Il "pesce
azzurro" è una denominazione di uso generale e non corrisponde
a un gruppo scientificamente definito di specie. Un po' come nel
caso del "pesce bianco" o dei "frutti di mare". Si definiscono
azzurri quei pesci dalla colorazione dorsale blu scuro (ma spesso
è presente anche un po' di verde) e ventrale argentea.
Generalmente abbondano nei nostri mari e questa
prerogativa li rende decisamente economici.
Tra questi rientrano pesci come l'aguglia,
l'alaccia, l'alice, il cicerello, la costardella, il lanzardo, il
pesce sciabola, la sardina, lo sgombro, lo spratto e il suro.
Inoltre possono essere considerati azzurri per la loro
colorazione, anche molti pesci che, per dimensioni e forme, non
hanno nulla in comune con "gli azzurri" più conosciuti. Tra questi
troviamo l'alalunga, l'alletterato, il biso, la lampuga, la
palamita,
11 pesce spada e il tonno.
Valori nutrizionali
Il pesce azzurro ha grassi simili a quelli vegetali,
caratterizzati cioè prevalentemente da composti "insaturi", in
particolare quelli delta serie omega 3, importanti per lo sviluppo
cerebrale e protettori per cuore e arterie. Di questa prerogativa
sono privi i grassi degli animali di terra, più ricchi di composti
"saturi" che, al contrario, se consumati in eccesso, possono
facilitare l'insorgenza di alcune malattie, spesso favorite da una
vita sedentaria e da una dieta poco equilibrata, ricca di calorie
e colesterolo. Quest'ultimo, invece, è contenuto solo in modeste
quantità, salvo poche eccezioni, nei prodotti ittici.
Il pesce fresco (riconoscibile dall'occhio vivo,
la pelle brillante e le branchie rosse), è capace di fornire un
buon apporto di vitamine (E e B) e sali minerali (selenio,
fosforo, fluoro e iodio).
Come si conserva il pesce azzurro? Sardine,
sgombri, alici, spratti etc, come le altre specie di pesce, hanno
buone proprietà nutritive ma nello stesso tempo sono molto
delicati. Tali specie hanno un contenuto in grassi generalmente
più elevato del "pesce bianco" e per questo è essenziale
conservarle nel modo giusto per evitare che si deteriorino. È
sempre consigliabile sviscerare e lavare il pesce azzurro prima di
riporlo nel frigorifero o nel congelatore. All'interno del
frigorifero è preferibile sistemarlo in posizione intermedia,
meglio se avvolto nella pellicola trasparente o in un contenitore
chiuso, per evitare che il resto dei cibi ne prenda l'odore. Può
essere congelato in casa, se acquistato fresco e riposto
immediatamente in freezer, negli appositi sacchetti a chiusura
ermetica, assicurandosi di aver tolto l'aria. È bene ricordare
che, essendo presente nel pesce azzurro una maggiore quantità di
grassi, non è consigliabile conservarlo nel congelatore per più di
tre mesi. Infine, è opportuno tenere presente che con la
conservazione si modificano anche le caratteristiche
organolettiche. Quindi, se tenuto in frigorifero, è bene consumare
il pesce azzurro rapidamente, mentre se vogliamo congelarlo, è
necessario congelarlo solo se freschissimo.
ACCIUGA o ALICE
Le
acciughe, dette anche alici, sono tra i pesci azzurri più comuni.
Di aspetto sono piccole, sottili e affusolate di colore argento
sui fianchi e sul ventre. Comunemente misurano da 10 a 16 cm e
raggiungono al massimo i 20 cm. Sono pesci gregari che si
riuniscono in branchi e compiono notevoli spostamenti. La loro
pesca si effettua tutto l'anno con reti da traino pelagico e con
reti da circuizione. In alto e medio Adriatico grazie all'afflusso
delle acque di molti fiumi, c'è una maggiore disponibilità di
plancton. E proprio per questo le alici adriatiche mangiando di
più, crescono rapidamente e sono più grasse rispetto alle alici
del Mar Tirreno. Le alici del Tirreno sono in genere di maggiori
dimensioni e hanno un colore del dorso più scuro, rispetto a
quelle dell'Adriatico. Per la trasformazione e la conservazione si
preferiscono alici più magre. La loro freschezza si deduce
dall'occhio che deve essere "vivo" e dai colori brillanti e mai
opachi. Hanno carni buone e gustose, sia allo stato fresco che
conservato.
