Esse, benedette durante la
messa, assumono un valore magico-religioso e ad esse viene affidato il
compito di vegliare sulla serenità del nucleo familiare e di scongiurare i
rischi di malattia e calamità.
La palma benedetta viene custodita in un piccolo altare, presente nelle case
dei fedeli, ma la si può trovare anche insieme ai
pani
e ai dolci cerimoniali degli altari votivi allestiti in occasione della
festa
di San Giuseppe. Presenti anche nelle processioni pasquali, le palme
addobbavano, in epoca non recente, animali e veicoli, collocate sulle
testiere dei muli, sulle fiancate dei carretti, sugli alberi delle
imbarcazioni.
Nessuna altra pianta, oltre la palma, dispone oggi di una festa tutta
propria e, come strumento di propiziazione è soggetta ad una serie di
prescrizioni e interdizioni.
Un divieto, ancor oggi osservato, non consente di gettare via i rami
benedetti degli anni precedenti, che si preferisce invece conservare.
Alla palma sono riconducibili altri segni di matrice cristiana, come i fregi
di castità e di purezza, e per questo viene spesso associata alle figure di
santi e di martiri nelle immagini devote. La devozione popolare, poi, ne
ricava un prodotto originale e raffinato che, attraverso l’arte
dell’intreccio eseguito da mani abili,
crea un oggetto unico nel suo genere.
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