CENTO ANNI DI GLORIE
di FIORELLA FRISCIA
Dell'Ammiraglio Roggero Di Loria si sa per certo che,
nel corso della sua lunga vita conclusasi nel 1304 a Valencia, non ebbe a
subire mai sconfitte in mare. Con questa consapevolezza e con la
responsabilità di cotanto nome, il 13 gennaio 1906, nasceva la "Società
Canottieri Roggero di Loria" (dal 1922 "Lauria", modifica al nome del
luogo di nascita dell'Ammiraglio, avvenuta nel 1245). L'assemblea del 4
giugno 1907 approvò lo statuto sociale della Reale Società Canottieri
Roggero di Loria, alla quale era stato concesso l'Alto Patronato Reale.
Per onorare il proprio nome, il Circolo andava
accogliendo la migliore società palermitana e svolgeva già un ruolo di
grande rilevanza per lo sviluppo e la diffusione di molteplici discipline
sportive, nelle quali vantava atleti che primeggiavano in competizioni sia
nazionali che internazionali. Ma andiamo per ordine.
Nell'ambito degli sport nautici, non si hanno notizie di
attività significative, anteriori al 1902, pur esistendo il "Club Nautico
Palermo" e il "Sicania Nautical Club" la cui ragione sociale, appunto in
quell'anno venne completata con l'aggiunta del nome dell'Ammiraglio.
Il rowing, termine inglese per indicare il canottaggio,
dallo stato embrionale fino al 1906, venne affidato all'impegno di questi
due sodalizi, anche se il dualismo era soltanto formale in quanto entrambi
i circoli usufruivano della stessa suggestiva sede galleggiante: il
brigantino ormai disarmato, proveniente dalla flotta dei Florio,
ribattezzato "tri cascietti", alla fonda nello specchio di mare della Cala
e messo a disposizione da Ignazio Florio.
Per ragioni economiche, nonostante fossero soci di
entrambi i circoli gli esponenti dell'alta società palermitana, fu
necessario procedere alla fusione dei due sodalizi per avere più
possibilità di selezionare i migliori atleti in occasione dei confronti con
le imbarcazioni napolitane. Regista non troppo occulto di questa fusione fu
Ignazio Florio che rimase in carica come Presidente della neonata Società
Canottieri Roggero di Loria per circa 15 anni. Era l'epoca eccezionale
della Palermo felice, della Palermo cosmopolita, meta del turismo più blasé
di tutto il Mediterraneo; ed i Florio erano gli artefici di questo
splendore. Le loro iniziative in campo turistico, sportivo e mondano
convogliavano in Sicilia il fior fiore della nobiltà e degli sportivi
d'Europa. La Targa Florio, la Perla del Mediterraneo ( grande gara di
"canotti automobili", antenati degli attuali off shore), il Giro aereo di
Sicilia, il Giro ciclistico di Sicilia, per non parlare del tennis e
dell'ippica, avevano come esclusivo punto di riferimento la famiglia
Florio.
Il 1912 è caratterizzato da un evento fondamentale nella
storia del Circolo: la sede del Roggero di Loria. approda alla terra ferma,
nell'area occupata ora dal mercato ittico. La vita del Circolo prosegue tra
competizioni varie, ma altri avvenimenti sono ormai alle porte. Siamo
prossimi alla prima guerra mondiale. L'attività del sodalizio conosce una
fase di stasi la cui fine coincide con due eventi significativi: il 24
marzo 1920 il Ruggero di Loria diventa una società sportiva legalmente
riconosciuta; e si attua il trasferimento a Mondello. Ancora oggi è
possibile individuarne la sede, una villetta (in seguito venduta), tra lo
Stabilimento ed il paese, di fronte alla quale nel 1927 sorse un capannone
di legno per il ricovero dei natanti e come luogo d'incontri non
confortevole, ma utile.
