che vuole la Natività di Gesù rappresentata
in una scenografia povera ed ambienti popolari, sono
animati da figurine in terracotta create interamente a
mano dalle botteghe calatine che per secoli si sono
tramandate sapienza artigianale e devozione popolare.
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CALTANISSETTA
Processione della Real Maestranza (Riti della
Settimana Santa)
La città rivive la
celebrazione della Passione di Cristo in un clima di
intensa partecipazione collettiva e di fervore religioso
secondo un rituale ed una simbologia che rappresenta
l'espressione più tipica dell'anima popolare nissena.
La Settimana Santa
nissena entra nel vivo il Mercoledì con
l'originalissima processione della Real Maestranza:
si tratta di una spettacolare sfilata di 400 persone
delle più antiche corporazioni artigiane; a guidare la
sfilata è il capitano eletto ogni anno tra i vari
, rappresentanti delle categorie artigiane.
Vestito secondo la
tradizione settecentesca, il capitano si fa
carico del lutto e del dolore di tutti. Ma, comunque,
l'appuntamento più significativo della settimana santa
nissena è la sera del Giovedì Santo quando
entrano in scena le Vare, ovvero I Misteri.
Sulle Vare vengono
montati imponenti gruppi realizzati in legno,
cartapesta e gesso; ogni gruppo, curato da una
corporazione di artigiani, rappresenta un momento della
Via Crucis. A tutt'oggi le Vare (o I Misteri)
sono diciotto: la Cena che riproduce il celebre
dipinto di Leonardo da Vinci, l'Orazione nell'orto,
la Cattura, il Sinedrio che comprende 12
personaggi radunati per decidere sulla sorte del Figlio
di Dio, la Flagellazione, L'Ecce Homo, la
Condanna, la Prima Caduta, il Cireneo,
la Veronica, la Crocifissione, la
Deposizione, la Pietà, la Traslazione,
la Sacra Urna, L'Addolorata.
Ogni gruppo è accompagnato dalle
bande musicali provenienti da ogni parte dell'Isola. Il
Venerdì Santo è legato alla tradizionale
processione del Cristo Nero, posto dentro un
baldacchino dorato e portato a spalla dai fiati
amari, i figli del popolo di scarsa fortuna. La
Domenica di Pasqua chiede le celebrazioni dei riti della
Settimana Santa.
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PIAZZA ARMERINA
Il Palio dei Normanni (13-14 agosto)
Sfilata in costume
d'epoca e Giostra dei Cavalieri che rievoca l'ingresso
del Conte Buggero nella città nel 1062. Uomini e donne
in costume d'epoca sfilano per le strade in corteo; la
manifestazione si conclude con la Giostra del Saraceno
cui partecipano dei cavalieri appartenenti a vari
quartieri cittadini.
L'ingresso delle truppe
normanne nella città antica avviene dall'attuale via
Garibaldi ed il corteo, composto oltre che dalle
milizie, dalla cavalleria e dai cavalieri dì giostra in
rappresentanza dei quartieri della città, dal conte e
dal suo séguito di paggi e palafrenieri, si dirige verso
piazza Duomo.
Qui i rappresentanti
della città, i dignitari e le rispettive dame, il Gran
Magistrato e la Gran Dama attendono l'arrivo delle
truppe ed all'arrivo di Buggero, annunziato da squilli
di trombe e rulli di tamburi, il Gran Magistrato della
città lo saluta assicurando la fedeltà di Piazza e gli
dona le chiavi della Città. Il conte, accettato il dono,
si reca a far omaggio alle dame sul palco e da qui
assiste allo spettacolo degli sbandieratori.
Il giorno successivo le
truppe normanne ed i cavalieri dei quartieri della città
si recano al campo S. Ippolito dove si svolge il Palio,
in tré prove, a cui partecipano i cavalieri
rappresentanti i quartieri Monte, Castellina, Casalotto
e Canali che dovranno affrontare quattro prove. Alla
fine della giornata il corteo si ricompone e porta in
trionfo per la città il Vessillo ed i vincitori.
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NICOSIA
Festa patronale di San Nicola (6 dicembre)
Vescovo di Mira, Nicola
nacque verso il 270 nell'attuale Turchia. Il suo culto
in Sicilia si deve, essenzialmente, ai bizantini e si
diffuse oltre che a Nicosia anche a Gioiosa Marea,
Palazzo Adriano e a San Marco d'Alunzio ed a molte
colonie albanesi.
