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I PUPI SICILIANI |
In questa sezione: Il Museo delle Marionette |
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Associazione per la conservazione delle
tradizioni popolari
Indirizzo: Piazzetta Niscemi 5 (pressi Piazza Marina) - 90133 Palermo Per informazioni e prenotazioni: Biglietto d’ingresso > Attività per le scuole (su prenotazione): > Centro di documentazione sul teatro di figura: > Promozione: > Festival di Morgana:
> TEATRO: Fondato nel 1975 dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino si è costantemente ispirato ai principi della moderna museografia e all’attività teatrale, diventando così uno dei migliori esempi di ricerca museografica sul teatro. Il museo ospita una collezione di 3500 pezzi provenienti da tutto il mondo; l’annessa biblioteca Giuseppe Leggio possiede circa 3000 volumi sul teatro di figura e sulle tradizioni popolari. Tra le varie iniziative promosse, particolare attenzione viene data, da un lato all’attività teatrale volta sia alla produzione di spettacoli innovativi che alla promozione dello spettacolo tradizionale dell’opera dei pupi - e dall’altro alla didattica: visite guidate con proiezioni video, seminari teorico-pratici sulle varie tradizioni del teatro di animazione, dimostrazioni di tecniche di manovra vengono organizzati sia per le scolaresche che per gli insegnanti e gli operatori scolastici.
Opera dei Pupi L'opera dei pupi è il teatro tradizionale delle marionette dell’Italia meridionale e presenta tre distinte tradizioni, quelle di Palermo, Catania e Napoli. I pupi di Palermo sono alti 80 cm, hanno il ginocchio articolato e sono manovrare dai lati del palcoscenico; quelli di Catania sono alti 120 cm hanno il ginocchio rigido e sono manovrati dall’alto, da un ponte montato dietro il fondale; i pupi di Napoli sono alti 100 cm, hanno il ginocchio articolato e sono manovrati da un ponte montato dietro il fondale. I soggetti erano lunghe storie, rappresentate a puntare anche per molti mesi di seguito, ispirate alla letteratura epico-cavalleresca e più in particolare al ciclo carolingio. Il repertorio tradizionale comprendeva anche storie di santi e di banditi, eventi storici o drammi shakespeariani. Lo spettacolo del giorno era pubblicizzato attraverso l’uso di cartelli decorati. A Palermo questi erano dipinti su tela e divisi in scacchi, di solito Otto, che illustravano i vari episodi. A Catania ogni episodio veniva dipinto su un foglio di carta da imballaggio. I cartelli napoletani, infine, erano dipinti su fogli di carta. Oggi lo spettacolo si conclude in una serata, e i cartelli hanno ormai soltanto funzione decorativa. |
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