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La Sindrome da Vescica Iperattiva


La Sindrome da Vescica Iperattiva è una patologia molto frequente con impatto importante sulla qualità di vita, ma poco riconosciuta e trattata: il 40% dei 16.776 adulti intervistati in un sondaggio europeo ha affermato di non aver mai consultato un medico per i suoi sintomi, solo il 27% assumeva farmaci per il disturbo e un ulteriore 27% aveva interrotto la terapia.

La mancata sensibilizzazione al problema e la scarsa consapevolezza dei sintomi sono fenomeni che non interessano solo i pazienti, ma coinvolgono anche la classe medica: un sondaggio condotto tra medici di Medicina Generale, ginecologi e urologi ha infatti evidenziato che il 57% non avrebbe fatto una diagnosi corretta della patologia a persone che presentavano i sintomi tipici della Vescica Iperattiva, con la conseguenza che a circa la metà dei pazienti non sarebbe stato prescritto alcun trattamento.

Cos’è la Vescica Iperattiva?
L’International Continence Society (ICS) definisce la Sindrome da Vescica Iperattiva come “urgenza urinaria con o senza perdita di urina, con aumento della frequenza minzionale di giorno e di notte in assenza di infezioni del tratto urinario o di altre patologie”.
Il tratto peculiare della Vescica Iperattiva è l’urgenza, che si manifesta con uno stimolo forte, impellente, a insorgenza improvvisa, impossibile da rimandare. A seconda della presenza o meno di incontinenza (perdita di urina) la Sindrome da Vescica Iperattiva può essere “bagnata” o “asciutta”.

I sintomi della Vescica Iperattiva sono:
• urgenza: improvviso desiderio di urinare, difficile da rinviare;
• incontinenza da urgenza: perdita involontaria di gocce di urina associata allo stimolo impellente;
• frequenza: percezione di svuotare la vescica troppo spesso nelle 24 ore (8 volte al giorno è la soglia di normalità);
• nicturia: necessità di alzarsi una o più volte durante la notte per svuotare la vescica.
Questi sintomi possono verificarsi singolarmente o in combinazione, ma l'urgenza deve essere sempre presente al fine di confermare la diagnosi di Vescica Iperattiva.
Inoltre se la sensazione di urgenza è associata ad effettiva incontinenza, la diagnosi è quella di incontinenza da urgenza.
Se il sintomo dell’urgenza è correlato a pollachiuria (più di 8 minzioni durante il giorno) e a nicturia (più minzioni durante la notte), si parla di sindrome da urgenza-frequenza.
Ben diversa è l’incontinenza urinaria da stress dovuta all’involontaria perdita di urina provocata da uno sforzo in conseguenza di un indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico.

Cause
Lo svuotamento della vescica è un atto fisiologico riflesso soggetto a controllo volontario. Quando la vescica si riempie per un terzo della sua capacità, segnali nervosi inviati al cervello attivano lo stimolo minzionale. Durante la minzione, altri segnali nervosi coordinano il rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico e di quelli che circondano il collo della vescica e parte superiore dell’uretra; determinano inoltre la contrazione del muscolo detrusore attraverso un neurotrasmettitore (acetilcolina) che agisce sui recettori presenti su questo muscolo (recettori muscarinici).

La Sindrome da Vescica Iperattiva è caratterizzata dalla presenza anomala di contrazioni involontarie della muscolatura vescicale che compaiono durante il riempimento vescicale anche molto prima del fisiologico segnale d’allerta. Oltre ad un’aumentata frequenza minzionale, queste contrazioni involontarie possono anche causare episodi di incontinenza urinaria.

Fattori di rischio
La possibilità di sviluppare Vescica Iperattiva aumenta con l’età, ma questa patologia non deve assolutamente essere considerata una conseguenza fisiologica dell’invecchiamento.
Altri possibili fattori di rischio sono: menopausa, obesità, infezioni delle vie urinarie, chirurgia uro-ginecologica, alcuni farmaci, alterazioni cognitive e patologie neurologiche.

Impatto sulla qualità della vita
La Sindrome da Vescica Iperattiva si associa a depressione e a una mediocre qualità di vita. Una ricerca condotta in sei Paesi europei su un campione di 16.000 persone ha evidenziato come oltre il 65% dei pazienti lamenti il pesante impatto della patologia sulla vita quotidiana che coinvolge sia la sfera fisica che quella emozionale: sonno disturbato, sonnolenza durante il giorno, stress, problemi sessuali e affettivi, cadute e fratture, riduzione dell’attività lavorativa e sociale, imbarazzo, frustrazione e ansia sono le principali ricadute associate a questa condizione.
Il vissuto delle persone affette da Vescica Iperattiva è costellato da paure e preoccupazioni, rinunce e limitazioni che coinvolgono soprattutto le donne, maggiormente colpite rispetto agli uomini da incontinenza da urgenza. Molte persone evitano gli eventi sociali e limitano i propri spostamenti quotidiani ai soli luoghi e percorsi in cui conoscono la collocazione dei servizi igienici (questa tecnica viene chiamata “mappatura delle toilette”), riducono l'assunzione di liquidi, spesso iniziano a recarsi in bagno in maniera “difensiva”, cioè prima di qualsiasi spostamento, o indossano preventivamente assorbenti o pannoloni, nella convinzione che l’incontinenza sia un problema senza via d’uscita.



