In tutti i tempi l’uomo è rimasto smarrito davanti al mistero
della morte, dibattuto tra il credere o no in qualcosa che la
ragione umana non riesce a comprendere.
Da questo dilemma nasce in lui il desiderio di poter avere un
sepolcro per il proprio corpo, che diventa il luogo dove
sopravviva la memoria del nome. Rimanere insepolti, in altri
tempi, era la peggiore sorte che ad un uomo potesse capitare.
Anche gli schiavi, dentro un sepolcro, acquistavano finalmente la
loro libertà. Per i Romani i sepolcri erano sacri e protetti da
leggi severissime. E anche in seguito i cristiani rifacendosi alla
sacralità romana, consideravano i loro cimiteri luoghi sacri che
benedivano con riti religiosi.
Per costruire questi cimiteri fino alla fine del II secolo si
sceglievano luoghi al margine delle grandi vie o nelle tenute dei
privati. Dall’inizio del III secolo per l’esigenza dei cristiani
di costruire dei sepolcri propri, nacquero i cimiteri <<sotterranei>> chiamati
Catacombe. Per dare sicurezza
evitando la profanazione e per meglio manifestare la pietà verso i
defunti si diffuse l’esigenza di realizzare i cimiteri all’interno
della città. Mentre l’uso di seppellire i morti nelle chiese si
deve al desiderio di assicurarsi suffragi e preghiere con
l’intercessione dei Santi.
Nel 1710 un decreto regio, emanato per i regni di Napoli e di
Sicilia, ordinava che il seppellimento dei cadaveri non si
effettuasse più dentro le chiese ma ad un miglio di distanza dal
centro urbano, ciò per assicurare la salubrità dei centri abitati.
Nel 1783 si ordinava la chiusura delle sepolture nell’ambito
urbano, si proibiva ogni seppellimento nelle chiese e si
istituivano pubblici cimiteri fuori dell’abitato. Anche nel 1860
con l’annessione della Sicilia al regno d’Italia non si
apportarono cambiamenti nel regolamento della sepoltura, i
cimiteri anche in Sicilia erano ormai una realtà.
Se si dovesse fare una classifica delle numerosissime cavità
che esistono a Palermo sicuramente le cripte occuperebbero nella
classifica uno dei primi posti.
I risultati di queste prime esplorazioni riguardano le cripte
delle chiese di Palermo nel periodo che va dal ‘500 alla fine del
‘700.