Le terre del vulcano
L'enorme mole del vulcano visto dall'autostrada
Le tappe del percorso:
Francavilla
di Sicilia, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa,
Sant'Alfio, Zafferana
Etnea, Acireale
FRANCAVILLA DI SICILIA
Posta a 350m. slm ed a 5 chilometri dalle Gole
dell'Alcantara, la
cittadina sorse sulle lave eruttate dal vulcano Moio nel 396 a.C.,
attorno all'XI secolo da un piccolo borgo cui Ruggero il Normanno
concedeva franchigie e privilegi.
Nei primi decenni del secolo XVI un nobile messinese Antonio Balsamo
compra Taormina ma, essendosi i taorminesi ribellati, nel 1535 Carlo V
ordina che Taormina ritorni al demanio ed in compenso del prezzo versato
da al Balsamo la cittadina di Francavilla conferendogli in titolo
di Visconte. Successivamente appartenne ai Ruffo, agli Oneto, agli
Sperlinga che continuarono a fregiarsi del titolo fino a quando la
feudalità siciliana non venne abrogata, nel 1813.
Il 20 giugno del 1710 Francavilla fu teatro della più grande
battaglia che la storia della Sicilia contemporanea ricordi, quella
fra spagnoli ed austriaci che si sviluppò attorno al Convento dei
Cappuccini e che culminò con il passaggio della Sicilia dalla
Spagna all'Austria. I morti nei due eserciti superarono i 15.000 ed il
fiume S. Paolo e il torrente Zaviannì divennero rossi di sangue. Nel Convento
dei Cappuccini esistono ancora le forti tricere e la garitta
spagnole.
Anche se gli storici la fanno risalire al periodo romano, intorno al
III sec. a.C., recenti ritrovamenti archeologici effettuati dai soci di Italia
Nostra ne spostano le origini al V sec. a.C. mentre in via Don
Russotti è stato rinvenuto un santuario con depositi votivi
risalente all'età greco-arcaica.
Da visitare: l'antico borgo medievale con la chiesa Matrice,
il Convento dei Cappuccini rimasto nella sua forma originaria
con le finestre delle celle a bocca di forno, le rovine del castello
normanno, la Cappella della Madonna delle Preci, già tomba di
famiglia dei Balsamo e dei Ruffo, la chiesa dell'Annunziata, il palazzo
baronale e la chiesa della Madonna del Carmelo.
Gole dell'Alcantara
Tra le colare pietrificate dai secoli, entro gole fantasmagoriche,
scorre l'Alcantara uno dei fiumi più umani della mitologia
mediterranea.
L'Alcantara sgorga in provincia di Messina, a nord di
Randazzo,
scende giù tra stupendi aranceti sprofondando tra le rocce laviche dei
crateri di Moio e riemergendo nelle plaghe serene ed ubertose di
Francavilla, sprofondando nuovamente tra pie-troni e macigni di lava e
scorrendo negli ultimi due chilometri fino al mare di Giardini Naxos.
La Gola dell'Alcantara, quella più celebrata, è profonda 20
metri, larga circa tre, orrida, selvaggia, irta di prismi basaltici
verticali o a ventaglio.
CASTIGLIONE DI SICILIA
Edificata su un contrafforte roccioso che domina la vallata
dell'Alcantara,
fu fondata nel 496 a. C. dagli esuli della città di Naxose rasa al
suolo dal tiranno di Siracusa Dionisio 1.1 normanni e gli svevi ne
promossero lo sviluppo e nel 1283 divenne feudo di Buggero di Lauria.
L'abitato conserva l'aspetto medievale dominato dal castello di cui
restano pochi ruderi.
Da visitare: la Matrice (conserva l'antica abside della primitiva
chiesa normanna), il Castel Leone (resto delle antiche fortificazioni),
la chiesetta bizantina a cupola dì S. Domenica.
LINGUAGLOSSA
Esistente già in epoca normanna, il suo nome ha origine,
probabilmente, da una grossa lingua di lava eruttata dopo il 1634 e
ricordata da una lapide in comune con il nome della città di Linguagrossa
(in greco glossa vuoi dire lingua). Si tratta di un centro frequentato,
essenzialmente, per villeggiatura e sport invernali.
Da visitare: Chiesa Madre (S. Maria delle Grazie) con affreschi
di Olivio Sozzi, la 500esca chiesa di San Francesco di Paola, Convento
dei Cappuccini.
Nei dintorni: il
Bosco di Linguaglossa e
l'Etna.
SANT'ALFIO
La cittadina, le cui origini risalgono alla fine del '600, mantiene
pressoché inalterato il centro storico che, segnato da vie anguste su
cui si ergono i palazzi più importanti, si impernia sulla Piazza Duomo
che ad est si allunga in un magnifico Belvedere da cui è possibile
godere il panorama della costa jonica da Taormina fino al golfo di
Augusta.
