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 Musei di Sicilia

PALERMO

Museo di Palazzo Mirto

Palazzo Mirto è il museo di se stesso. Visitarlo significa accedere alla residenza nobiliare di un grande casato, avendo la possibilità di ammirare i suoi spazi architettonici, i suoi arredi, frutto di attente committenze ad abili artigiani locali, e le collezioni di oggetti amorevolmente raccolti, che testimoniano il gusto e l'attenzione dei proprietari per le più diverse forme d'arte.

Il percorso di visita, che interessa attualmente il solo primo piano, si snoda nella sequenza di ambienti sontuosamente arredati, con pareti impreziosite da rivestimenti in pannelli serici, da arazzi, da tendaggi e da dipinti murali e su tela.

In questi saloni ritroviamo mobili, quadri, sculture ed importanti collezioni di quasi tutti i settori di arte applicata: porcellane, maioliche, ceramiche siciliane, orologi, ventagli, vetri, armi, pezzi da presepe e bronzetti.

Indirizzo

90133 Palermo - Via Merlo, 2 - Tel. 091.6164751 - museo.palazzomirto@regione.sicilia.it

Visite

dal lunedì alla domenica ore 9,00/19,00 (ultimo ingresso ore 18,30)

Ingresso

Biglietto € 4,00 intero - gratis cittadini UE under 18/over 65 anni
€ 1,00 Residenti nella Provincia di Palermo - Divieti: fotografare

Informazioni

Palazzo Mirto è stato per quattro secoli dimora palermitana del casato dei, Filangeri, antica e nobile famiglia che vanta origini leggendarie. Intorno all'anno Mille un cavaliere normanno, Agerio I, sarebbe venuto in Italia. Un secolo dopo i suoi discendenti, detti "Filli Augerii", sarebbero arrivati in Sicilia da Nocera. Una diversa ipotesi fa invece risalire le origini a Tancredi, altro cavaliere normanno, che sarebbe stato presente all'incoronazione di Ruggero. Notizie documentate a partire dal XIII sec. informano delle tante cariche religiose e civili ricoperte dagli esponenti della famiglia Filangeri che per l'autorevolezza e la invidiabile posizione economica, derivante dal possesso di grandi feudi, assunse un ruolo di primo piano tra la nobiltà siciliana. Nel corso del XVI sec. Pietro Filangeri ottenne il pieno potere sulle proprie terre e successivamente il nipote Vincenzo Giuseppe Filangeri e Spuches fu nominato nel 1643 primo principe di Mirto dal nome del feudo ricadente in territorio messinese. Estintosi il ramo maschile del casato, nel 1833 Ignazio Lanza e Branciforte ottenne di poter portare i titoli della moglie Vittoria Filangeri.

Nel 1982, l'ultima erede della famiglia, la nobildonna Maria Concetta Lanza Filangeri, adempiendo alle volontà del fratello Stefano, donò il palazzo alla Regione Siciliana affinché fosse mantenuto nella sua integrità e aperto alla pubblica fruizione. L'edificio è il risultato di numerose trasformazioni che si sono succedute nei secoli. E stato in occasione degli interventi di restauro che sono venute alla luce strutture del XIII secolo, alcune delle quali appartenevano al gruppo di case che erano state della famiglia Resolmini e che nel XVI secolo passeranno prima ai De Spuches e poi ai Filangeri con il matrimonio, nel 1594, dell'unica figlia di Vincenzo De Spuches, Francesca, con Don Pietro Filangeri.

Del palazzo seicentesco, che probabilmente in occasione del matrimonio fu rammodernato, poco è rimasto, poiché nel 1793, ai tempi del principe Bernardo, l'edificio fu oggetto di un radicale intervento di trasformazione a cui è ricollegabile la risistemazione dell'intero primo piano e la realizzazione del prospetto sulla via Lungarini e del portale sulla via Merlo. Altri lavori intervennero dopo il 1876, quando fu rifatta la facciata sulla via Merlo e quella sul cortile, dove il nuovo ingresso creato verrà sottolineato da una pensilina, secondo la moda parigina di fine secolo.

Sempre nell'Ottocento una ristrutturazione degli ambienti del secondo piano porterà alla creazione di un grande appartamento per la vita privata della famiglia, che da quel momento utilizzerà il primo piano solamente per la rappresentanza.

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