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PANORMUS - GASTRONOMIA PALERMITANA

I DOLCI DELLE MONACHE

I dolci palermitani hanno un privilegio, quello di essere nati dalle mani premurose e laboriose delle monache di clausura, preparati nei monasteri venivano serviti al pubblico attraverso una apposita ruota incastrata nel muro e pagati in anticipo per mezzo di una paletta spinta fuori dalle grate, lo si ordinavano e, secondo la loro specialità venivano preparati istantaneamente.


Una "nguantiera" di dolci tipici delle monache

Era prerogativa delle suore dei vari monasteri della città di Palermo che oltre alla stretta osservanza delle regole che scandivano la loro giornata per supplire alla insufficienza economica vendevano piccoli peccati di gola che traevano da ricette segrete o inventavano di volta in volta, dolci ricchi e fantasiosi, in una vera esplosione di colori e sapori che ammiccavano con gli occhi la bellezza e il palato dei concittadini.

Preferiti da tutti i ceti palermitani, che approfittavano di una festa in famiglia o festività comandate, perché davano garanzia di genuinità ed erano più a buon mercato.

I genuini ingredienti utilizzati come farina, zucchero, uova, ricotta, mandorle, miele, pistacchio, nocciole, frutta secca sono tutti prodotti in profusione nell’isola.

Quasi tutti i monasteri avevano la loro specialità che con il tempo si è tramandata nelle operose mani d’alcune persone che ne hanno fatto un mestiere: il pasticciere, continuando così la loro opera sono diventati i classici dolci palermitani famosi per la grande varietà.

E, non esiste festa religiosa o ricorrenza familiare che non sia celebrata con un dolce o una pietanza tradizionale, perché le suore oltre a preparare i dolci, alcuni erano brave nella fattura di manicaretti consegnati dalle nostre dominazioni.

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