Il periodo bellico ha favorito la nascita di questo mercato che ha
continuato fino ai nostri giorni, per arrangiarsi e sbarcare il lunario
la gente si vendeva gli oggetti trovati tra le macerie e quelli di casa
propria.
La piazza composta da una strada centrale
ad attraversamento con ai lati due marciapiedi alberati, ha dato la
possibilità a questi rigattieri di stazionare sopra le banchine, i
propri oggetti all’interno di casupole in legno e lamiera utilizzando
come principale sostegno la presenza degli alberi, prestando così a poco
a poco corpo a quello che ormai tutto il mondo conosce come il mercato
delle pulci di Palermo.
L’attraversamento stradale, consente ai
visitatori di scrutare, cercare, mercanteggiare e acquistare di tutto:
pezzi autentici, anticaglie, patacche, quadri, libri e soprattutto
mobilio antico e ristrutturato con pezzi vecchi secondo un certo stile.
“Lavamanu” di ferro smaltato con “vacili e bucali” che a volte era anche
in pesante maiolica, di solito completava l’arredamento “d’u ritre”,
quando nelle case non c’era ancora l’acqua corrente, oggi si utilizza
per decorare le camere da letto.
Si trovano cassapanche (casciabbancu),
mobile composto dalla cassa e dal sedile, o semplicemente “cascia” che
anticamente contenevano la biancheria da corredo, “bastunieri”(attaccapanni)
di legno tornito, tavoli “tunni” e “mizzini” quest’ultimi costituiti da
due mezzi tondi, alle volte resi ovale con l’inserimento di un tavolino
rettangolare.
Quadri con cornici dorate, statuette di bisqui,
orologi di ogni tipo e d’epoca, lumi
antichi, già a petrolio trasformati con
tanto di portalampada e filo per la luce
elettrica, “ducesse” (poltrone), librerie, “siggie” (sedie) di Vienna, lampadari,
“sufà” (divano) foderati di “damasco”, angoliere, “funografi”,
“scritturi” (studio) dove era sistemato “u scagnu” che in tre dei lati,
i due corti e quello lungo posto lontano da chi si sedeva per scrivere,
era cinto da una balconatina a colonnine tornite, “guardaroba”
dove si conservavano i vestiti delle stagioni passate, stoviglie di uso
giornaliero, letti di rame o di ottone con quattro “puma” dello stesso
metallo o di vetro colorato, prevalentemente azzurro e ornato “ o
capizzu” di angeli, nastri e fiori dello stesso metallo, fuso.
Letti di lamiera smaltati con intarsi di
madreperla, tipici dei primi del novecento siciliano, “tulette”
ballerina con la “balata” di marmo e con lo specchio girevole tramite
l’asse orizzontale che il retro conteneva sempre una rappresentazione di
una giovane donna ammicchevole.
Armadi, detto alla francese “ armariu”, con un unico e ampio sportello
munito di specchio e con, sul fronte “u rabisco” in centro e “d’u puma”
agli angoli anteriori.
“ Rinalieri” (comodini) sicchi e luonghi, “capizzali” con la sacra
famiglia in gesso ed a stampa, acquasantiere, sedie a dondolo di legno
curvato e impagliata con paglia di Vienna.
“u portaserviziu” (cristalliera) che conteneva i servizi buoni,
cassettoni (cantaranu) con “cascuni” ampi, il cui ripiano e rivestito di
marmo, un tocco di francesismo è per il “comò” di ogni stile e tempo.
“Suttaspecchiu (consolle) e cifunera” (fr.chiffonnière),
entrambi erano due mobili simili, con ripiano largo coperto da una
lastra di marmo, il primo sormontato da un grande specchio con la
cornice damascata (decorazione con l’inserimento di fogli oro o argento
in un disegno intagliato) che si adagiava al muro e con un grande
cassetto, il secondo senza specchio e con diversi cassetti correllata
sopra il ripiano da una vetrina apribile da due vetri.
In mezzo a tanta mescolanza disordinata, si ci mette alla ricerca di
suppellettili o arnesi liberty, divenuto di gran moda, dopo anni di
immotivata esclusione, si valorizza tutto, il bello come il brutto.
Aperto tutti i giorni, festivo compreso,
dalla mattina fino al tramonto, i rigattieri offrono ai visitatori e
turisti la loro grande professionalità che anno acquisito nel tempo.
