Antico agglomerato del XV secolo si estende per una superficie
territoriale di Kmq 65,76 con una densità di popolazione di 200 abitanti per
kmq Sorge a circa 100 metri sul livello del mare su una zona pianeggiante che va
dolcemente degradandosi fino al mare Sulla stessa insistono lussureggianti
piantagioni di varietà di oliveti tra le quali la più rinomata e la "Nocellara
del Belice", ottima oliva da mensa e da olio, molto conosciuta ed apprezzata in
Italia ed all'Estero Inoltre pregiate colture di vigneti, agrumeti (limoni, mandarancia, navei, wascinton), frutteti e specialistiche serre con ogni tipo di
prodotti ortofrutticoli ricchi di eccellenti elementi organolettici dai
caratteristici sapori mediterranei.
Il "pane nero", prodotto integrale con farina di frumento di
grano duro - la cosi detta (tumminia) - con esclusione della crusca più
grossolana, il "formaggio pecorino" e la "ricotta" componente peculiare
dell'artigianato dolciario locale sono altre tipiche produzioni di questo
territorio che per bontà, genuinità, sapore e freschezza non temono confronti.
Campobello di Mazara come espansione urbanistica ebbe inizio nel 1618 quando
Giuseppe di Napoli di antichissima e nobilissima famiglia napoletana discendente
dai Caracciolo, che, sin dal 1475 possedevano il feudo di Campobello, acquistò
il feudo Guardiola della baronia di Birribaida e costruì in vicinanza del suo
castello i primi insediamenti abitativi a carattere sociale costituiti da due
lunghe file di case coloniche che corrispondono alle attuali vie Garibaldi,
Badiella e viale Risorgimento, sormontate dal proprio stemma dipinto di colori
su larghi mattoni stagnati numerati progressivamente.
Ufficialmente il paese sorge con la "Licenzia Populandi novam
civitatem" concessa da Filippo IV di Spagna al barone di Napoli il 10 dicembre
1621 (prot Reg 526, F 155). La zona, prima di quella data, era stata certamente
abitata. Già attiguo al Castello Feudale, afferma il Pirri, esisteva un Convento
di Padri Predicatori (Domenicani) che recitavano l'ufficio divino in una chiesa
dedicata alla Madonna della Grazie e in essa assicuravano il servizio religioso
agli abitanti del luogo.
Campobello di Mazara rientra nel comprensorio provinciale
trapanese. La città dalle discrete dimensioni - conta più di 13.000 abitanti -
e' nota soprattutto come centro agricolo e per la produzione delle olive e del
vino.
Un itinerario turistico cittadino si diparte da una maglia
viaria costituita da strutture ortogonali in cui si trovano incastonati i vari
monumenti. Il primo fra questi che merita la menzione e' la Chiesa Madre
cittadina dedicata alla Madonna delle Grazie d'origine seicentesca ma con
evidenti segni della ricostruzione e ristrutturazione effettuate nel XIX secolo.
Altro importante sito turistico cittadino e' il "Museo della vita e del lavoro
contadino" dove sono riprodotte alcune attività artigiane come quella del
falegname ed alcuni cicli produttivi agricoli come quello del grano.
Nei dintorni cittadini troviamo le Cave di Cusa da dove i
Selinuntini estraevano il tufo calcareo necessario per la costruzione della loro
città. L'estrazione fu interrotta, e mai più ripresa, quando Selinunte fu
conquistata dai Cartaginesi. Attualmente e' possibile ammirare le vane fasi
dell'estrazione e della lavorazione della pietra
Testo
fornito dal
comune di
Campobello