La congrega che è sorta con lo scopo di
diffondere la devozione al Santo, veste l’abitino di colore bruno scuro
bordato di bianco segno dell’ordine francescano portato dal Patrono.
Con il passare degli anni si è accresciuta di
numero accogliendo tra le sue file anche gente d’ogni ceto sociale, ma
sono solo i pescatori portano in processione il fercolo del Santo, prima
con l’omaggio floreale accompagnati dalle note marcianti della banda
musicale e, dopo il pontificale la processione “ a mare”, trascinato a
ruote per un piccolo tratto del quartiere dove conduce al porticciolo per
essere imbarcato sopra un grosso peschereccio agghindato a festa in cui
prendono posto i portatori e la banda musicale, accompagnato da un folto
numero di barche il peschereccio progredisce verso la tonnara di Vergine
Maria dove farà una piccola sosta per gli abitanti di quella contrada,
raggiunto il porticciolo dell’Acquasanta farà rientro in quello dell’Arenella.
I
famigerati colpi di remi sono stati sostituiti con sfarzosi giochi
d’artificio, che il passare dei tempi per questioni economici ogni tanto
svaniscono.
Ripercorso la strada principale tra il
tripudio della gente e dei numerosi devoti il fercolo rientrerà in
parrocchia nella sua sistemazione di sempre.
Il giorno successivo nel pomeriggio un secondo
favorevole simulacro con tanto di bambinello tra le braccia viene deposto
in un avvenente fercolo per essere portato in processione per tutte le vie
della borgata.
La festa, che si svolge tra rito e mondanità
si consuma precocemente, ma non scorda di rinnovare il tradizionale
momento dove tutta la comunità peschereccia organizza la sagra del pesce
con una super grigliata per fedeli stanziali e di passaggio.
A sera, il fercolo rientrerà in parrocchia,
deposto il simulacro e scomposte le corone di fiori donate dalla comunità
dell’Arenella e dai pescatori vengono disfatte e i loro fiori benedetti
devoluti ai fedeli per portarli nelle loro famiglie, dove verranno
conservati gelosamente atti ad uso taumaturgo.