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PANORMUS - RITI RELIGIOSI

IL VENERDI' SANTO A PALERMO

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Nel XVIII secolo i confrati sentono il bisogno di rendersi autonomi e si trasferiscono in un’altra sede con il privilegio di portare in processione l’urna del Cristo morto e dell’Addolorata, costituendo il “porto e straporto".


 
Addolorata della Soledad, visitabile presso la
Chiesa di San Nicolò da Tolentino in via Maqueda

La chiesa di S.Anna dei calzettieri, sita nella Rua Formaggi, da allora ospiterà la congregazione de la Soledad fino ai nostri giorni, e poiché la chiesa di S.Demetrio fu distrutta dai bombardamenti del 1943 i fercoli furono trasferiti nella nuova sede.

La cappella, rimasta miracolosamente illesa, fu restaurata nel 1953 al 1955 a cura e spese del governo spagnolo che ne è proprietario.

Il simulacro dell’Addolorata trasportato dai confrati vestiti con abito scuro ha un’immagine così naturale, nel cui viso si legge il più profondo e pacato dolore nella quale ogni donna ritrova se stessa.

A questa rappresentazione contribuisce anche il vestito bianco e il ricco manto nero, costume rappresentato dagli spagnoli, che gli italiani trasformarono in abito viola in segno di lutto.

Era costume che, oltre al popolo, al corteo partecipassero tutte le alte autorità cittadine compreso i corpi militari che facevano bella mostra di se per la vaghezza delle loro divise.

Ancora oggi la massima autorità cittadina, il Sindaco con le guardie municipali in grand’uniforme e il gonfalone, accompagna la processione per alcune vie della città.

Per trasportare l’urna del Cristo morto si fanno carico 32 confratelli guidati da due "capi vara" con i classici abitini scuri e seguiti dagli incappucciati i quali sfoggiano la tunica bianca con il cappuccio di colore nero o blu secondo la maestranza d'appartenenza.

La scultura in legno è riferita come opera dello scultore palermitano Francesco Quattrocchi, del 1784 circa. L’opera, che esprime una tenerissima pietà, assume connotati realistici, è stata restaurata nel 1987 e riporta i colori originali.

La processione è ricordata da Giuseppe Pitrè che, allora abitante del Borgo Vecchio, la osservò con ammirazione. Ancora oggi nel rione si ricorda un cortile dedicato alla Soledad, fino a quando l’immagine dell’Addolorata fu trasferita dal collegio di Maria al Borgo a Rua Formaggi. Attualmente la congregazione risiede presso la chiesa di San Nicolò da Tolentino un quanto la vecchia sede risulta in rovina.


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