Nel
pieno silenzio religioso si svolge la rievocazione delle ultime ore che
Gesù visse in questa terra, i sacri testi puntualizzano che gli
avvenimenti che conseguirono con la Crocifissione si svolsero il Venerdì.
Per
favorire la regolare partecipazione dei tanti devoti impegnati con il
lavoro o nelle varie congregazioni che partecipano alle varie funzioni
religiose, da anni tale evento si svolge nella giornata di sabato.
La
sacra rappresentazione è fatta risalire a circa quaranta anni fa, ma
sicuramente ha origini più antiche. Un corteo storico a metà del secolo
scorso accompagnava i simulacri del Cristo morto e l’Addolorata, il
venerdì Santo.
Alla processione partecipavano tutti i personaggi che
facevano rivivere i giorni della Passione e, agli inizi degli anni
sessanta, i giovani parrocchiani decisero d’inscenare tale manifestazione,
animandola. Da quel giorno si diede inizio alla rappresentazione
“vivente”, pur mantenendo i costumi dell’epoca spagnola, cui vengono fatte
risalire le prime sacre rappresentazioni della Passione.
Con la presenza di diversi personaggi, il cui numero varia di volta in
volta, con costumi d’epoca realizzati dagli stessi membri che formano il
comitato promotore al cui interno sono presenti: il regista, lo
scenografo, il costumista e gli attori con numerosi figuranti.
Ad
interpretare la figura centrale, il Cristo, fin dalla prima
rappresentazione ad oggi si sono avvicendate tre sole persone, che si sono
intercalate nella parte a scopo devozionale.
Essa
si avvale, per il suo sviluppo scenico, di luoghi e vedute naturali
all’aperto, il più perfettamente concordanti alle testimonianze
evangeliche.
Questo tipo di performance, che ha origini anglosassoni, è un’inversione
al periodo iniziale del teatro melodrammatico medioevale (secolo
1200-300), che s’interessava al dramma sacro e si manifestava all’aperto,
nei sagrati antistanti le chiese cattoliche.
Le sacre
rappresentazioni mostrano, con una serie di "parti" recitate, una
sorta di rievocazione storica del Sacro Evento, a partire dal rito
dell’ultima cena, la lavanda dei piedi, il trasferimento simbolico
al Getsemani, il tradimento di Giuda con la conseguente cattura, il
Sinedrio, quindi il Processo, il calvario, l’agonia e la morte di
Gesù, fino alla deposizione e Sepoltura, "Le scinnenze", il tutto
mimato da personaggi viventi.
In
tal senso la personificazione che si svolge a Partanna Mondello , per le
sue trasformazioni viene ritenuta da molti artistica e si differenzia da
altre rappresentazioni che si svolgono a Palermo ed in Sicilia per due
motivi fondamentali: che la recita è vitale, durante il suo svolgimento
sia l’azione che i dialoghi e che i testi, tratti dai quattro Vangeli,
sono stati arricchiti con l’inserimento di pezzi inediti usati per essere
compresi da tutti gli ascoltatori.
Ne risulta una rappresentazione "Popolare", nel senso che quello che
propone, per la sua semplicità, arriva nel più profondo dell’animo della
gente e fa da richiamo alla vita cattolica.
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