In seguito appartenne ad un ordine religioso, probabilmente i Domenicani, proprietari di altri possedimenti del circondario, come Giampaolo, Susinna e Luogogrande.
Di quel tempo è rimasta memoria di un certo frate Don Pietro, mezzo prete e mezzo brigante, ucciso con una roncola mentre spillava il vino dalla ben fornita cantina.
Nel 1866 il baglio, con gli estesi terreni di pertinenza, fu acquistato da Domenico Sommariva
Grenier, esponente di una nota famiglia di armatori di origine ligure trapiantatosi a Palermo poco meno di un secolo prima.
Attorno al 1920 la grande tenuta di Ciachea fu venduta al barone De Pace e quindi, per successione, è pervenuta al barone Guido Calefati di
Canalotti, attuale proprietario, al quale si deve il miglioramento e l’ampliamento della parte abitativa, tenuta con esemplare cura.