AGUGLlA
L'aguglia
vive nel Mediterraneo o nell'Atlantico orientale ed è molto comune
su tutte le nostre coste. E un pesce migratore dall'aspetto
caratteristico: corpo allungato con la bocca allungata simile ad
un becco appuntito. Di colore blu o grigio scuro sul dorso,
argenteo sui fianchi e sul ventre, può raggiungere una lunghezza
di 80 cm. Il colore verde della spina centrale non è indice di
scarsa freschezza, ma una caratteristica specifica di questa
specie. Viene catturata con reti da circuizione e con l'amo da
pescatore sportivo.
ALACCIA
L'alaccia
vive nella parte più calda del Mediterraneo in banchi numerosi. Ha
corpo panciuto, compresso ai lati, colore bluastro sul dorso,
biancastro sul ventre e una lunghezza massima di 25 cm. Assomiglia
molto alla sardina ma è meno apprezzata dai consumatori. Viene
pescata con reti da circuizione, in particolare nei mesi estivi.
CICERELLO
Il
cicerello è un piccolo pesce dal corpo allungato e sottile, con
pelle liscia e senza squame. Il muso è acuto, la mandibola
prominente, la bocca grande, protrattile e priva di denti. L'unica
pinna dorsale è molto lunga ed è costituita da raggi molli; le
pinne ventrali sono assenti, la coda è biforcuta. Il corpo è
azzurro verdastro sul dorso e argenteo sui fianchi.
Raggiunge una lunghezza massima di 16/18 cm. Sia i giovani che gli
adulti si insabbiano durante la notte. Si nutre di plancton, che
cattura grazie alla notevole capacità di spalancare la bocca. Il
cicerello viene pescato solo in alcune regioni che hanno una lunga
tradizione: Calabria, Sicilia e Liguria. Viene pescato con
sciabiche da terra e da natante. Le carni, molto richieste,
possono essere preparate in vari modi e anche essere trasformate
in conserve.
COSTARDELLA
La
costardella è un pesce pelagico che vive nelle acque superficiali.
Si trova a notevole distanza dalla costa in banchi di migliaia di
individui. La sua colorazione è blu-verde sul dorso, argentea sui
fianchi e sul ventre con demarcazione netta. Presenta una bocca
allungata a forma di becco che è più sottile e corta di quella
dell'aguglia. La costardella è di piccole dimensioni e non supera
normalmente i 25 cm. Si nutre di piccoli invertebrati (zooplancton)
e di pesciolini, soprattutto sardine. Solitamente la costardella
tende a compiere ampi spostamenti alla ricerca di cibo. La sua
pesca è stagionale, artigianale o semi-industriale. Viene eseguita
con reti da circuizione.
LAMPUGA
La
lampuga è un pesce d'alto mare, velocissimo e molto vorace, che
vive in piccoli gruppi. Si avvicina alle coste in primavera. Il
colore del dorso è grigio-argentato, tendente al giallo. I fianchi
sono tappezzati di macchioline brunastre o blu, ha forma
allungata, compressa lateralmente.
Una volta pescata, i colori si attenuano. Una caratteristica di
questa specie è il profilo del muso che, nei maschi adulti,
presenta una sorta di gobba sulla nuca.
Può raggiungere anche i 2 m di lunghezza, ma normalmente oscilla
tra 50 e 80 cm. Le lampughe, che talvolta entrano nelle tonnare,
vengono catturate con reti da posta superficiale e da circuizione.
È possibile catturarle anche con la lenza a traino.
LANZARDO
Il
lanzardo è una specie molto simile allo sgombro, ma di pregio
leggermente inferiore. È di colore più tendente al verde, ha
l'occhio grande ricoperto da una palpebra adiposa, trasparente. Si
distingue dallo sgombro per delle macchie grigie, quasi una
retinatura sui fianchi. Le pinne dorsali sono due, molto
distanziate tra loro. Può misurare fino a 50 cm di lunghezza. E'
un predatore vorace e vive in branchi. E1 pescato con reti da
circuizione. Ha carni bianche, delicate, apprezzate.
