<San Giuseppe
Alia: "Li
Virgineddi" - Un tempo, quando
la società feudale era ripartita fra persone molto ricche e persone molto
povere, i ricchi per farsi perdonare dal Santo "il peccato" della ricchezza o
per la "grazia ricevuta" organizzavano pranzi luculliani per i poveri,
soprattutto per i bambini. "Li Virgineddi", che vestivano di bianco. Oggi,
l'uso del pranzo il giorno di San Giuseppe è praticato da qualche famiglia
"per grazia ricevuta" ma i destinatari non sono più solo i bambini poveri.
Bagheria: le "cene" di
San Giuseppe, patrono del paese (festa patronale in agosto)
Balestrate: festa di
San Giuseppe con la preparazione degli "altari" presso le case dei devoti
Baucina: festa di San
Giuseppe
Bisacquino: festa di
San Giuseppe
Borgetto: le "cene" di
San Giuseppe sono organizzate dai cittadini che per grazia ricevuta addobbano
una stanza della loro casa con drappi bianchi dove viene realizzato un
altare e vengono esposti pani di varie forme e tante altre pietanze da
offrire ai bimbi poveri. Da un'antica casa del '600 parte una processione
col caratteristico asinello tirato da San Giuseppe con la Madonna e il
Bambino. Tale è la devozione dei borgettani che una simile ne viene svolta
nella comunità di New York nel quartiere "Astoria"
Caccamo: la festa
primaverile di San Giuseppe, in cui è facile
individuare una dimensione pagana, di rinascita della natura,
si celebra nella chiesa dell'Annunziata. Oltre l'offerta del pranzo ai
poveri del paese, presenta due caratteristiche tipiche del luogo: "a
scalunata", in altre parole una ampia scala di
ceri accesi che dall'altare maggiore raggiunge l'abside dove è deposto
l'artistico simulacro del Santo; e "a rètina", una sfilata
di muli bardati a festa con pennacchi e campanelle,
accompagnati dalle note della banda musicale, che vanno a raccogliere le
offerte dei devoti per le strade del paese.
Campofelice di Fitalia:
San Giuseppe è il patrono
di diversi centri della provincia palermitana, fra questi figura anche
Campofelice di Fitalia. Il Patriarca, awocato delle
cause impossibili, protettore dei poveri, di chi soffre la fame e il freddo
viene festeggiato il 19 marzo e il 23 agosto.
In passato le persone benestanti allestivano nelle loro case mense ricche di
pietanze, le "Tavulate",
che venivano consumate dai poveri del luogo, invitati per l'occasione.
Tuttora in paese la tradizione del banchetto per la festa di San Giuseppe è
molto sentita. Anche se vanno diminuendo le
case dove i devoti vanno a recitare per un giorno il ruolo della Sacra
Famiglia: San Giuseppe, Maria e Gesù. Continua
a conservarsi anche l'antica devozione della preparazione della "pasta di
San Giuseppe": i bucatini conditi con le
lenticchie. Alimento votivo che assume in questa festa un significato sacrale
a cui la ricorrenza allude essendo legata al simbolismo del rinnovamento
della natura. Inoltre, la preparazione del pasto a
base di lenticchie, come in tutte le feste di origine agricola, ha
anche un valore propiziatorio teso ad assicurare dei buoni raccolti e
prosperità. Ad agosto, i
momenti culminanti della festa patronale sono costituiti invece da due
processioni: quella mattutina degli ex-voto, condotti a piedi scalzi o in
groppa di cavalli bardati a festa, e quella serale, quando i devoti seguono
in preghiera la "vara" del Santo per le vie del paese.
Campofelice di Roccella:
le vampe di San Giuseppe e "u votu di li virgineddi"
Camporeale: vampe e
tavolate di San Giuseppe
Carini: festa di San
Giuseppe
Cinisi: la "vampa" di
San Giuseppe in piazza (catasta di legna enorme da bruciare) e le "tavulate"
Corleone: le tavolate
di San Giuseppe
Isola delle Femmine:
festa di San Giuseppe con distribuzione dei pani benedetti e giochi antichi
(corsa dei sacchi e pignate )
Lascari: festa di San
Giuseppe e degli artigiani con mostra dei prodotti artigianali locali
Lercara Friddi: le
Tavulate allestite nelle case con addobbi di alloro e tavole imbandite di
pietanze tradizionali
Marineo: festa di San
Giuseppe in costume per le vie del paese con la preparazione delle "tavulate"
Mezzojuso: il
trapasso del Santo, patrono, è una suggestiva funzione che
coinvolge tutto il paese. Nove
lenti rintocchi di campana, il suono del tamburo e lo sparo dei mortaretti
stanno appunto ad indicare il momento della morte del padre putativo di Gesù.
