ERA L'UNICO ESISTENTE IN SICILIA
di Ignazio
Mercadante
La pur sonnolenta Palermo degli "anni trenta" vide sorgere in prossimità
della ridente spiaggia di Mondello, il primo campo di golf di Sicilia che
venne definito dai quotidiani del tempo "geniale attrattiva sportiva e
mondana".
Il gioco nazionale scozzese venne introdotto in Italia
nel secolo XVIII dal conte d'Albany, ma i primi circoli del golf si
diffusero soltanto al principio di questo secolo, dapprima a Roma,
Firenze e Menaggio e successivamente in tutte le grandi città e nei
principali centri di villeggiatura.
Mondello la cui antica palude era
stata trasformata per mezzo di una razionale bonifica in una località
balneare, volle essere all'avanguardia e, nel 1926, iniziò i lavori per
il suo campo di golf. Per l'impianto fu prescelto il rado uliveto che si
estendeva sulla sinistra dell'ampia strada che in discesa dal cancello
del Giusino, all'uscita della Favorita, conduceva verso la spiaggia.
Nel
1927 il links, cioè il campo da golf, era già pronto. Ricopriva un'area
di circa 30 mila metri quadrati ed il percorso si svolgeva assai variato
attraverso l'uliveto dal quale si godeva un panorama abbracciante tutto
l'arco della baia di Mondello. L'erba del prato, pazientemente
selezionata attraverso anni di esperienza, era uniforme e compatta su
tutta la pista.
I greens, le piazzuole d'arrivo, erano curate in modo
particolare e venivano irrigate con sistema a pioggia che consentiva di
mantenere sempre verde e morbido il tappeto erboso periodicamente tosato.
Il percorso di 9 buche aveva uno sviluppo di 2727
metri: nel ripeterlo per fare 18 buche, si prendeva la partenza da tees
differenti che variandone il tracciato non ne rendevano monotona la
ripetizione. Una piccola costruzione di stile arabo-normano veniva
adibita a bar e l'impianto era completato da un club-house fornito di
ogni comodità.
Sin dalla fase del suo primo impianto i lavori furono
diretti da un golf-professional Mr. C.A. James ed un altro professional
era sempre a disposizione dei giocatori per impartire loro le lezioni o
per accompagnarli in giro, fornendo tutti gli accessori necessari.
Numerosi e abili ragazzi seguivano i giocatori, recando gli attrezzi.
Il
golf-club al quale erano affiliati i principali alberghi cittadini,
specialmente americani e inglesi che a Palermo trascorrevano buona parte
del nostro mite inverno. La stagione del golf aveva inizio a dicembre e,
di solito, terminava a marzo. Il campo di golf di Mondello sopravvisse
fino al 1940. Poi, furono gli anni tristi della guerra, durante i quali
il turismo internazionale ebbe un completo arresto. Nel '43, l'intera
zona venne occupata da un accampamento americano; i verdi prati
diligentemente curati a gazon furono sconvolti. Al termine del conflitto
sarebbe stato facile ripristinare l'attrezzatura sportiva, ma ciò non
avvenne.
La concessione del terreno non fu rinnovata da parte della
società che gestiva il campo, gli amministratori della Palermo anni 30
erano ben consci, come leggiamo in una rivista dell'epoca che per
attirare i forestieri e trattenerli nella nostra isola non bastavano " le
sensazioni stupende offerte dall'arte o dalla natura" ma che invece erano
necessari molti altri elementi "di cui la storia e le bellezze artistiche
e naturali sono il fondamento ma non l'unico richiamo".
Il paesaggio turistico attuale è oggi costituito,
purtroppo, da sporcizia, mancanza di verde, frastuono, caos del traffico,
esosità di prezzi. Gli organi turistici si illudono di poter bilanciare
questa desolazione con modeste manifestazioni folcloristi-che episodiche
e talvolta uggiose attività più o meno culturali. Ogni tanto una nota
positiva.
Come ad esempio quella riguardante la proposta di utilizzare
parte delle somme dell'art. 38 destinate al turismo della zona
palermitana per la costruzione di un "campo da golf con nove buche" che
richiede una spesa di 60 mila euro.