Quanto è diffusa
La Sindrome da Vescica Iperattiva è un problema socio-sanitario in crescita eppure in gran parte sommerso. Si stima che in tutto il mondo ne soffrano circa 400 milioni di persone. Negli Stati Uniti la National Overactive Bladder Evaluation (NOBLE) rileva che la sindrome riguardi almeno il 16,6% della popolazione, 33 milioni di americani; sarebbero invece 22 milioni gli europei che convivono con la patologia secondo una ricerca condotta in Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Svezia.
In Italia gli adulti affetti da Sindrome della Vescica Iperattiva sono circa 3 milioni con una prevalenza equivalente nei due sessi, anche se nelle donne si manifesta più frequentemente il sintomo dell’incontinenza.
Un sondaggio condotto su oltre 19.000 uomini e donne adulti condotti in quattro Paesi europei e in Canada ha dimostrato che la prevalenza globale della Vescica Iperattiva è simile sia per gli uomini che per le donne (10,8% e 12,8% rispettivamente).
Incidenza e prevalenza secondo gli specialisti sono comunque sottostimate dal momento che il 40% dei pazienti non ha una diagnosi da un lato perché evita di parlarne per vergogna, dall’altro per scarsa conoscenza del problema e disinformazione sulle eventuali terapie disponibili.

Diagnosi
Il percorso diagnostico è piuttosto semplice e non necessita di tecniche invasive e costose, se non in casi particolari. Essenziali sono invece competenza ed esperienza del medico e una buona comunicazione medico-paziente: è fondamentale che quest’ultimo riferisca tutti i sintomi e che il medico sappia dare una corretta informazione sul problema e sulle opzioni terapeutiche.
L’International Consultation on Incontinence (ICI) ha messo a punto specifiche Linee Guida che prevedono un colloquio approfondito con il paziente seguito da visita medica ed esame obiettivo.
Il percorso diagnostico prevede, a seguire, un esame delle urine, l’urinocoltura e il diario minzionale sul quale il paziente deve annotare sintomi e frequenza minzionale. Attenzione particolare va data ai cosiddetti segnali d’allarme (prolasso, svuotamento incompleto, presenza di masse addominali sospette), che orientano a un livello d’indagine più complesso e approfondito.

Una combinazione tra cambiamento dello stile di vita e trattamento farmacologico è l’approccio più comunemente raccomandato per la gestione del problema. Attualmente le opzioni di trattamento comprendono:

• Stile di vita
 Controllare l'assunzione di liquidi, attraverso l'uso di un diario, riducendone l'assunzione se necessario.
 Perdere peso, in caso di sovrappeso.
 Diminuire l'assunzione di caffeina, stimolante delle contrazioni involontarie.

• Terapie mediche
 Antimuscarinici/anticolinergici che bloccano i recettori muscarinici del muscolo detrusore, inibendo così le contrazioni involontarie della vescica. Gli antimuscarinici includono solifenacina, ossibutinina, tolterodina, fesoterodina, propiverina e trospio.
 Agonisti Beta-3 adrenergici che rilassano il muscolo detrusore e migliorano la capacità di riempimento della vescica.

• Riabilitazione comportamentale
 Una conseguenza dell’aumento della frequenza minzionale è la diminuzione della capacità vescicale a trattenere l'urina. Il trattamento comportamentale è mirato a ‘ri-allenare’ la vescica a trattenere più urina. I pazienti sono invitati a 'resistere' quando sentono il bisogno di urinare e questo intervallo di tempo è aumentato gradualmente.
 I pazienti possono anche tenere un 'Diario della vescica', strumento utile per aiutare i pazienti a controllare il sintomo dell’urgenza.
 Esercizi di fisioterapia possono essere consigliati per rafforzare i muscoli del pavimento pelvico.

• Altre opzioni
 Tossina botulinica iniettata nella vescica allo scopo di rilassare i muscoli vescicali.
 Neuromodulazione per stimolare le terminazioni nervose che controllano il pavimento pelvico e il basso tratto delle vie urinarie.
 Chirurgia ricostruttiva, opzione utile nei casi in cui gli altri approcci non sono riusciti ad alleviare i sintomi di iperattività vescicale.


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