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Il Villabianca assegna la fondazione di questa villa
al Conte Michele Amari di Sant'Adriano nel 1720. Era questi il Regio
amministratore del tabacco per il regno di Sicilia, carica che riuscì a
far diventare ereditaria nella famiglia. Comprò pure la contea di
Sant'Adriano dalla Regia Gran Corte, cui era stata devoluta per
insolvenza fiscale dei D'Alessandro, precedenti proprietari.
Anche il fondo in cui ricade la villa, era stato
acquistato dalla casa dei Pilo, marchesi della Torretta.
L'anno di
costruzione, 1720, è convalidato pure dal Mongitore, nel suo elenco delle
chiese di campagna, ed attraverso la sua testimonianza è stata
identificata, come di mano di Procopio o Giacomo Serpotta,
la piccola statua di Santa Rosalia che si venera
nella cappella.
La villa ha una pianta originale, con scalone d'accesso
coperto ad una sola rampa; nell'interno un magnifico pavimento in
maiolica con lo stemma Amati, raffigurante una sirena a doppia coda.
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