Comunemente raffigurato
vestito da vescovo con tré globi d'oro, in occasione dei
festeggiamenti a lui dedicati, vengono distribuiti,
quale atto devozionale, i cosiddetti panuzzi di San
Nicola.
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SIRACUSA
Festa
patronale dì S. Lucia (13 dicembre)
Manifestazione Lucia di Svezia (13-20 dicembre)
I festeggiamenti per la
Santa si svolgono in forma sommessa e in tono molto
devozionale. I preparativi della festa cominciano già
alcuni giorni prima per addobbare con luminarie le
strade dove dovrà passare il simulacro della santa.
Sistemata su un fercolo la statua viene condotta a
spalla da sessanta portatori guidati da un
capo-portatore che indica loro, al suono di una
campanellina, quando devono girare o fermarsi. Il
fercolo è seguito da una carrozza imperiale tirata da
quattro cavalli e scortata da cocchieri in livrea in
cui, un tempo, vi trovavano posto le autorità
austriache, e dai fedeli in costume d'epoca. Giunta alla
Basilica di S. Lucia, la statua della Santa viene
esposta per 8 giorni alla venerazione dei fedeli fino al
giorno 20 in cui viene riportata nella cappella della
Cattedrale. Anche in Svezia il 13 dicembre è un giorno
solenne; già i Vichinghi festeggiavano il ritorno della
luce dopo mesi di oscurità (il 13 dicembre cadeva,
infatti, il solstizio d'inverno che segna la fine della
lunga notte), Nel medioevo, nella regione di Varrnland
una fanciulla, vestita di bianco e col capo cinto da una
corona di luci, svegliava i dormienti offrendo una coppa
di Malvasia in onore di S. Lucia. Solo nel 1927 tale
festività ha assunto carattere nazionale con la
proclamazione, attraverso un concorso, della Lucia di
Svezia nel corso di una fastosa cerimonia che sì
tiene a Skansen (Stoccolma) nel corso della quale
avviene l'incoronazione di Lucia alla presenza
dei reali di Svezia. Per ragioni : promozionali la
Lucia di Svezia, viene invitata, ogni anno, a
Siracusa dall'Azienda Autonoma di Turismo nel corso
della Settimana Svedese in cui, tra le tante iniziative
culturali previste nell'anno giubilare, si svolge la
mostra La tradizione dei Presepi a Siracusa ed in
Sicilia.
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NOTO
Festa patronale di S. Corrado (19 febbraio ed ultima
domenica di agosto)
Nella ricorrenza della
morte del Santo (19 febbraio) l'urna del Patrono viene
portata in processione in tutto il paese, fin dentro i
vicoli dei quartieri popolari. Il culto per S. Corrado
si diffuse quando le sue reliquie, grazie all'intervento
di papa Leone X, nel 1515, furono poste in un'urna
d'argento ed esposte alla venerazione dei fedeli. La
prima processione ebbe luogo nell'Antica Noto, nel 1525,
prima della sua distruzione avvenuta a seguito
dell'evento sismico del 1693. Dal 1643 S. Corrado viene
festeggiato due volte l'anno, nella ricorrenza della sua
morte (19 febbraio 1351) e l'ultima domenica di agosto
quando la processione del Santo si esprime in tutta la
sua spettacolarità dall'uscita dell'urna d'argento dalla
Cattedrale, portata a spalla dalla confraternita di S.
Corrado, al suo rientro con il rito della trasuta di
San Currau (l'entrata dì San Corrado). È questo il
momento più spettacolare della processione in cui si
susseguono antichi e folcloristici riti tra gli applausi
e l'incitamento dei fedeli. Durante la processione viene
invocata la guarigione mentre i genitori portano i figli
più piccoli a ridosso dall'urna per permetterne un
contatto diretto ai bambini.
