Il gran bastone è un palo d’abete alto 2 metri munito, nella parte bassa,
di un manico per sollevarlo.
Esso viene ricolmo da un’abbondante quantità di frutta di tutti i tipi, da alcuni ortaggi stagionali e da ogni esemplare di
fiori.
Al centro della decorazione campeggia l’altarino con l’immagine del Santo con tanto di luce; il suo peso
è di 70 kg. circa ed è trasportato a spalla, a turno, da valenti portatori, facilmente
riconoscibili per la caratteristica fascia azzurra avvolta intorno alla vita.
I portatori, che non appartengono alla confraternita, hanno un ruolo ben
definito: appartengono a gente che per tradizione,di padre in figlio, si tramandano questo compito,e a nessun altro è permesso portare il bastone.
Questa è una tradizione d’origine profana, ma il gesto vuole arrivare a suscitare l’attenzione del Santo affinché i raccolti delle prossime stagioni siano prosperi e abbondanti.
E’ un rito propiziatorio iniziato dai contadini delle campagne di Villabate nei tempi antichi e che continua tuttora.
L’indomani, per chi partecipa alla processione, il momento
culminante è rappresentato dal rientro del simulacro in chiesa: viene
infatti preso d’assalto il grande bastone per “a prisa”: ognuno vuole
cioè venire in possesso almeno di uno dei fiori o dei frutti che adorna il bastone benedetto.
Qualora si tratti di un frutto, esso sarà consumato subito o deposto davanti al santino di casa, se
invece si tratta di un fiore sarà conservato e sostituito l’anno successivo.
In quest'occasione si svolge la Sagra delle sfinci di San Giuseppe,
con la quale si intende valorizzare l’arte pasticcera villabatese, che con ingredienti semplici e poveri raggiunge risultati ricchi e raffinati.