Il TEATRO DEI SOGNI
Il teatro
dei sogni (nel senso che è rimasto un sogno), avrebbe dovuto costruirlo
la società "Les tramways de Palerme", ma a causa dell'ultima guerra, i
lavori si fermarono per sempre ai primi scavi.
La monumentale opera che
avrebbe di molto accresciuto il prestigio di Mondello doveva sorgere nei
pressi del moletto di Valdesi.
Lo stabilimento balneare sorto restate del 1892
Il primo stabilimento balneare sorse a Mondello
per iniziativa di un intraprendente palermitano rientrato dall'America:
Pietro Pustorino, padre di Natale, il primo di sei figli, titolare del
famoso negozio di abbigliamento per uomo di Palermo, ai "Quattro Canti di
Città" e nonno del noto pediatra Ninni Gullo.
Lo stabilimento fu
inaugurato nell'estate del 1892, in contemporanea con la storica
Esposizione Nazionale di Palermo. Due anni dopo, esso fu distrutto da un
disastroso nubifragio. Ma Pietro Pustorino non era tipo di arrendersi
alle avversità.
In società con Terrasi, ricostruì lo stabilimento che
tenne attivo fino al 1910, anno in cui cedette la concessione alla
società italo-belga che lo sostituì con l'attuale bellissimo edificio in
pietra.
I PRIMI VILLINI SUL VIALE REGINA MARGHERITA
Tre esemplari dei deliziosi villini stile
Liberty che andavano sorgendo dal 1912 lungo il viale Regina Margherita
di cui, nella foto dello studio del Cav.
Interguglielmi, si nota il
tracciato divelto per la posa delle rotaie della linea tramviaria di
collegamento con Palermo.
NEL 1921 PIU' CARE LE CAPANNE
Nel 1921 il cittadino che voleva prendere in
affitto una capanna a Modello, poteva togliersi lo sfizio solo se viveva
agiatamente. Infatti, per usufruire della capanna bisognava sborsare la
bellezza di 526 lire, cioè quanto uno stipendio alto.
La somma, come si
evince dalla ricevuta rilasciata all'affittuario sig. Antonino Mercadante,
è così composta: 450 lire per la capanna e il 25%, cioè, lire 112,50 per
le tasse. Se rapportiamo la cifra di allora ai giorni nostri risulterà
che l'affitto di una capanna ora costa di meno.
IL PROGETTO DEL GRANDE ALBERGO
Nel piano di bonifica della spiaggia di
Mondello fu allora prevista la costruzione di un grande albergo nella
zona centrale di Valdesi, precisamente dove ora sorge la Sirenetta e la
cui realizzazione rientrava - da quanto si legge nella cronaca di Palermo
del Giornale di Sicilia del 15 giugno 1939 - "...nella serie delle
provvidenze volute dal Duce per la valorizzazione della nostra bella
plaga. Esso viene realizzato con quella celerità che è peculiare del
Fascismo".
Ma la costruzione non andò oltre la breve fase iniziale a
causa del sopragiungere del conflitto che bloccò tutto per sempre. Il
progetto dell'albergo, firmato dall'architetto Di Fausto, comprendeva
centosette stanze, ampi ambienti per convegni, un salone da ballo e per
spettacoli e una serie di negozi. L'elemento singolare del progetto era
un'alta torre panoramica con la cima girevole che avrebbe dovuto ospitare
un ristorante. Un altro elemento caraneristico era rappresentato da un
geniale cavalcavia che avrebbe dato ai clienti dell'hotel la possibilità
di raggiungere direttamente la spiaggia.
"IL PICCOLO" A MONDELLO
Il periodico umoristico palermitano, "il
Piccolo" diretto da un famoso caricaturista dell'epoca, Rosselli (Cimabuco),
dedicò eccezionalmente nella stagione balneare1913-1914, un intero numero
a Mondello.
In esso, Cimabuco mostrava tutta la sua maestria nel ritrarre
con ironia ed eleganza i personaggi, (i "vip" di allora), per lo più
nobili, che frequentavano il lido di Mondello, diventato spiaggia alla
moda. Della interessante galleria abbiamo scelto una figura di punta
della società palermitana e italiana di quel tempo: Donna Franca Florio.