L'isola
giunse, nel 1986, agli onori della cronaca e quindi pervenne
all'attenzione del grande pubblico perché il Colonnello libico
Gheddafi pensò bene di sparare due missili contro questo
estremo lembo di territorio italiano. Ma l'isola, di forma
pressoché triangolare con coste inaccessibili sui versanti
occidentali e settentrionali, ma con lunghe e sabbiose
spiagge, interrotte da frequenti cale, sul versante orientale
e meridionale, era ben nota alle genti del mare.
Abitata da fenici, greci e romani fu
trasformata dai saraceni in una nuova Tortuga cui pose fine re
Carlo II di Spagna, nel 1630, che la cedette a Giulio Tommasi
di Lampedusa (avo dell'autore de "II Gattopardo") per essere
riacquistata da Ferdinando II che ne dispose il popolamento
nel 1843. Ed il 22 settembre si celebra appunto la data della
colonizzazione con seguitissime celebrazioni presso il
Santuario della Beata Vergine Maria di Porto Salvo, di origine
remota ma ricostruito nel 1843 dal primo governatore borbonico
Bernardo Sanvisenti. Distrutto nel corso dei bombardamenti
alleati che martellarono l'isola nel corso del secondo
conflitto mondiale fu riedificato, attorno alla statua della
Madonna rimasta integra, dai riconoscenti abitanti a
ringraziamento per essersi, nonostante le devastazioni, tutti
salvati. La scarsa vegetazione é composta da fichi d'India,
carrubi, oleastri, basse viti e, ora, dalla coltivazione dei
capperi cui il salso del mare conferisce un sapore
particolare. L'isola di Lampedusa offre una serie di belle
spiagge bianche come Cala Croce, Cala Madonna, Cala Greca e
Cala Galera e, sull'altro lato, Cala Francese, Cala Calandra,
Cala Pisana e Mare Morto.
Fama internazionale ha "l'isola dei
conigli", considerata una delle dieci spiagge più belle del
mondo, raggiungibile in barca. Deve il suo nome all'isolotto
che la fronteggia abitato in passato dai simpatici roditori.
Oggi la zona é Riserva Naturale per proteggere la deposizione
delle uova della tartaruga marina "caretta caretta".
La gastronomia, semplice e profumata é legata al pesce, alle
paste ed alle verdure.
SANTUARIO DELLA MADONNA DI PORTO SALVO
Una delle più importanti tappe per
chi si reca nell'Isola di Lampedusa é il Santuario della
Madonna di Porto Salvo di cui si ha notizia già dal 1202, cioè
al tempo della quarta crociata. Ma notizie molto più precise e
minuziose le troviamo nella relazione che il governatore
Bernardo Maria Sansivente invia a Ferdinando li in quella
parte in cui dice: "Nel Vallone della Madonna eravi una
chiesetta con antichi abituri una casa diroccata e diverse
grotte. Nella chiesetta, che trovai in meschino stato, eravi
una statua della Vergine mutilata e gettala al suolo. La feci
restaurare e disposi che ogni 22 Settembre, dal 1843, si
cantasse una messa onde solennizzare il giorno del restauro e
del possesso dell 'isola avvenuto il 22 Settembre 1843 quando
con due piroscafi ed a nome del governo Barbone, sbarcammo a
Lampedusa; La chiesetta suddetta serviva dapprima a doppio
uso. Infatti al mio giungere nell'isola, all'ingresso c'era
una stanza chiusa da un cancello e tutto intorno alcuni sedili
di pietra ed altre case ali uso delta religione dei turchi.
Questo locale serviva per gli arabi che transitavano per qua e
desideravano fare le orazioni della loro religione. Più in
fondo, aperto il cancello, si presentava un secondo locale ove
i fedeli che desideravano visitare la miracolosa immagine
trovavano l'altare cristiano con sopra la Santa Vergine già
mentovala".
