Riportata all’originaria bellezza soltanto nel 1998 dopo
un lunghissimo periodo di abbandono, ricade all’interno
della tenuta di villa Savagnone. La costruzione attuale
risale al ‘700 quando fu ampliata e arricchita di sedili e
fontane.
La rampa d’accesso alla camera
La forma rotondeggiante i sedili l’accesso al qanat
Una prima rampa di scale larga circa 2,50 porta ad un
ripiano posto circa a 5 metri di profondità, una sorta di
balconata sulla camera stessa,
Uno dei due accessi laterali
La piccola scala d’accesso alla camera
da questa balconata, ai lati, due piccole aperture
scavate nella calcarenite portano alla camera posta ad una
profondità di circa 8 metri.
La camera circolare
Lungo la sua circonferenza è ricavato un sedile in
calcarenite interrotto dai due ingressi e dalle aperture dei
due qanat. La presenza di questo qanat ha permesso la
costruzione della camera, infatti i due qanat erano
collegati da un canale che attraversava la camera
successivamente interrato e da recente ripristinato tramite
condotte artificiali.
I due tratti di qanat
L’ingresso di uno dei due qanat è caratterizzato dalla
presenza di una apertura rettangolare forse realizzata per
agevolare l’accesso all’acqua e sopra di essa si nota una
sporgenza utilizzata probabilmente per creare una cascata
artificiale alimentata dalle acque della vicina sorgiva del
Gabriele.
L’accesso rettangolare
Particolare della sporgenza
Tutto l’ambiente conferma che il manufatto fu progettato
per il refrigerio dei nobili e la vastità si prestava bene
per banchetti lussuosi, tutto ciò viene pure confermato
dalla particolare cura con cui è stato realizzato.
LE CAMERE DELLO
SCIROCCO
PALAZZO MARCHESI
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