Nel popolare rione dell'Albergheria,
percorrendo la Via Luigi Cadorna, un poco
prima, sulla sinistra della via Mongitore è ubicata la Chiesa si S.
Isidoro costruita nel 1643 dal sacerdote Palermitano D. Francesco Galasso.
Dal 18 Maggio 1667, così come si legge dall’atto rogato presso il
notaio Pietro Girolamo, la chiesa fu assegnata dal beneficiale D. Girolamo
Pavano ai Lavoranti Fornai. Nel primo decennio del XVIII secolo, la chiesa
fu rifatta e riaperta al culto il 23 marzo 1704 chiamandola S. Isidoro dei
Fornai.
La Chiesa di S.Isidoro Agricola- Prospetto
La chiesa ha un semplice prospetto intonacato, l’interno è ad unica
navata, con due altari per lato sopra i quali sono inseriti piccoli
affreschi. L’altare maggiore è dedicato a Gesù e Maria, il quadro è
stato eseguito da Guglielmo Borremans nel 1730.
Così come nelle altre chiese della stessa epoca, i Confrati non curavano
soltanto le loro chiese, ma in maniera particolare, le cripte, in quanto
una delle funzioni primarie era quella di garantire la sepoltura ai propri
Confrati. Le cripte venivano curate in modo particolare con pregevoli
ornamenti ed affreschi , e, quindi , anche la cripta dei Fornai è ricca
di affreschi e stucchi.
Anticamente si accedeva alla cripta da una botola, attualmente ricoperta
dalla nuova pavimentazione, posta all’ingresso della navata; oggi
accedervi comporta non poche difficoltà.
La scala d’accesso vista dall’interno della cripta
Oggi la cripta è piena di sfabbricidi proveniente dai restauri effettuati
nel 1968 in seguito al terremoto, ed è adibita a deposito. Si estende
sotto la navata centrale a forma rettangolare, formata da due ambienti
collegati da breve corridoio che immette in un’altra sala dove trovasi
una piccola stanza contenente tre colatoi posti nelle tre pareti. E’ in
questo ambiente che avveniva la "mummificazione", è interessante
notare l’esistenza di uno "sfiatatoio" realizzato con tubi di
terracotta .
Non è possibile rilevare la fattura della pavimentazione in quanto
l’ambiente è coperto da uno strato di materiale di risulta e
l’illuminazione esistente è molto fatiscente nel primo ambiente, del
tutto assente nel secondo. Tutti i rilevi sia video fotografici che
topografici sono stati effettuati con luce autonoma e di fortuna.
Apertura nell’ambiente principale ricoperta da materiale di risulta
Nell’altare si celebravano le messe in suffragio delle anime e nei due
loculi posti ai lati dell’altare, nella sala principale, trovasi due
pitture murali rappresentanti due scheletri.
Foto uno dei due scheletri dipinti ai lati dell’altare
Anche i Confrati dei Fornai si adoperarono per abbellirla con stupendi
affreschi, sicuramente di scuola siciliana, che richiamano al pentimento,
alla penitenza, al purgatorio al trionfo della morte e infine alla
salvezza dell’anima con la splendida pittura della resurrezione di Gesù.
Nella planimetria allegata questi stupendi affreschi sono stati indicati
con dei numeri che identificano quelli ancora leggibili e facilmente
recuperabili da come si evince dalle foto.
Planimetria della cripta
I loculi conservano ancora i cuscini in pietra finemente lavorato,
destinati ad ospitare il corpo mummificato del defunto dove i parenti e
conoscenti di tanto in tanto andavano a visitarlo.
Particolare loculo con cuscino
Da saggi effettuati da recente nella cripta, nel secondo ambiente è stato
individuato il
"Colatoio" capace di ospitare tre cadaveri per volta dove rimanevano
per circa un anno chiusi ermeticamente da una lastra di ardesia. Anche
questo piccolo ambiente non è stato risparmiato dal materiale di risulta
e quindi risulta difficile darne una chiara lettura.
Il Colatoio
Le foto che seguono si riferiscono alle pitture identificate nella
planimetria con i numeri.
Foto sopra. La pittura in discreto stato di conservazione, rappresenta anime
purganti .
Foto 1. La pittura in discreto stato di
conservazione, rappresenta anime purganti in preghiera.
Foto 2. La pittura in discreto stato di conservazione, rappresenta angelo
con clessidra in mano "il tempo che scorre"
Foto 3. La pittura in discreto stato di conservazione , rappresenta Cristo
risorto.
Foto 4. La pittura in buono stato di conservazione , rappresenta la morte a
cavallo con la falce mietitrice di anime in mano .
Foto 5. La pittura in discreto stato di conservazione
,(non facilmente decifrabile) rappresenta donna seduta e
uomo in piedi in atteggiamento di conversazione
Foto 6. La pittura in discreto stato di conservazione rappresenta
anima
Foto 7. La pittura abbastanza rovinata rappresenta la morte con arco
in mano a caccia di anime
Un tempestivo recupero di questi locali, restituirebbe alla chiesa dei
Fornai l’importanza che sicuramente ebbe nel passato e metterebbe in
risalto la ricca e meravigliosa ornamentazione in stucco e pittura;
offrendo sicuramente una nuova chiave di lettura sotto il profilo storico
ed artistico.