Storia e segreti -
Cenni
storici
Il caffè ha per noi occidentali tre secoli di storia, ma in
Oriente era diffuso some bevanda a tutti i livelli sociali fin dai
tempi più antichi. I primi dati sicuri risalgono all’800, ma di
una misteriosa bevanda nera e amara con virtù eccitanti e
stimolanti se ne trova traccia già in molte leggende arabe.
Comunque sia avvenuta la scoperta, resta il fatto che la pianta
del caffè nacque in Africa in una regione dell’Etiopia (Kaffa) e
si diffuse dapprima, intorno al 1450, nell’Arabia Felix (l'odierno
Yemen) soprattutto fra i dervisci che lo usarono nelle lunghe
veglie di preghiera. Di qui arrivò a Medina e alla Mecca. In
Arabia venne elaborato il procedimento della tostatura, con cui si
ottenne un prodotto meglio conservabile e una bevanda decisamente
più gradevole.
Verso la fine del 1.500 le prime imprese commerciali diffusero in
Europa il caffè, introducendo così anche in occidente questa nuova
bevanda.
Il caffè viaggia verso la Turchia, la Siria, e di qui verso
Baghdad e la Persia.
In Turchia diventa così popolare anche fra le donne che rifiutare
il caffè a una moglie è una valida causa di divorzio. Più avanti i
proibizionisti suonano la carica: nel corso della sua secolare
storia il caffè deve subire più volte delle restrizioni, ma alla
fine ha la meglio il suo consumo.
Il primo europeo a parlare del
caffè è il medico tedesco Leonhard
Rauwolf che viaggia in Oriente negli anni 1573-1578. Gran parte
del Caffè che veniva fornito al mercato europeo proveniva dai
porti di Alessandria e Smirne. Ma le maggiori esigenze di un
consumo in ascesa, la migliorata conoscenza botanica della pianta
del caffè, le pesanti tasse imposte dai porti di imbarco, spinsero
mercanti e studiosi a sperimentare trapianti in altri paesi.
Gli
Olandesi nelle colonie d’oltremare (Batania, Giava), i Francesi
nel 1723 nell’isola di Martinica ed in seguito nelle Antille; poi
via via gli Inglesi, gli Spagnoli e i Portoghesi, che invasero la
fascia tropicale sia dell’Asia che dell’America.
Nel 1727 il caffè
iniziò ad essere coltivato nel nord del Brasile , ma le condizioni
poco favorevoli del clima spostarono le colture prima a Rio De
Janeiro e infine (1800-1850) negli Stati di San Paolo e Minas. Qui
il caffè trovò il suo ambiente ideale, tanto che la coltivazione
cominciò a svilupparsi fino a diventare la più importante risorsa
economica del Brasile.
E' proprio tra il 1740 e il 1805 che tale attività raggiunse la
massima espansione nell’area centro e sud americana. Sebbene
originario dell’Africa, la diffusione del Caffè in questo
continente è un fatto abbastanza recente. furono infatti gli
Inglesi, che alla fine della I Guerra Mondiale introdussero
nuovamente la coltura trasformandola e razionalizzandola dove, per
favorevoli condizioni climatiche e ambientali, le piantagioni
potevano prosperare.
Come si riconosce un buon
caffè
Il massimo delle qualità aromatiche si ottiene con un
caffè
macinato al momento dell'uso. Già dall’aspetto e dal sapore si può
riconoscere un ottimo caffè: crema bruno-rossiccia con striature,
corpo denso e sapore persistente sono la sua carta d’identità.
Se
siete al bar osservate lo strato di zucchero: dovrà scendervi
lentamente, e la crema ricomporsi dopo aver girato lo zucchero.
Altro fattore importantissimo è, naturalmente la temperatura del
caffè presentato, in quanto il calore permette una maggiore
concentrazione di sostanze odorose, diverse a seconda delle
miscele utilizzate (ecco perché i Napoletani, intenditori da
secoli di caffè, lo chiedono bollente “in tazza calda”).
In bocca,
infine, con l’associarsi delle sensazioni olfattive con quelle del
palato sarà possibile distinguere un buon caffè da uno mediocre in
base alla ricchezza e la corposità del gusto.
Se invece amate prepararvi a casa un ricco
caffè ricordatevi
alcune avvertenze: prima di tutto usate acqua fresca e leggera,
poi dosate bene acqua e caffè, che non dovrete pressare, seguitene
le fasi di infusione togliendolo dal fuoco qualche istante prima
che inizi a bollire. Infine, ricordate, la caffettiera va sempre
lavata accuratamente sotto acqua calda, ma mai con detergenti!