Storia della
Villa SAVONA
Passata la metà del 1700, specialmente nella Piana
dei Colli, aumenta il numero delle residenze con la conseguente
trasformazione di tutti i caseggiati disponibili.
Il fine agricolo scompare e le ville si limitano ai
pochi ettari necessari per la flora ed il frutteto. Di questa epoca di
transizione è appunto la Villa Savona. La Villa si trova presso la
chiesa parrocchiale di San Lorenzo, vicino ad altre ville dello stesso
periodo: Casena Grande, Villa Adriana, Villa Verona.
La villa, arricchita da ornati eleganti ed originali,
è a pianta rettangolare e si sviluppa su due livelli. Le due terrazze
sui corpi bassi hanno un parapetto con balconi a petto d'oca in ferro
battuto. Il cornicione è ornato da busti in stucco, una collocazione
inconsueta a Palermo, che verrà ripetuta nella Villa Airoldi.
Al piano nobile troviamo la stanza da pranzo,
ingrandita alla fine del secolo scorso (da quattro ambienti se ne crea
uno soltanto) con le 'Volte" dipinte a "pergolato", le due
stanze da letto con le volte a imitazione di stucco con ornati e fiori
stile secolo XVIII. Alle spalle della villa si estende un giardino di
agrumi, dotato di un complesso sistema di irrigazione.
La passeggiata è protetta da un pergolato che si
conclude con un chiosco in ferro battuto, ricostruito nel 1914. Numerosi
sedili in pietra offrono angoli contortevol per il riposo.
Villa Savona fu costruita nel 1761 dal marchese Pompeo
Vannucci.
Nel 1890 il cavaliere Francesco Pandolfi, in qualità
di amministratore dei beni della marchesa Vannucci, dà incarico ad un
ingegnere di descrivere lo stato di fatto della villa.
Nel 1896 la villa fu acquistata dal cavaliere Ignazio
Savona dal conte Salandra, marito di una Vannucci. Il cavaliere Ignazio
Savona negli anni successivi, curò la ristrutturazione del piano nobile
della villa, la ricostruzione del chiosco in ferro per il giardino. Nel
1980 vengono eseguiti dei lavori di ristrutturazione dell'ala destra del
piano terra. La Villa è ancora di proprietà della famiglia Savona.
LA PIANA DEI COLLI
Intorno alla fine del 1500, l'aristocrazia siciliana, abbandonati
i propri feudi, si trasferiva nella capitale e vi costituiva sontuosi palazzi per condurvi una vita sfarzosa. Successivamente, nel '700, costruiva nelle pianure che circondano la Città altre residenze per trascorrervi
la
villeggiatura.
Questa espansione avvenne in tre direzioni: la campagna di Bagheria, di Mezzo Monreale e la Piana dei Colli.
La Piana dei Colli è delimitata da montagne brulle e grigie: : Monte Pellegrino, Gallo e Billiemi Questi monti, chiamati colli per la loro altezza limitata, diedero il nome alla fertilissima pianura.
Gli aristocratici, annoiati della vita cittadina, all'inizio della primavera percorrevano con le loro sontuose carrozze le
"trazzere", strade polverose e disagevoli, per raggiungere le proprie ville
e trascorrervi lunghi periodi di villeggiatura insieme ad amici, dame, cavalieri e valletti.
La villa offriva ogni comfort per una vita di divertimenti. Era costituita da una parte principale, la dimora patrizia, formata da un pianterreno e da uno o due piani in perfetta simmetria, e da corpi bassi utilizzati come dipendenze.
Questi erano destinati alle scuderie ed agli alloggi dei lacchè e dalla servitù.
Al centro la corte rettangolare, delimitata da una recinzione muraria nella quale si apriva il cancello di ingresso.
Il Villabianca elenca circa una cinquantina di ville nella Piana dei Colli, indicandole con i nomi dei nobili proprietari dei quel tempo: Villa Niscemi, Villa Boscogrande, Villa Pantelleria, etc.
Nella Piana dei Colli esistevano casene e bagli. Le casene erano le dimore di campagna del proprietario terriero, il baglio era una costruzione destinata ad uso agricolo, costituita da un corpo lineare e da un complesso di corpi bassi con recinzioni murarie.
La costruzione era spesso completata da un torrione utile alla difesa di incursioni piratesche dal golfo di
Mondello.
Nel '700 numerose casene e bagli furono adattati per la villeggiatura, mentre furono realizzate altre nuove ville.
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