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Le sorprese di Capo Gallo

Scegliamo come nostro primo terreno d'escursione la zona di Capo Gallo, facilmente raggiungibile da Mondello come da Sferracavallo e ambiente di notevole interesse naturale oltre che storico. 

Pochi ad esempio sanno che Capo Gallo è anche un sito paleontologico di notevole rilievo ospitando ben 5 grotte che hanno attirato l'attenzione della comunità scientifica sin dal secolo scorso.

Più note sono invece le campagne di sensibilizzazione per eleggere la zona riserva naturale terrestre e, più di recente, riserva marina, obiettivo quest'ultimo che sembra ormai di imminente raggiungimento.

Partendo da Mondello e doppiato il capo su cui si erge il faro, approdiamo anzitutto alla Baia del Silenzio che alterna a un fondale sabbioso massi rotolati giù dalla montagna che nel loro accumularsi gli uni sugli altri hanno formato un habitat naturale per le specie da tana come cernie, corvine e saraghi. 

Le sorprese tuttavia cominciano nella stessa zona di mare dove, sulla frangia di roccia che circonda gli scogli, la vita è ricchissima e, a parte le alghe di diversa natura (cloroficee, cianoficee e rodoficee) è facile l'incontro con organismi interessantissimi (gasteropodi, attinie ecc.) o con pesci che vivono stabilmente (bavose, ucciascoglio) o saltuariamente (scorfani, cefali, labridi) nelle pozze di scogliera. Una cinquantina di metri dopo la fine della Baia del Silenzio una grossa roccia emergente ben distinguibile in una piccola ansa della scogliera segna il riferimento della cosiddetta Grotta della Mazzara che si apre a poco più di 4 metri sotto la superficie del mare.

Alcuni grossi massi e il pericolo di sollevare sospensione costringono a nuotare sollevati dal fondo e inoltrandosi la visibilità si mantiene discreta almeno per una ventina di metri. Poi una roccia più grossa delle altre, con una strana forma ricurva, toglie ogni residuo passaggio di luce e costringe a muoversi nella completa oscurità.

Le lampade illuminano un ambiente costituito da pareti spoglie di ogni forma di vita vegetale e gli incontri con i pochi "abitanti" del luogo sono rari: pochi gamberi del tipo "stenopus" più avvezzi a queste modeste profondità, qualche sarago più intraprendente e c'è chi dice di aver fatto la conoscenza di murene e di gronghi nascosti tra i grossi ciottoli del fondo.

Mentre si procede, le bolle che salgono in superficie segnalano che il livello dell'acqua si abbassa gradualmente e una rapida emersione conferma di essere già nel tratto della grotta in cui la volta si alza per lasciare spazio tra il pelo dell'acqua e la volta rocciosa. 

Si può quindi procedere per un terzo del percorso (complessivamente di una settantina di metri) respirando naturalmente con la testa in superficie. 

Poi l'emozionante scoperta di poter approdare su una spiaggetta di sabbia convergente verso il fondo della cavità.

I fari subacquei riveleranno la presenza di rocce dalle bellissime venature mentre dall'alto pendono rari pezzetti di stalattiti un tempo certamente estese sino alla base della grotta. 

A circa metà strada tra questa grotta e Punta Barcarello si trova la ben più famosa Grotta dell'Olio il cui fondo è formato da sabbia e rocce levigate e presenta ai lati molti cunicoli sommersi, alcuni con sifoni che portano in camere con aria ma la loro esplorazione è decisamente consigliata ai più esperti.

Al contrario ci sentiamo di indicare in chiusura a quanti amano la suggestione dei controluce e dei passaggi in penombra ma senza rischi (esperienze che è già possibile fare sin dal primo corso di immersione) i fondali del golfetto di Barcarello dove archi, anfratti, piccole grotte con tre o quattro entrate si susseguono a poca profondità soddisfacendo anche i più esperti, specie se "armati" per catturare le immagini di questa oasi di mare.

Restate in onda comunque perché Capo Gallo non ha esaurito tutte le sue sorprese. Ne riparleremo a breve e non dimenticate che possiamo sempre andare assieme ad esplorare queste mete incantevoli. 

Diventate anche voi "SUB Divers", basta navigare sulla rotta che via portato sin qui.

Altri itinerari qui


  • Leggi un mio articolo sulla RISERVA NATURALE ORIENTATA DI CAPO GALLO per la rivista MONDELLO AZZURRA -> clic qui
  • Altro servizio sulla riserva orientata con informazioni pratiche a cura PALERMOWEB -> clic qui

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