Pediatria: Vaccinazioni pediatriche
Già a 61 giorni di vita
(cioè nel corso del terzo mese di vita) i bambini fanno la
conoscenza con le temute punture delle vaccinazioni.
Si
tratta di una delle più grandi scoperte della medicina,
grazie alla quale ormai sono sparite malattie gravissime o
mortali.
Da quando alcuni vaccini sono obbligatori, infatti,
tetano, difterite e poliomielite sono scomparse nei paesi
industrializzati. In teoria, vista la diffusione delle
immunizzazioni, qualche genitore egoisticamente potrebbe
concludere che essendo vaccinati gli altri il suo bambino
può farne a meno, secondo una situazione detta "effetto
branco".
Ma i bambini immunizzati potrebbero essere
portatori sani e contagiare chi non è protetto. Arrivare a
scuola vaccinati poi è fondamentale anche tenendo presente
che oggi, a causa dei flussi migratori, non è possibile
escludere a priori l'arrivo di bambini non vaccinati e/o
portatori sani.
Allo stesso modo, essendo aumentata la
mobilità internazionale, è possibile, recandosi in un paese
del terzo e quarto mondo, risultare esposti al contagio.
Veniamo adesso alle malattie prevenute dalle vaccinazioni.
Il tetano è una grave malattia batterica, spesso mortale,
causata da un bacillo presente nell'ambiente che penetra
nell'organismo attraverso ferite infette, ustioni o piccole
lesioni cutanee liberando una tossina molto potente. Questa
agisce sulle terminazioni nervose provocando spasmi
muscolari intensi che possono coinvolgere anche la
muscolatura respiratoria, uccidendo così il malato.
Il
tetano ha un'incubazione di 4-15 giorni, un esordio acuto e
un decorso molto rapido, ma non è contagioso, non si
trasmette cioè da uomo a uomo. La difterite è una malattia
batterica trasmessa principalmente per via aerea, e quindi
contagiosa. L'incubazione varia da 3 a 7 giorni. L'infezione
è provocata da una tossina che colpisce cuore, reni, fegato
e sistema nervoso, provocando danni permanenti o morte. La
poliomielite invece è causata da un virus contagioso, dopo
un periodo d'incubazione di 1-2 settimane.
Inizialmente il
virus provoca un'infezione intestinale ma poi si localizza
nel sistema nervoso, dove può causare paralisi permanenti di
uno o più arti, o dei muscoli respiratori. I neonati sono
particolarmente vulnerabili nei confronti di queste
infezioni perché: non possiedono anticorpi, il loro sistema
nervoso è ancora in fase di sviluppo, quindi può subire
danni irreversibili, non possono esprimere a parole
eventuali primi sintomi, inoltre le medicine disponibili
possono a loro volta essere tossiche a questa età, gli
interventi di rianimazione sono più difficoltosi nei piccoli
pazienti.
Attualmente in Italia sono
obbligatorie 4 vaccinazioni: antidifterica, antitetanica,
antipolio e antiepatite B.
Vi sono poi le vaccinazioni
consigliate o raccomandate. Queste riguardano il morbillo,
la rosolia, la parotite e le infezioni causate da un
particolare batterio, l'Haemophilus influenzae b o Hib.
La
mortalità da morbillo è attualmente stimata intorno a 1 su
100.000 nei paesi industrializzati mentre le complicanze
neurologiche , encefalite e panencefalite sclerosante,
mostrano una un'incidenza rispettivamente di 1 a 1.000 e 1 a
100.000.
Le complicanze batteriche, anche se meno gravi,
presentandosi in circa il 10-15% dei casi contribuiscono ad
elevare ulteriormente il costo sociale di tale malattia. Per
quanto riguarda la rosolia l'indicazione alla vaccinazione
deriva dai danni causati al feto quando contratta nel corso
della gravidanza (cardiopatia congenita, cataratta,
sordità).
Le complicanze della parotite (volgarmente detta 'orecchioni')
sono rare nell'età prepuberale e sono rappresentate da
pancreatite, in genere di lieve entità, e meningite sierosa
che solo raramente può determinare sequele neurologiche. Se
contratta dopo la pubertà può complicarsi nel 10% dei casi
con orchite (infezione del testicolo) e nel 7% dei casi con
ooforite (infiammazione degli annessi: ovaio e tube),
potendo determinare sterilità nell'uomo e nella donna. Tali
vaccini si somministrano contemporaneamente a partire dal
15° mese di vita. Gli effetti collaterali sono in genere
rari e modesti (febbre, sonnolenza, irritabilità, rash
cutaneo).
La pertosse o tosse asinina è un'infezione delle
vie respiratorie causata dalla Bordetella pertussis
(batterio). E' molto contagiosa, e si calcola che il 90-100
per cento delle persone che hanno contatti domestici col
malato possa essere contagiata a meno che non sia immune. La
pertosse provoca tosse e difficoltà respiratoria per un paio
di settimane, ma può anche complicarsi in polmonite,
soprattutto tra i bambini piccoli, sia direttamente sia a
causa di una superinfezione (altri batteri approfittano
delle ridotte difese del paziente per moltiplicarsi). Sono
segnalate, benché più rare, anche complicazioni di tipo
neurologico.
La vaccinazione
anti-pertosse avviene di solito simultaneamente a quella
contro tetano e difterite.
Haemophilus influenzae
Questo batterio può provocare, soprattutto nei bambini
piccoli, gravi infezioni: polmoniti, epiglottiti e
meningiti. Anzi, nei bambini fino a 2 anni la maggioranza
delle meningiti è dovuto proprio all'Hib e comporta a volte
gravi conseguenze permanenti: dalla sordità ai ritardi
mentali. La vaccinazione può essere eseguita singolarmente o
con un vaccino polivalente (cioè assieme ad antidifterica,
antitetanica, anti-pertosse o antipolio).
Antivaricella. Di recente la
regione Sicilia ha emanato un decreto per la copertura
vaccinale contro la varicella, una malattia contagiosa nota
per le 'crosticine' che a volte deturpano il volto e il
corpo dei bambini. L'herpes virus che la causa
(varicella-zoster) pare sia implicato in malattie dell'età
adulta (come l'herpes zoster o fuoco di S. Antonio, e la
recrudescenza dell'herpes labialis, oltre ad altre forme
gravi di malattie neurologiche), e questo perché il virus,
una volta preso, resta latente nel corpo umano per molti
anni.
Le novità. La principale
novità degli ultimi tempi è il ritorno del vaccino antipolio
iniettivo (Salk), nel quale i virus sono inattivati.
Inizialmente questo vaccino era riservato agli adulti, più
esposti dei bambini alla possibilità che il vaccino orale
(il vaccino di Sabin) potesse esso stesso provocare la
poliomielite. Nel 1996, però, gli esperti americani hanno
raccomandato uno schema sequenziale, nel quale le prime due
dosi sono di vaccino inattivato (iniezione) e le seconde
sono di vaccino orale. Oggi si usa soltanto l'inattivato
iniettivo di Salk.
Le novità riguardano l'introduzione di
nuove vaccinazioni, per esempio contro il pneumococco,
batterio responsabile della maggioranza dei casi di
polmonite (vaccinazione già offerta nei centri di
vaccinazione), e la realizzazione di vaccini sempre più
sicuri, magari basati sulle biotecnologie. Queste tecniche,
infatti, consentono di evitare l'impiego di materiale virale
o batterico.
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