Usanze intrise di grande suggestione che attestano
l'importanza attribuita dalla cultura popolare a questo particolare evento.
L'echeggiare per le vie del paese dei canti notturni, il "Mire
Mbréma" greco il "Popule
mee "latino, sono inoltre un costante invito alla
preghiera e alla riflessione.
Monreale: le vampe di
San Giuseppe per tutta la notte.
Montemaggiore Belsito: il "Padre
dei poveri" prevede i "yirginieddi",
un pranzo dalla preparazione laboriosa che si svolge secondo riti e
consuetudini "storiche" offerto, all'interno delle
abitazioni, prima ai bambini e poi agli adulti attorno a lunghe "Tavolate"
al cui capotavola troneggia, minuziosamente curato, l'altare dedicato
al Santo. Tra i piatti tipici la pasta con
finocchi e sarde, il riso con finocchi
e lenticchie, le fritture di carciofi, cardi e broccoli, la "ghiotta", i cannoli,
la pignolata e le "sfince di San
Giuseppe".
Palazzo Adriano: festa
di San Giuseppe con rito latino. La sera della vigilia molte famiglie
imbandiscono delle tavolate fatte a guisa di altare ricchi di pane di varia
forma e diverse pietanze, la cui simbologia è attinente all'attività di San
Giuseppe e al suo ruolo di Patriarca.
Petralia Soprana: festa
di San Giuseppe con il dono di pane tra i vicini di casa.
Prizzi: festa di San
Giuseppe
Roccamena: "gli
altari di San Giuseppe", patrono del paese. Sfilata della banda comunale,
lauti banchetti originariamente preparati per i poveri. Prevedono la
preparazione di piatti tipici dell'arte culinaria siciliana: "pasta chi
sardi", "cassateddi", "cucciddati" (pane benedetto per i
poveri) e dulcis in fundo "cannola"
Roccapalumba: festa di
San Giuseppe
San Cipirrello:
Virgineddi e festa di San Giuseppe
Santa Cristina Gela: le
Vampe e le Tavolate di San Giuseppe. La
"tavolata" di San Giuseppe si
svolge la sera nella piazza del paese, dove avviene
anche il suggestivo rituale dello consumazione del pranzo in pubblico da
parte della Sacra famiglia. In mattinata, i devoti usano preparare nelle loro
case i pani, la cui particolarità è costituita dalla presenza della velatura
di zucchero con ramoscelli di rosmarino. La distribuzione al pubblico
avviene subito dopo la benedizione da parte del
sacerdote. Il giorno della testa è preceduto dalla tradizionale accensione
dei falò o "vampe" di San Giuseppe. Ma
il momento di maggiore solennità è sempre quello della processione del
Santo per le vie del paese.
Santa Flavia-Porticello:
festa di San Giuseppe.
Sciara: festa di San
Giuseppe. Una caratteristica
tradizione sciarese è rappresentata da "i Virgineddi". II 19 marzo, giorno di San Giuseppe,
le famiglie che hanno ricevuto una grazia dal Santo, offrono nella loro casa,
aperta a tutti per l'occasione, un pranzo ai bambini del paese (da qui il
termine virgineddì). Tra
questi ne verranno scelti tre che andranno a rappresentare la Sacra famiglia.
Il pranzo è costituito dalle migliori specialità dell'arte culinaria sciarese:
pastelle di broccoli ed asparagi, carciofi in tutte le salse, salsiccia alla
brace e ' mpurrazzata, scocche
e sfinci fritte, cannoli con crema di
ricotta, pastigghie, il tutto
è accompagnato dal pane cotto a legna e lavorato nelle forme
più svariate (canestro, bastone, grappoli d'uva).
Tutte queste squisite pietanze
possono essere gustate in qualsiasi momento, nei ristoranti e nelle trattorie
(quasi tutti a gestione familiare) che da qualche tempo sono divenuti, parte
integrante dell'economia locale.
Scillato: processione
del Santo e degustazione di prodotti tipici locali.
Sclafani Bagni: i "virginieddi"
di San Giuseppe, ex voto per grazia ricevuta. Tavole imbandite per le vie del
paese.
Terrasini: le cene di San Giuseppe, alcune famiglie storiche del paese
preparano gli altari per questa festa molto sentita in tutto il circondario,
da Cinisi a Particnico e Borgetto.
Valledolmo: festa di
San Giuseppe.
Villabate: "il bastone
di San Giuseppe", festa del Santo Patrono vedi approfondimento
qui>>