Da visitare: Il Castagno dei Cento Cavalli, la Chiesa
Madre con la facciata in pietra lavica, la Chiesa del Calvario
cui si accede attraverso un'imponente scalinata in pietra lavica.
ZAFFERANA ETNEA
Adagiato sulle pendice dell'Etna tra il verde del Parco, a 600 m.
slm,
costituisce una delle mete privilegiate della villeggiatura estiva. Tra
i numerosi itinerari che si dipartono da Zafferana se ne segnala uno
particolarmente agevole e suggestivo. Risalendo la provinciale
Zafferana-Rifugìo Sapienza, a circa 6 km dall'abitato s'incontra una
deviazione per Monte Pomicìaro. Risalendo questa strada il visitatore
attraverserà una magnifica zona coltivata nella quale si produce la
rinomata frutta dell'Etna ed alla fine della strada incontrerà l'ampio
scenario del Belvedere da cui è possibile ammirare la sottostante Valle
Calanna, segnata da recenti eruzioni, e nelle giornate chiare anche
la costa calabra. Da questo Belvedere si diparte un breve ma
spettacolare percorso che conduce ai bordi della Valle del Bove.
Il sentiero consente, in tre quarti d'ora di cammino, di andare ad
ammirare il panorama mozzafiato del cuore antico dell'Etna.
Il Castagno dei Cento Cavalli
È possibile ammirarlo poco distante dal centro abitato, lungo la
strada provinciale che conduce a Linguaglossa. La sua età è stimata
tra i 2000 e i 400 anni. Esso è considerato l'albero più antico
e più grande d'Europa. La tradizione vuole che sotto le sue enormi
chiome trovarono piacevole riparo la regina Giovanna d'Aragona ed
il suo seguito di cento cavalieri. Cantato e descritto da numerosi
viaggiatori e studiosi nel '700 e nell'800, il Castagno è oggi meta di
visitatori provenienti da tutto il mondo oltre che dì botanici per i
quali costituisce interessante oggetto di studio.
ACIREALE
Situata ad una ventina di chilometri da Catania, la città fu
fondata, secondo lo storico Diodoro Siculo, in prossimità del non più
esistente fiume Aci, nel VII sec. a.C. dai greci che la chiamarono Xiphonia.
A chiamarla Acis furono i Romani, legandola alla leggenda dello
sfortunato amore tra la ninfa Galatea ed il pastorello Ad.
Acireale fu, sin dall'antichità, apprezzata stazione termale;
interessanti le testimonianze dei resti archeologici delle terme,
databili al I sec. a.C. La città costituisce il maggiore dei centri
situati sul versante orientale etneo. Il disastroso terremoto del 1693
la rase al suolo risparmiando la chiesa gotico-lombarda di S. Antonio
da Padova, la trecentesca Chiesa della Madonna dei Miracoli,
il cinquecentesco Santuario di Loreto oltre a numerose icone. La
successiva ricostruzione si esalta nel barocco della Basilica di S.
Sebastiano; il nucleo originario è rappresentato dall'attuale Piazza
Duomo, anch'essa d'impronta barocca.
Nei dintorni: Pozzillo, caratteristico borgo di pescatori,
noto per le sorgenti idrominerali; S. Teda, interessante borgata
marinara ai piedi di un selvaggio costone di macchia mediterranea; S.
Maria La Scala, affascinante borgo di pescatori intatto nella sua
originaria architettura marinara, raggiungibile attraverso una
iconografica mulattiera detta delle chiazzette perché sette
rampe ne scandiscono il sinuoso correre verso il mare, su ognuna delle
quali si possono ammirare straordinarie vedute sull'incantevole tratto
di costa che da Taormina va a Capomulini; Capomulini, antico
approdo greco che si sviluppa entro un ampio golfo dominato dall'incanto
dell'isola Lacheae dai mitici Faraglioni scagliati da
Polifemo sulla nave di Ulisse; adiacente al borgo si stende la
Riserva della Timpa, ambiente di notevole importanza naturalistica e
paesaggistica. Acireale ospita il più bello ed il più affollato
Carnevale di Sicilia con la tradizionale sfilata dei carri allegorici in
cartapesta e delle macchine infiorate.
Da visitare: oltre a quanto sopra descritto, la Basilica di S.
Pietro e Paolo, il Palazzo Comunale, la Chiesa dì S. Maria degli
Angeli, la Chiesa di S. Maria della Neve (sulla strada per S. Maria La
Scala) con all'interno un pittoresco Presepe del '700 con
personaggi di cera a grandezza naturale, i ruderi delle antiche terme
Xifonie in contrada Anzalone, la barocca Basilica di S. Sebastiano.