Le tracce più antiche di pratiche funerarie
risalgono a 35.000 anni fa (paleolitico medio) grazie alla
scoperta fatta dall’archeologo Solecki in Irak dove in una
grande caverna, in un susseguirsi di quattordici metri di strati
archeologici compreso in un periodo di tempo che va dal
Paleolitico Medio al Mesolitico, vengono trovati gli scheletri
di Neandertaliani , e ciò dimostra come già a quel tempo era in
uso seppellire i morti; ed un’ analisi del terreno ha rilevato
la presenza di una quantità anormale di polline come se quei
cadaveri erano stati adagiati sul letto di fiori.
Gli egiziani usavano diverse tecniche di manipolazione per
imbalsamare i propri morti più o meno importanti tra cui il
metodo di immergere il cadavere dopo essere stato sviscerato,
nel bitume, prima di essere avvolto nelle bende.
I cadaveri che
si trovano nelle varie cripte della nostra città, hanno subito
un processo che si basa essenzialmente sulla mummificazione
naturale, solamente nell’ultimo periodo si parlerà di
imbalsamazione ad uso di sostanze chimiche.