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RAGUSA Ibla
Festa patronale di S. Giorgio (ultima domenica di
maggio)
L'antica Hybla Heraia
festeggia il suo giovane patrono S. Giorgio, di origine
normanna, con una tradizione che risale al 1630 quando i
giurati dì Ragusa lo elessero a patrono della
città non tenedo conto ne di San Giovanni Battista ne di
Santa Gaudenzia il cui culto aveva origini ben più
antiche. In processione, per le vie della città, viene
portata la santa cassa, conservata all'interno
del Duomo a lui dedicato che, per l'occasione, viene
addobbato con stendardi e varie luminarie mentre la
statua del Santo viene posta al centro della chiesa
perché i fedeli possano adeguatamente venerarla. La
domenica pomeriggio, dopo la messa solenne, detta
statua, invero non molto pesante, seguita dal corteo di
fedeli e dalla banda musicale viene portata in
processione al ritmo di danza e, di tanto in tanto,
lanciata in aria e subito ripresa a volo. San Giorgio è
raffigurato vestito da soldato con una lunga lancia
pronta a colpire il drago ai suoi piedi. Prima di
rientrare in parrocchia è invalso l'uso, negli ultimi
anni, della visita di San Giorgio alla Parrocchia sede
del suo antico rivale, San Giovanni Battista, patrono di
Ragusa Superiore, rivalità nata dopo che il terremoto
del 1693.
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RAGUSA
Festa patronale di S. Giovanni Battista (24 giugno)
Nella tradizione popolare
la ricorrenza del 24 giugno solstizio d'estate e giorno
della nascita di San Giovanni Battista, viene chiamata
il natale d'estate per similitudine alla nascita
di Gesù in corrispondenza del solstizio d'inverno, il 24
dicembre.
La festa liturgica del 24
giugno, giorno della nascita del Santo (è l'unico santo
ad essere celebrato liturgicamente nel giorno della sua
nascita), fu voluta dalla chiesa per contenere i tanti
riti pagani che in quel giorno, solstizio d'estate,
venivano praticati in onore di divinità varie. Uno dei
tanti riti pagani legati alla festa di San Giovanni
sopravvive, in forma solenne, ad Alcara Li Fusi, in
provincia di Messina, in occasione della Festa del
Muzzuni ma in tante altre località della Sicilia la
vigilia della festa i giovani sono soliti danzare e
saltare attorno ai cosiddetti fuochi di San Giovanni.
Dopo la celebrazione liturgica con una messa solenne ha
inizio la sfilata in processione dei carri raffiguranti
alcuni episodi della vita del santo. Alla sfilata dei
carri fa seguito la processione delle statue in
cartapesta degli Apostoli mentre ai bordi delle vie
percorse dalla processione vengono venduti dei pani, a
forma di buccellati, per sostenere, almeno in
parte, le spese della manifestazione.
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MESSINA
Festa
patronale della Madonna della Lettera (maggio)
II pomeriggio del 3
giugno la statua della Madonna della Lettera,
fusa a Roma verso la fine dell'800 da Pietro Calvi su
sculture del messinese Lio Gangeri, posta su
un'artistica vara d'argento viene portata in
processione.
Mentre la mano destra è
alzata a benedire, nella sinistra la Madonna stringe una
copia della lettera (spedita ai messinesi) mentre il
Capello con cui la lettera era pervenuta legata ai
messinesi è collocato in una pisside. Alla processione
oltre all'immensa folla di fedeli partecipa il sindaco e
tutte le autorità civili e militari
LA
LETTERA DELLA MADONNA (Tra storia e tradizione)
Intorno al 40 d. C. a
Messina giunse San paolo per predicarvi il Vangelo e
trovò la popolazione ben disposta a lasciarsi convenire.
Forse echi della nuova religione erano giunti in
precedenza portati a Messina, allora crocevia di intensi
traffici soprattutto con il medio oriente, dai numerosi
mercanti che vi approdavano. San Paolo, quindi, trovò un
terreno già preparato ad accogliere ciò che lui si
accingeva a seminarvi. Comunque sia, ben presto tutta la
città si conventi al Cristianesimo e quando, a metà del
42, San Paolo si accinse a far ritorno in Palestina lo
accompagnò una delegazione di ambasciatori che si spinse
fino a Gerusalemme dove venne presentata alla Madonna.
Fu allora che Maria, nel congedarsi dai legati, diede
loro una lettera,' da consegnare ai concittadini,
in cui si dichiarava protettrice di Messina.
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MESSINA
Sfilata
dei Giganti Mata e Grifone (12-14 agosto)
I Giganti di Messina,
detti con voce popolare 'u Gilanti e 'a Gilantissa,
sono Mata e Grifone. Sarebbero stati loro a fondare la
città per quanto tale ipotesi non abbia alcuna
rispondenza storica. Molto più verosimilmente i due
personaggi avrebbero fatto la loro comparsa nella storia
cittadina nel corso della dominazione araba. Ed il
Gigante sarebbe stato, appunto, un principe musulmano
che avrebbe sposato la Camarota per mettere pace
nella città appena conquistata ed ancora riottosa al
nuovo giogo.