Agli inizi del '40, il Lauria raggiunge l'apice del
successo sportivo, vincendo diverse edizioni dei Littoriali, quattro
campionati italiani ed un campionato mondiale universitario. Sono anche gli
anni in cui fa capolino, a livello agonistico, la vela, prima relegata ad
attività diportistica. L'immagine del Circolo, ormai patrimonio acquisito
alla Palermo elitaria, ha evidentemente bisogno di una sede adeguata. Dalla
zona del mercato ittico si passerà al Foro Umberto, di fianco alla
Capitaneria di Porto. Ormai sono gli anni della guerra. Gli atleti del
Lauria vinceranno le Universiadi a Vienna, mettendo in fila tedeschi e
austriaci, negli stessi giorni dell'occupazione della Polonia. Per il resto
del periodo bellico, l'attività del Circolo si riduce notevolmente. Per
giunta, ragioni militari impongono la ricerca di una nuova sede sia per il
materiale fuori scalmo che per le barche da diporto. Si chiude così una
fase della vita del club. Nei primi decenni del secolo, le emozioni
futuriste erano il motore per nuove ricerche, nuove idee e nuovi orizzonti
culturali in una compagine sociale molto rigida e stratificata. Nel
dopoguerra, la riorganizzazione della società legata all'emergere di nuovi
soggetti economici, impresse un'accelerazione profonda ai processi di
revisione degli antichi equilibri. E il Lauria schiuse la seconda fase
della sua esistenza in una realtà sociale diversa.
Subito dopo la fine del conflitto, grazie all'impegno dei
soci, il Circolo cambiò sede, trasferendosi in una zona strategica
all'angolo tra la via Libertà e piazza Castelnuovo: una vera e propria
finestra sull'universo "in" palermitano, il cui rituale quotidiano
consisteva nella "promenade" da piazza Croci al Politeama.
Comincia, intanto, a consolidarsi l'idea che intorno al
Lauria ruotasse la classe dirigente della città. In verità, i giovani di
allora hanno occupato e occupano nelle professioni e nei commerci le
cosiddette zone di alta classifica. Si va progressivamente spostando il
baricentro dell'associazione dal versante strettamente sportivo a quello di
"società". La storia del Lauria, come di ogni sodalizio, va letta nel
contesto cittadino, in quanto di esso è espressione, nonché la risultante
di una serie di fatti legati alla cultura e al costume. In quegli anni,
effettivamente cambiarono moltissime cose negli individui e nella società.
Era ovvio che ormai i tempi dei Fio-rio rappresentavano un'epoca remota,
che segnava il tramonto della Palermo felicissima.
Ai primi degli anni '50, pur essendo sempre vitale il
settore canottaggio, si assiste alla crescita dell'attività velica. E poi,
anche la pallavolo e il rugby diventano sport di successo per gli atleti
del Circolo.
Ma vanno verificandosi gradatamente altri cambiamenti
fisiologici nel Lauria: da struttura eminentemente sportiva pur adusa a
frequentazioni elitarie, a Circolo esclusivo per soci la cui iscrizione
costituiva un motivo di acquisizione di identità e di consolidamento del
proprio status sociale.
Sempre in quegli anni, ottenuta la concessione dal
Demanio marittimo, il Circolo costruisce la sua nuova e definitiva sede tra
0 pontile di Valdesi e il Circolo della vela. La storia del Roggero di
Lauria, dagli anni '60 in poi è la storia della vela palermitana. I giovani
di allora, Gabriele Guccione (oggi, ottimo Presidente) con il fratello
Marco, Gianni Lo Bue, Alessandro La Lomia, Agostino Randazzo, Nello
Martellucci, Salvatore Matracia, Renzino Barbera e tanti altri hanno fatto
onore al Circolo e alla città. E non possiamo non citare due perle del
Lauria come Sabrina Seminatore e Paco Wirz per le loro grandi imprese nelle
ultime cinque O-limpiadi. Non ci resta che fare i migliori auguri a questo
Circolo centenario che nella sua lunga vita ha rispecchiato le aspirazioni
e le fragilità, le virtù e le pecche di questa città che, tuttavia, seppure
con atteggiamenti contraddittori, si riconosce in esso. Il giro di boa dei
100 anni è ormai storia. Il Consiglio Direttivo ha organizzato una serie di
festeggiamenti adeguati alla rilevanza dell'evento: il tutto con il
suggello ufficiale dell'annullo postale a testimonianza del carattere
istituzionale, così intriso di vita palermitana, del famoso Circolo Ruggero
di Lauria.