La costa occidentale
Le tappe del percorso:
Borgetto,
Partinico, Monte
Jato, Terrasini, Balestrate,
Alcamo
BORGETTO
Sulla fondazione dell'abitato si narra una singolare leggenda:
un gruppo di banditi in fuga cercò rifugio presso il signore del
luogo;
ricevuta la protezione richiesta il capo dei banditi sposò la figlia
del feudatario e fu subito imitato dai suoi compagni che si recarono
negli abitati vicini per cercare ciascuno la propria sposa. Stabilirono
così in questo luogo la loro definitiva dimora. Ma è solo leggenda.
Di fatto si ha notizia del feudo di Borgetto in un documento
del 1294 che attesta il nome del possessore, tale Simone d'Escolo, Nel
.1351 passa a Margherita de Blando che lo lascia in eredità al
monastero di San Martino delle Scale con l'impegno di costruirvi
un monastero. Del 1410 è, invece, un altro testamento a favore dei
monaci del monastero di S. Maria delle Ciambre che lo tennero fin
quando dovettero cederlo al Comune di Palermo.
Il suo nome è legato alla vicenda di un frate benedettino, Giuliano
Majali, che in questo luogo morì dopo aver vissuto per parecchi anni in
eremitaggio.
Dal centro cittadino fiancheggiando le rovine del Monastero delle
Ciambre ed attraverso una tortuosa salita lungo le pendici del Monte
Crocefia si giunge, a quota 718 m, al Santuario della Madonna del
Romitello la cui visita ripaga della fatica ascensionale.
PARTINICO
La cittadina è inserita in un territorio tra i più fertili della
Sicilia occidentale dove insiste una delle più grandi aree vitivinicole
della Sicilia e d'Italia, area che s'estende, senza soluzione di
continuità, ad Alcamo e a Castellammare. Le sue origini si fanno
risalire al VII sec. a.C.; il primo nucleo abitativo dovette sorgere tra
i quartieri S. Annuzza e Spine Sante, Piazza Duomo e la chiesa dì S.
Giuseppe; i reperti rinvenuti dal Gruppo Studi e Ricerche di Partinico
sono raccolti presso l'Antìquarium comunale. Una certa importanza Parthenicum
l'ebbe dopo la conquista della Sicilia da parte di Roma. Tra i
principaIi beni culturali sono da annoverare: la Cantina Borbonica
fatta costruire da Ferdinando I rè delle Due Sicilie, la Torre
Albachiara, il Castello di Ramo, la Chiesa Madre
(1552), la Chiesa di S. Leonardo (1634).
Da visitare: la Cantina Borbonica, la Torre Albachiara,
il Castello di Ramo, la Chiesa Madre (1552), la Chiesa
di S. Leonardo (1634). A proposito della Cantina Borbonica,
in atto in fase di restauro, se ne prevede la trasformazione in
Enoteca
Regionale.
Gli ex-voto al Santuario della
Madonna del Ponte a Partinico ha saputo elaborare alcuni aspetti
particolari nel campo della religiosità popolare. Legata al culto della
Madonna del Ponte troviamo l'usanza dell'offerta degli ex-voto
quale testimonianza della grazia ricevuta. Ed attraverso l'attenta
lettura di tali tavolette, dal 1852 al 1978, vien fuori la vita vissuta
dalla gente, le reali difficoltà cui andava incontro nello svolgimento
del proprio lavoro, le disgrazie in cui facilmente era incorsa e per le
quali aveva ricevuto grazia dalla Madonna alla quale offriva la
tavoletta dipinta.
MONTE JATO
Abitato dagli inizi del primo millennio a C. fino in epoca medievale, si
trasformò, nel corso dei secoli, da sito protostorico con capanne ad
insediamento di tipo greco, il cui nome era "laitas". Verso il 300
a.C. tutta la città venne interamente ricostruita secondo i canoni urbanistici
greci: una monumentale piazza pubblica (Agorà) circondata da portici e da
lussuose abitazioni con cortili colonnati. La più importante è "la casa a
peristilio" (800 mq.) dotata anche di un piano superiore. Allo stesso
periodo risale il teatro greco (scoperto nel 1971) che si trova a nord-ovest
della piazza pubblica, largo in totale 68 m., è un monumento di grande pretesa.
Quasi tutto il materiale archeologico proveniente dagli scavi (condotti da
una equipe dell'università di Zurigo) è custodito nell'antiquarium di San
Cipirello.
TERRASINI
A Terrasini, le
principali attrattive naturalistiche sono: la Riserva naturalistica di Capo Rama
e Cala Rossa una frastagliata zona costiera così chiamata per il particolare
colore dei suoi scogli.
Nel paese troviamo un interessante Museo Civico, la
cinquecentesca Torre di avvistamento Torre Alba ed i palazzi nobiliari: Villa
Passini, Palazzo D'Aumale e La Grua.
La costa prosegue, in un alternarsi di
spiagge e scogli, fino a Balestrate, ultimo centro costiero della
provincia di Palermo (Vedi Web). Il tratto costiero da Palermo a Balestrate è un susseguirsi di piccole
località marinare.
ALCAMO
Si colloca nel cuore di un'ampia valle rigogliosa di vigneti il cui
prodotto più importante è il rinomato vino secco Bianco d'Alcamo.
Il suo nome le deriva dall'arabo Manzi! Alkamah che vuoi dire stazione
dei frutti di loto. Nelle sue tante chiese si possono ammirare
sculture e dipinti che rappresentano il meglio di quanto artisticamente
abbia prodotto la Sicilia; basti citare Pietro Novelli, Giacomo
Serpotta, i Gagini, Giuseppe Renda nonché opere del belga Borremans.
È opportuno ricordare che ad Alcamo nacque Ciullo d'Alcamo,
l'autore di uno dei primi componimenti poetici in lingua italiana (sec.
XIII).
Da visitare: la Chiesa Madre, le chiese della Badia
Nuova e della Badia Vecchia, la chiesa dei Santi Paolo e
Bartolomeo, la chiesa dì S. Oliva, di S. Francesco di
Paola, del SS. Salvatore, dell 'Annunziata, dei SS. Cosma
e Damiano, del Gesù. Dopo tanto andar per chiese si potrà ammirare
il medievale Castello dei Conti di Modica che nel settembre del
1535 ospitò l'imperatore Carlo V, la Torre De Ballis. Ma
la visita della città non può esaurirsi senza una escursione alla Riserva
del Bosco d'Alcamo, sul Monte Bonifato dove, nella parte più alta
si trovano i resti del trecentesco Castello dei Ventìmiglia,
Incorporata nella cinta muraria si trova la chiesa della Madonna
dell'Alto costruita nel '600 e sotto il Castello i resti di un'ampia
cisterna di epoca araba, localmente nota come la
Funtanazza.