PESCE SCIABOLA
Il
pesce sciabola ha il corpo molto allungato, schiacciato ai lati, a
forma di nastro che può essere 15 o 20 volte maggiore
dell'altezza. La livrea, senza squame, è argentea e brinante,
formata da un pigmento che si stacca molto facilmente a contatto
con te dita.
Si trova nel basso Adriatico, nel Tirreno e nello Ionio, a
profondità variabili tra i 100 ed i 1000. Si cattura con reti da
circuizione dette ciancioli, in cui il pesce è attirato da una
potente fonte luminosa, con reti da traino, tramagli e lenze.
Questa specie presenta a volte dei parassiti nella cavità
viscerale, che in rari casi possono passare nel tessuto muscolare
e si notano come piccole spirali.
Se dovesse capitarvi di trovare nella parte muscolare questi
parassiti (Anisakis) avete due possibilità: toglierli o cuocere il
pesce e mangiarlo come se nulla fosse. L'unica cosa che non
dovete assolutamente fare è mangiare il pesce sciabola crudo.
PESCE SPADA
È
una specie conosciuta fin dall'antichità. Il suo nome deriva dalla
caratteristica più evidente, l'enorme sviluppo della mascella
superiore, prolungata a formare la "spada", un rostro acuminato e
tagliente, lungo circa un terzo della lunghezza dell'animale. Ha
un colore grigio ardesia con fianchi argentati, la cui tonalità
sfuma via via verso il bianco del ventre. Può raggiungere
eccezionalmente la lunghezza di 4-5 m e toccare anche i 500 kg di
peso. Nei nostri mari raggiunge al massimo i 3 m di lunghezza e un
peso di 350 kg. Vive isolato o in coppia. La pesca avviene con
maggiore intensità da maggio a ottobre, quando le acque
superficiali sono più calde, tramite palangresi di superficie,
usando come esca il calamaro o lo sgombro. Uno dei pregi del pesce
spada è la sua carne soda, bianca, delicata e priva di lische e
spine.
RICCIOLA
La
ricciola è un pesce predatore molto resistente, che vive » banchi
e raggiunge te dimensioni di 50~60 cm fino ad arrivare ai 190 cm.
Gli adulti sono grigio verdi o marrone chiaro sul dorso e più
biancastri sul ventre, mentre i piccoli sono gialli con macchie di
colore scuro che dal dorso scendono ai fianchi. Questa differenza
ha fatto credere per molto tempo che appartenessero a specie
diverse. Mentre i piccoli vivono vicino alla costa, gli adulti si
spostano in mare aperto dove si nutrono di pesce e invertebrati.
Le ricciole sono diffuse in tutte le acque nazionali ma sono più
numerose al sud. Reti da posta e circuizione sono i metodi usati
per pescarle, soprattutto in Sicilia e basso Tirreno: a volte
finiscono nelle tonnare e possono essere catturate con la lenza.
Sono più rinomati gli esemplari piccoli dalla carne bianca e con
poche spine. Sono stati fatti diversi tentativi di allevarle anche
in Italia, come avviene nei paesi orientali, e si cominciano ad
avere le prime produzioni.
Sardina
La
sardina è un pesce pelagico. Vive in banchi numerosi e compie ampi
spostamenti. È azzurra-verdastra sul dorso ed argentea sui fianchi
e sul ventre, con possibili macchiette nerastre. Di forma
panciuta, compressa lateralmente, può raggiungere al massimo i 20
cm ma più spesso si aggira intorno ai 12/16 cm. Si distingue
dall'acciuga perché ha la bocca in posizione mediale, mentre
quella dell'acciuga, quando è chiusa, è rivolta verso il basso. Il
corpo è ricoperto di squame. Si pesca tutto l'anno con reti da
traino pelagico, a strascico o da circuizione, utilizzando una
fonte luminosa per concentrare i pesci. La sua freschezza si
deduce dall'occhio che dev'essere "vivo" e dai colori brillanti e
mai opachi. Ha carni piuttosto grasse in estate, più magre in
inverno, molto gustose, sia fresche che conservate. Differenze di
colore e sapore si riscontrano a seconda dei mari di provenienza.
Le sardine adriatiche hanno un colore più verdastro sul dorso,
mentre le tirreniche sono più azzurre. Le sardine dell'Adriatico,
avendo una maggiore quantità di cibo a disposizione, sono più
grasse e si prestano meglio ad essere cucinate alla griglia.
