Con l’eliminazione di queste due aree, avvenuta a seguito delle modifiche
apportate al tempio per opera di Ferdinando Fuga nel tardo-settecento si
badò a trasferire nella prima cappella a destra dell’ingresso laterale
(portico meridionale) i sepolcri reali, mentre quelli arcivescovili furono
sistemati nella zona retro absidale, in un locale tutto amorfo ad una
cattedrale.
Questo luogo, d’origine incerto, è ricavato
al di fuori delle absidi della basilica e si estende al di sotto di esse,
avendo come unico rapporto il proseguimento dei muri laterali; appare in tal
modo un corpo estraneo al progetto originario, impropriamente denominato
cripta, poiché con tale termine s’intende un ambiente sotterraneo
corrispondente alla parte presbiteriale o alla navata centrale della chiesa.
Denominato Cimitero di tutti i Santi per
essere stato, nel periodo cristiano, luogo di culto e di sepoltura d’alcuni
martiri e per aver contenuto le reliquie di San Mamiliano arcivescovo e
panormita, come si evince da diversi autori, questo luogo è ritenuto da
alcuni un residuo della primitiva basilica risalente al VI secolo, secondo
altri invece risalirebbe al XII secolo e coevo alla costruzione normanna.
Alcuni passaggi, fanno supporre, che fossero
l’ultimo tratto della famosa “via coperta”, la quale permetteva ai reali e
ai cardinali di raggiungere indisturbati dai loro palazzi i troni in
cattedrale.
Successivamente, rimaneggiato il sito durante
i lavori del tardo settecento, fu restaurato dal canonico Alessandro Casano
nel 1848, questi diede una migliore disposizione ai vari sepolcri, restaurò
le strutture e tompagnò l’antico accesso esterno del lato meridionale,
addossando alla parete un altare dedicato a S. Cosma, in sostituzione a
quello di S. Clemente non più esistente, è inalterato fino ai nostri giorni.
Cattedrale di Palermo - Statua a Santa Rosalia