La grotta quindi risultava essere divisa in
chiesa cattolica e moschea Maomettana. Ora la leggenda
racconta che a poca distanza da Cala Croce, su un burrone
abitasse un famoso eremita con spiccate doti diplomatiche il
quale, trovandosi la chiesa a circa 20 minuti dal porto, aveva
abbastanza tempo per riconoscere i vascelli all'ancora e, a
seconda della bandiera che issavano, illuminavano la Croce
oppure la Mezzaluna in modo tale da ottenere aiuti da entrambe
le parti, realizzando in qualche modo quella tanto auspicata
coesistenza tra le più importanti religioni praticate nel
mondo. Fu il Sansivente a far restaurare la chiesetta
preesistente e con essa la statua della Madonna che pesa circa
150 Kg e che prese il nome di Madonna di Porto Salvo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, però, il
Santuario venne distratto da un bombardamento, lasciando
indenne la statua della Madonna, c'è comunque da dire che quel
bombardamento non fece vittime e i lampedusani devoti,
riconoscenti di ciò ricostruirono il Santuario abbellendolo di
un giardino che contiene fiori di grande pregio.
ITINERARI SUBACQUEI
Il mare di Lampedusa si dice che sia
uno dei dieci mari più limpidi del mondo, infatti, ancora oggi
si può ammirare dalla superficie il fondo del mare fino a 30
metri. Il mare di Lampedusa é un mare ricco di vita e tra
marzo e aprile si avvicinano le balene: non di rado infatti le
si possono avvistare nei pressi di Capo Grecale o Punta Alaimo.
Lampedusa offre itinerari subacquei eccezionalmente belli,
specialmente nella parte nord dell'isola che va da ponente
(Scoglio Sacramento, Scoglio Faraglione Punta di Taccio
Vecchio) a Capo Grecale; ogni anfratto della parte nord merita
un'immersione. A sud si trova una grotta sottomarina chiamata
"Passante", resa famosa dalla posa in mare della statua della
Madonna avvenuta il 14 Agosto 1980 ad opera del famoso
fotografo e scrittore Roberto Merlo, che con questo gesto ha
voluto ringraziare tutti i lampedusani
per l'aiuto prestatogli in occasione di un brutto incidente
subacqueo. Altro itinerario che merita un'immersione, e forse
più di una. si trova a 10 miglia ad est di Lampedusa. la Sacca
di Levante. E per chi vuole provare il gusto dell'avventura
può farsi accompagnare dal mitico Salvatore Lo Verde (titolare
dell'omonimo Diving Center) per un'immersione in uno dei
relitti che si trovano nel mare di Lampedusa. Ultimo
itinerario da non perdere: l'ultimo scoglio italiano.
Lampione, dai fondali ricchi di vita e tantissimi pesci. Le
Pelagie sono ricche di tanto pesce: cernie, dentici, pesci
spada, tonni, ricciole, palombi, palamite, etc.un vero
paradiso per fotografi subacquei e pesca sportiva.
RISERVA NATURALE ORIENTATA "ISOLA DI
LAMPEDUSA"
La Riserva Naturale Orientata "Isola
di Lampedusa" si estende da Cala Greca sino al Vallone
dell'Acqua ed é delimitata a nord dalla strada che conduce a
Ponente. La riserva comprende al suo territorio interno i
caratteristici valloni di Cala Galera, della Forbice,
Profondo, le aree di macchia mediterranea ricostruita dal
Corpo Forestale della Regione Siciliana e, la splendida
spiaggia dei Conigli, zona di ovodeposizione della Tartaruga
Marina. All'interno della riserva ricade inoltre il tratto di
mare racchiuso tra l'isolotto dei Conigli e la costa. La
riserva naturale é stata istituita per proteggere un
preziosissimo patrimonio di specie animali, come il Falco
della Regina, il Marangone dal ciuffo. Il Colubro lacertino e
il Colubro dal cappuccio, e specie vegetali come la Caramulla
europea, la Centaura acaulis, i Ginepri fenici sopravvissuti
al diboscamento, tutte specie rare, localizzate o minacciate
d'estinzione.
Gli splendidi colori del mare, le forme del
paesaggio, la preziosissima vegetazione sopravvissuta e le
rare specie che ancora vivono nella riserva, devono spingerci
a rispettare questi luoghi. Per questo chiediamo innanzitutto
la collaborazione di tutti i turisti e dei fruitori della
riserva per il rispetto delle norme d'uso dettate dal
regolamento emanato dall'Assessorato Territorio ed Ambiente
della Regione Siciliana.
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