Sgombro
Lo
sgombro o maccarello è un pesce azzurro di medie dimensioni che si
nutre generalmente di piccoli pesci come alici o sardine. In
primavera, dopo la riproduzione, si avvicina alle coste. Ha il
corpo affusolato, idrodinamico di colore azzurro metallico sul
dorso, bianco argenteo sul ventre, con strisce scure disposte
irregolarmente sul dorso e sui fianchi, la lunghezza più frequente
è tra i 20 e i 40 cm. Lo sgombro è distribuito in tutto il
Mediterraneo e gran parte dell'Atlantico orientale. Si cattura
soprattutto di notte con reti da circuizione e fonte luminosa.
È pescato anche con reti da posta, da traino pelagico ed abbocca
facilmente alle lenze dei pescatori sportivi. Ha carni bianche,
delicate, molto apprezzate sia fresche che sotto sale.
Gli sgombri del mar Adriatico sono particolarmente apprezzati per
la morbidezza delle carni, che rimangono tali anche quando sono
cotte alla griglia.
Spratto o papalino
Lo
spratto è un piccolo pesce azzurro simile alla sardina, dal corpo
fusiforme, allungato e compresso ai lati. Il profilo ventrale è
leggermente seghettato. Il dorso è azzurro-bluastro con ventre e
fianchi argentati. Non supera i 17 cm di lunghezza. Viene pescato
soprattutto con reti da circuizione, reti da traino pelagico e
sciabiche da spiaggia. In Adriatico è chiamato papalina o
saraghina. Le sue carni sono ottime se cucinate entro 24 ore dalla
pesca.
Suro o Sugherello
Il
suro è un pesce dal corpo fusiforme, allungato, leggermente
compresso ai lati. La sua lunghezza comune va dai 15 ai 30 cm ma
può raggiungere i 50/60 cm. L'occhio è piuttosto grande. La bocca
è ampia, obliqua. La linea laterale è ricoperta di scudetti ossei
appuntiti. Ha un colore grigio o verde-bluastro sul dorso,
argenteo sul ventre. Pelagico migratore, vive in grandi banchi e
può spingersi a profondità che raggiungono i 600 m. Viene pescato
con rete da posta di profondità oppure di notte con rete a
circuizione e fonte luminosa. Sono più pregiati gli esemplari di
maggiori dimensioni.
Tonno
È
un pesce migratore di mare aperto che può raggiungere una velocità
di 70 km/h. Vive in gruppi numerosi ed è un vorace predatore. La
riproduzione avviene tra la metà di luglio e la seconda metà di
settembre. È noto anche per riuscire a mantenere una temperatura
corporea intorno ai 10°C, più alta rispetto alla pelle, grazie ad
un sistema dei vasi sanguigni altamente sofisticato. Se acquistate
tonno fresco, qualora il pesce superi il peso di 40 kg, si tratta
di tonno rosso; se è di piccole dimensioni potrebbe essere un
alletterato, un'alalunga, una palamita o un biso che, pur essendo
della stessa famiglia, hanno caratteristiche organolettiche
diverse. Le carni di tonno rosso hanno caratteristiche diverse a
seconda di quale parte del corpo si considera. La parte ventrale è
più ricca di grasso e ha una consistenza più morbida rispetto alla
parte dorsale. I muscoli rossi invece hanno un sapore più forte. È
una specie di notevole importanza per l'industria della pesca e
quella conserviera.
Alalunga
L'alalunga
è un grosso pesce pelagico della famiglia dei tonni, da cui si
differenzia per la pinna pettorale, lunghissima, dalla quale
prende il nome, e per il colore della carne che è bianca e non
rossa. Arriva a misurare un metro di lunghezza e può superare i 30
kg, anche se solitamente gli animali pescati in Italia pesano
intorno ai 4/10 kg. Al largo vive in profondità e risale in
superficie nelle stagioni più tiepide. Il periodo migliore per
acquistarlo è settembre / ottobre, quando ha recuperato le energie
spese per la riproduzione. Si può conservare a lungo sott'olio con
preparazione casalinga simile a quella per il tonno.
