"Via
al Santuario di Monte Pellegrino",
tabella inserita nel cippo della prima
rampa della scala all'ingresso di Piazza
Gen.le Cascino...

La
scala vecchia tra storia e devozione...
brano tratto dal
libro di Rosario La Duca "la città passeggiata" ed.
l'EPOS

L'annuale
pellegrinaggio sul Monte Pellegrino si ripete ancora
una volta e la "devozione" popolare
dovrebbe obbligare i fedeli a servirsi esclusivamente
dell'antica via, detta "la scala", per
raggiungere la grotta della "Santuzza",
rinunziando all'agevole rotabile.
Ma i tempi sono
cambiati.
Qual'è la storia di quest'antica strada che sino al 1924 era l'unica che
consentisse l'accesso al monte?
È opportuno
ricordare che il 15 luglio 1625, esattamente un anno
dopo il rinvenimento delle presunte ossa di santa
Rosalia nella grotta del Pellegrino, il Senato
Palermitano decise di erigere un santuario sul monte.
Si tagliarono allora le ultime querce attorno alla
grotta, a forza di picconi si demolì la roccia per
allargarne l'ingresso e venne anche ampliato il
terreno dove far sorgere la chiesa.
Quest'ultima,
iniziata nel 1626, fu inaugurata nel 1629, anno in
cui, essendo papa Urbano VIII, la vergine romita
palermitana venne ufficialmente dichiarata santa e,
nel 1644, accanto alla chiesa fu costruito un piccolo
convento di frati francescani.
Mancava però una
strada adeguata che consentisse ai fedeli di
raggiungere il Santuario, poiché sino a quel tempo
soltanto poche vie naturali permettevano di
raggiungere sia la grotta della Santa che la vetta
della montagna dove sorgeva un'antica torre di
avvistamento.
Quella più
frequentata si trovava nel versante meridionale e,
forse, aveva avuto qualche modesto adattamento,
sebbene la denominazione "Scala vecchia",
per distinguerla da quella "nuova"
realizzata successivamente, potrebbe indurci ad
ipotizzare l'esistenza di un precedente manufatto.
Non possiamo quindi
escludere che, dopo il rinvenimento delle ossa di Santa Rosalia, il sempre maggiore concorso di popolo
verso quel luogo sacro abbia indotto il Senato
Palermitano ad eseguire modeste opere di
miglioramento di questa via.
Successivamente, il
crescente culto per la Santa, divenuta ormai
l'incontrastata patrona palermitana, ed il pio
pellegrinaggio annuale del popolo al santuario nella
notte che precede il 4 settembre, indussero il Senato
Palermitano a realizzare una strada più agevole che,
per distinguerla da quella precedente, fu chiamata
"Scala nuova".
I lavori di
costruzione di questa via ebbero inizio nel 1674 e,
poiché per motivi diversi vennero più volte
interrotti, furono portati a termine soltanto dopo
qualche decennio.
Le opere dovevano
comunque trovarsi a buon punto nell'aprile del 1720
se, nel corso delle operazioni militari che videro
fronteggiarsi nella Piana dei Colli le truppe
spagnole e quelle alemanne, queste ultime, dopo avere
scalato il monte attraverso il sentiero occidentale
della Valle del Porco, dopo aver saccheggiato il
santuario, ridiscesero lungo questa via per attaccare
la guarnigione spagnola posta a difesa del Molo.
Per
tre secoli, la
"Scala nuova" costituì l'unico accesso sia
alla grotta-santuario che alla vetta del monte. La si
poteva percorrere a piedi ovvero a cavallo e, alle
falde del monte, era facile trovare i cosiddetti
"sciccara"
che noleggiavano muli o asini per rendere meno
faticosa l'ascesa al monte da parte dei fedeli.
Sino al 1924, anno
in cui entrò in funzione la strada rotabile,
iniziata a costruire all'inizio del secolo dal
sindaco Pietro Bonanno, la "Scala nuova" fu
costantemente sottoposta a continua manutenzione.
Poi, essendole rimasto il solo ruolo di "via
sacra" per il tradizionale e devoto
pellegrinaggio della notte che precede il 4
settembre, venne trascurata sicché le sue prime
rampe, che avevano una struttura portante a viadotto,
andarono deperendo e furono anche duramente provate
dal terremoto del 14 gennaio del 1968.
L'Amministrazione
comunale, avendo accertato l'instabilità della
quarta rampa, anziché intervenire con opportune
opere di consolidamento, nel maggio del 1972,
preferì demolirla.
Soltanto nel 1987
questa rampa è stata ricostruita e si è anche
proceduto al consolidamento delle prime tre e ad una
parziale manutenzione delle rimanenti.
Cosi i fedeli, nel
rispetto della secolare tradizione, potranno ancora
salire sulla "montagna sacra" per chiedere
alla vergine romita Rosalia che continui a proteggere
la nostra città.