La crescita di una persona,
non è un processo uguale per tutti, ma segue un percorso
comune e controllabile. Esistono periodi della vita in cui
si ha un accrescimento più marcato (il cosiddetto periodo
puberale) e periodi di crescita più lenta.
Nel 1° anno di vita il dato
più importante per controllare la crescita di un bambino è
il peso; successivamente è più importante la variazione
dell'altezza. Dopo il famoso "calo ponderale neonatale", che
è fisiologico se si mantiene entro il 10% del peso alla
nascita, il bambino in salute cresce, nei primi 3 mesi, di
circa 200 grammi alla settimana.
Il neonato che cresce di
almeno 150 grammi o più a settimana ha una crescita
corretta; poi il bambino a 5 mesi raddoppia il peso della
nascita e lo triplica all'anno di vita. Ma soprattutto dopo
i due anni la statura diventa uno degli indici più fedeli di
buona salute.
L'accrescimento corporeo può
essere riferito a un determinato percentile di crescita e i
grafici che ne conseguono rappresentano l'andamento medio
della crescita nella fase evolutiva (infanzia e
adolescenza), sono adattati alla nostra popolazione e
vengono periodicamente aggiornati da apposite commissioni di
esperti. I grafici sono realizzati controllando il peso e
l'altezza di migliaia di bambini di età diverse e poi
dividendo le misure ottenute in modo che una proporzione
definita dei bambini campione viene a trovarsi sopra e sotto
un definito "centile".
Quindi, se un bambino ha una
statura che si colloca al 10° percentile, significa che il
10% degli altri bambini appartenenti alla sua stessa
popolazione di confronto è più piccolo di lui, mentre il 90%
è più alto. Ad ogni età e per ogni misurazione il
novantacinquesimo centile rappresenterà i bambini più
grandi: solo 5 su 100 saranno più grandi e i restanti 95
saranno più piccoli. All'altro estremo, ovviamente, il
quinto centile rappresenterà i bambini più piccoli e i
restanti 95 saranno i più grandi.