Alletterato
L'alletterato
è chiamato anche tonnetto, è diffuso nei nostri mari più caldi,
dove vive radunandosi in banchi. Ha il corpo allungato, a forma di
fuso, con la coda molto assottigliata. La pelle è liscia dal
colore inconfondibile: il dorso è azzurro nerastro e presenta
linee sinuose molto scure. Il fianco e il ventre sono argentati.
Sul corpo sono evidenti alcune macchie nere tondeggianti il cui
numero varia a seconda degli individui. L'alletterato misura al
massimo 1 metro e può arrivare fino a 12 kg di peso, più comune
tra i 4 e i 7 kg. Viene pescato con ami e reti da circuizione. La
pesca più intensa è in primavera e in estate. Può essere
conservato.
BISO
Il
biso è un pesce pelagico di medie dimensioni, dal corpo
affusolato, di colore blu scuro sul dorso e argenteo ventralmente.
Vive in gruppi numerosi e si nutre di piccoli pesci pelagici. Si
cattura con ami e con reti derivanti. Può raggiungere i 4 kg di
peso, ma gli esemplari pescati comunemente sono di 1/2 kg.
PALAMITA
E'
un pesce molto comune lungo tutte le nostre coste. Il colore è blu
scuro, a volte nerastro. I fianchi e il ventre sono argentei, con
riflessi tendenti al verde e all'azzurro. E' frequente soprattutto
nei mari di Puglia, Sicilia e Liguria. Sono preferibili gli
esemplari di 2/4 kg.
RICETTE
ALICIOTTI CON L'INDIVIA
Ingredienti per 4 persone:
900 gr di acciughe fresche
1 kg di indivia riccia
2 spicchi di aglio
olio di oliva
sale e pepe q.b.
Preparazione:
Mondate l'indivia scartando il torso e le foglie esterne più
dure e sciupate, lavatela sotto l'acqua corrente quindi
asciugatela e tagliatela grossolanamente.
Salatela e mettetela in un colapasta per un paio d'ore.
Staccate la testa delle acciughe, apritele, lasciandole attaccate
sul dorso e togliete la lisca e le interiora. Lavatele e
appoggiatele su un doppio strato di carta da cucina.
Ungete con poco olio una teglia da forno e disponetevi le acciughe in un
solo strato. Aggiustate di sale e pepe, aggiungete qualche fettina
d'aglio e coprite le acciughe con parte dell'indivia.
Proseguite con gli strati fino ad esaurimento degli ingredienti,
versando l'olio sull'ultimo strato. Mettete la teglia nel forno
precedentemente scaldato a 180°C e lasciate cuocere per circa 40
minuti.
Servite la preparazione tiepida o anche fredda.
BAVETTE AL SUGO DI ACCIUGHE
Ingredienti per 4 persone:
500 gr di acciughe fresche
400 gr di bavette
450 gr di polpa di pomodoro
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1 cipolla
1 costola di sedano
1 spicchio di aglio
olio d'oliva
prezzemolo
sale e pepe q.b.
Preparazione:
Decapitate le acciughe, apritele e ripulitele dalle interiora
e dalla lisca con attaccata la coda. Lavatele e asciugatele con la
carta da cucina.
Mondate la cipolla, il sedano e la carota e tritateli insieme allo
spicchio d'aglio.
Scaldate l'olio in un tegame e, a fuoco moderato, fatevi appassire
il trito preparato.
Quando le verdure si saranno asciugate, cominciando a prendere
colore, unitevi le acciughe spezzettate e rialzate la fiamma.
Insaporite con sale e pepe, mescolate e dopo un minuto bagnate con
il vino.
Non appena questo è evaporato, unite i pelati e lasciate cuocere
il sugo, scoperto e a fuoco vivace, per una decina di minuti fino
a quando si sarà giustamente asciugato.
Cuocete le bavette, scolatele al dente e fatele insaporire nel
sugo di pesce per un minuto. Servite ben calde, spolverate di
prezzemolo tritato.
SARDE FRITTE ALLA PALERMITANA
Ingredienti per 4 persone:
500 gr di sarde fresche
1 bicchiere d'aceto
sale
olio di oliva o di semi
farina per frittura q.b.
Preparazione:
Squamate le sarde quindi tagliate le pinne e apritele a libro,
senza dividerle, togliendo la testa, le lische e le interiora.
Lavatele e asciugatele con la carta da cucina.
Disponetele aperte in una terrina, salatele e bagnatele con
l'aceto.