Altrettanto imprecise
sono le origini della passeggiata che tutt'oggi Mata
e Grifone compiono a Messina dal 12 al 14 agosto.
Il primo giorno, quasi in
forma privata, la coppia regale, convenientemente
agghindata, esce dal deposito dove vive per il resto
dell'anno e si reca nella vicina Camaro in omaggio alle
origini di lei. Il giorno successivo il corteo,
preceduto e seguito da gruppi folcloristici e da bande
musicali, percorre la zona sud del centro cittadino fino
alla sede municipale.
Il 14 agosto, ancora una
passeggiata, ma questa volta nella zona nord della città
con ritorno a largo Minutoli dove i Giganti
rimarranno sino alla fine di agosto, nel ricordo
dell'antico festino che una volta si svolgeva a
Messina.
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MONREALE
Festa patronale del SS. Crocifisso (maggio)
La Festa del Crocifìsso
viene celebrata con grande fervore, ininterrottamente,
dal 1625, sia dai monrealesi che dagli abitanti dei
comuni vicini.
Un comitato permanente
provvede, annualmente, all'organizzazione dei
festeggiamenti a cui partecipa anche l'amministrazione
comunale con un contributo in denaro.
Secondo una vecchia
leggenda il Crocifisso giunse a Monreale dopo essere
stato recuperato da una nave turca, da parte di. alcuni
mercanti siciliani.
La Croce, che attualmente sosta nella
600esca Chiesa della Collegiata, è ricoperta da sette
veli di cui cinque rappresentano alcuni passi della
Passione del Cristo.
Il momento clou
dei festeggiamenti si ha con la calata dei veli
quando i fedeli si raccolgono in preghiera alla caduta
di ogni singolo velo fino a quando, con la caduta
dell'ultimo velo, compare il Crocifisso, in un momento
di forte commozione religiosa.
Il Crocifisso è portato
in processione per le vie del paese da una confraternita
che si tramanda tale diritto da padre in figlio. Una
particolarità di tale festa è la distribuzione dei fiori
che ornano la Croce, ritenuti miracolosi e, talvolta,
mangiati credendo nelle loro ' proprietà taumaturgiche.
Tale usanza è legata ad un episodio occorso
all'arcivescovo Veniero che guarì dalla peste mentre
celebra messa. Ai
piedi della Croce che stava sull'altare erano sparsi
abbondanti fiori, specialmente rose.
MONREALE (PA):
Settimana di Musica Sacra (novembre)
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CARINI
Festa patronale del SS. Crocifisso (14 settembre)
Alle ore 21,00 dalla
Chiesa Madre prende il via la Processione con il
simulacro del Cristo che attraversa le principali strade
del centro seguendo un rituale percorso, accompagnata
dalla banda municipale. Dopo una breve sosta presso la
chiesa di San Lorenzo seguita da una folla di fedeli e
turisti e verso mezzanotte fa ritorno alla Chiesa Madre.
CARINI (PA):
«Presepe Vivente al Castello (dicembre)
Il Presepe verrà
realizzato all'interno del Castello mentre negli
ambienti limitrofi saranno rappresentati gli antichi
mestieri delle casalinghe e degli artigiani, facendo in
tal modo rivivere l'antico borgo medievale.
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MARSALA
Processione dei Misteri Viventi di Marsala (Riti
della Settimana Santa)
Si articolano mediante
personaggi umani che, in vari quadri, rappresentano le
fasi (i Misteri) della Passione di Nostro Signore. La
processione prende il via dalle Casazze, vecchi
edifici genovesi che già nel 1260 ospitavano le
confraternite che, in occasione della Passione di
Cristo, sfilavano flagellandosi.
Il Giovedì Santo, gli
otto gruppi che compongono i Misteri, sfilano per le vie
della città secondo un itinerario ormai tradizionale. La
processione si conclude con la rappresentazione della
Passione e Morte di Cristo e della sua Resurrezione.
Elemento caratterizzante
di questa manifestazione è la sfilata delle
Veroniche, giovinette elegantemente vestite e,
letteralmente, ricoperte di ogni sorta di gioielli.
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