INOLTRE DA FEBBRAIO 2011 IN QUESTI
WEEK END LA STRADA E' CHIUSA AL TRAFFICO
PER LA FIERA:
"Antiquari & Artigiani"
26-27 febbraio, 26-27 marzo, 16-17
aprile, 28-29 maggio, 24-25 settembre,
29-30 ottobre.
Accanto a questo stabilizzato mercato, nei tempi sono nati altre realtà
come l’appuntamento domenicale e festivo con il mercato di articoli
antichi e di modernariato a piazza Marina, trasferitosi in parte da
quello che si organizzava a piazza San Domenico e da quello vicino
palazzo Butera che si trova nell’omonima strada, dove ogni domenica si
riunivano un gruppo di persone non addetti ai lavori improvvisandosi
antiquari pur di svuotare i propri alloggi da una lunga serie di oggetti
pregiati e non.
Questo nuovo appuntamento a concentrato
vari mestieranti che oltre a vendere oggetti antichi e non, a volte
introvabili, si ritrovano di modernariato, di numismatica e da
collezionismo.
Curiosare tra le bancarelle allestite sui marciapiedi adiacenti
l’ingresso principale di villa Garibaldi, si rivela più delle volte
un’esperienza interessante.
Ricca è la scelta in tema di musica: dai dischi a 45, 33 e 78 giri, alle
musicassette, all’obsoleto stereo otto, ai fonografi ai giradischi
portatili anni sessanta, agli strumenti musicali; chitarre,
fisarmoniche, armoniche, pianole ecc.
Assortite anche la scelta di macchine da
cucire e varia l’offerta di piccoli elettrodomestici passati di moda.
Tra le proposte di libri, riviste, cartoline, monete, santini, stampe,
francobolli, oggetti per la casa, chincaglieria e suppellettili, sarà
possibile trovare anche pezzi di ricambio per vari oggetti tra cui
automobili che si possono rintracciare anche antiche.
Affascinato , il visitatore di qualsiasi età troverà certamente
l’oggetto che più gli farà ricordare qualche momento particolare: dai
giocattoli di legno, di inizio secolo, di latta,, degli anni cinquanta e
sessanta, alle figurine e ai fumetti datati, ai poster degli anni
settanta.
Alla biancheria romantica per la casa, una nuvola di candidi pizzi e
trine, finemente lavorati a “cinquecento” e a “filet”, sentimentali
anche gli abiti da donna, di raso, velluto,shantung ecc.
Bambole antiche sono presenti sulle improvvisate bancarelle, nei loro
ricchi abitini, ma anche l’assortimento di angioletti proposti in mille
modi, ci si può imbattere nelle scatole anni cinquanta di latta che
contenevano biscotti, caffè ed altri alimenti di famose marche.
Oggettistica preziosa come collane, monili d’argento, orecchini, orologi
da polso e da tasca, sia per uomo che per donna, posaterie, alzatine,
scatole d’argento e di altro materiale prezioso, naturalmente non
mancano gli oggetti d’antiquariato e modernariato che alcuni propongono
ricostruiti su commissione.
Una volta al mese, il sabato e la
domenica, antiquari provenienti da tutta la Sicilia si danno
appuntamento nella bella piazza adiacente villa Sperlinga, in uno dei
quartieri eleganti della città, per dare vita a “Palermo in soffitta”,
ritrovo che già da diversi anni si ripete puntualmente.
Ricca e varia è l’esposizione di oggetti d’antiquariato, è molto
assortito il settore dei mobili, che oltre ai classici componenti
d’arredamento (armadi, tavoli e sedie, comò, dal liberty al settecento e
all’ottocento siciliano) propone complementi utili e futili, che non
mancheranno di appassionare, come consolles, trumeau, cantoni, gueridon,
vetrinette, cabinets; buona scelta anche di pianoforti d’inizio secolo e
pianole.
Ben rappresentata l’oggettistica d’epoca,
che vanta bellissimi esemplari dalle porcellane inglesi e di Delft,
teiere di Sheffield e completi servizi da tavola.
In questo ritorno al passato acquistano pregio anche quelle cose che
hanno caratterizzato la casa della nonna: spille, ventagli, cuscini
ricamati e vari dipinti classici.
E’ presente una consistente gioielleria medio alta: anelli con pietre
preziose, rubini e zaffiri, gioie in corallo e avorio, ambra antica,
perle e argenti non disdegna la bigiotteria di un certo pregio.