Copritele e lasciatele riposare per un paio d'ore. Trascorso
questo tempo, scolatele, asciugatele e infarinatele.
Scaldate abbondantemente l'olio in una padella e friggete le
sarde, cinque o sei alla volta, fino a quando diventano dorate;
scolatele, appoggiatele su un doppio foglio di carta da cucina e
servitele caldissime.
SGOMBRO CON PISELLINI
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di sgombri
1 kg di pisellini freschi
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
mezzo bicchiere di vino bianco secco
un ciuffo di prezzemolo
uno spicchio d'aglio
una cipolla media
3 pomodori (facoltativi)
sale, pepe.
Preparazione:
Pulite i pesci togliendo teste e interiora, lavateli e
asciugateli. In una casseruola, meglio se di terracotta,
soffriggete il prezzemolo, l'aglio e la cipolla tritati.
Aggiungete gli sgombri e fateli rosolare. Salateli, pepateli e
bagnateli con il vino.
Lasciate sfumare e poi, facendo attenzione a non disfarli,
metteteli da parte.
Al fondo di cottura unite i pisellini freschi e copriteli a filo
con acqua calda.
Coprite con un coperchio, salate e fate cuocere lentamente per una
mezz'ora. A questo punto aggiungete gli sgombri e continuate la
cottura per un quarto d'ora circa.
Una piccola variante prevede l'aggiunta, dopo che il vino è
evaporato, di pomodori sbollentati, pelati e tagliati a cubetti.
In questo caso lasciate insaporire qualche minuto prima di
togliere il pesce.
BUCATINI CON LE SARDE
Ingredienti per 4 persone:
500 gr di sarde
4 filetti di acciughe salate
400 gr di bucatini
600 gr di finocchio selvatico
una cipolla
25 gr di pinoli
25 gr di uva passa
zafferano
1/2 bicchiere d'olio.
Preparazione:
Lessate il finocchietto in abbondante acqua salata per almeno
un quarto d'ora, scolatelo e tritatelo facendo attenzione a
conservare l'acqua di cottura.
In una capace pentola di terracotta soffriggete nell'olio la
cipolla tritata, aggiungete poi i filetti di acciuga dissalati,
l'uvetta fatta precedentemente rinvenire nell'acqua, i pinoli,
infine le sarde sfilettate e tritate grossolanamente.
Lasciate alcune sarde sfilettate ma ancora unite nel dorso,
toglietele appena cotte e tenetele da parte al caldo.
Unite il finocchietto tritato, il peperoncino e amalgamate bene la
salsa a fuoco moderato.
Nell'acqua di cottura dei finocchietti cuocete i bucatini e, dopo
averli scolati al dente, saltateli per qualche minuto nella
pentola della salsa. Portate in tavola decorando il piatto con le
sarde lasciate intere.
Tra le tante, c'è una variante della quale occorre dar conto:
nella salsa potete aggiungere una punta di zafferano ma ancora più
importante, invece di saltare i bucatini in una pirofila, fate
strati di pasta e strati di salsa terminando con la salsa e
cospargendo con mandorle sbucciate.
Passate poi in forno molto caldo per dieci minuti.
PESCE SPADA CONI CAPPERI
Ingredienti per 4 persone:
2 trance di pesce spada di circa 150 gr ciascuna,
un ciuffetto di prezzemolo tritato (mezzo cucchiaio circa),
1 cucchiaio di capperi sotto aceto,
1 cucchiaio e 1/2 di olio
sale
mezzo limone.
Preparazione:
Scaldate l'olio in una padella piuttosto capace,prima che sia
matto caldo adagiatevi le trance di pesce.
Mentre sta cuocendo tritate il prezzemolo insieme ai capperi. Fate
cuocere a fuoco moderato per circa 5 minuti finché non é ben opaco
e tenero.
Togliete il pesce e mettetelo in un piatto.
Se occorre riducete il sugo di cottura su fiamma moderatamente
vivace, aggiungete il prezzemolo ed i capperi. Una volta spenta la
fiamma, spremete sopra il pesce il succo di mezzo limone, date
un'ultima mescolata e ricoprite il pesce con questa salsa.
Il testo di cui sopra è stato
tratto da un opuscolo del Ministero delle Politiche Agricole e
Forestali