Il torrente Ciachea rappresenta e definisce l'omonima contrada la
quale anticamente, per la sua natura acquitrinosa e paludosa, fu impiantata a cannamele , coltura che introdotta dagli arabi si praticò fino alla seconda metà del XVI secolo.
In questo periodo la coltura della canna da zucchero e la raffinazione del prodotto divenne un grosso affare per privati e amministratori pubblici, tanto che s’impegnarono ingenti capitali per praticarla.
Si prestava molto bene a tali colture la zona est del torrente Ciachea; l’unico inconveniente erano le frequenti invasioni piratesche che infestavano i litorali.
Nel cinquecento, per ovviare a questo inconveniente, alcuni privati si organizzarono con la costruzione di bagli fortificati,
tali da diventare una caratteristica di quel periodo, al cui interno erano erette delle torri d’avvistamento.