L'ascesa al monte, nella
notte tra il 3 e il 4 settembre, era definibile un viaggio vero e proprio,
tale era la fatica che i fedeli sostenevano per recarsi in pellegrinaggio
dalla Santuzza.
Una volta si affrontava la salita anche a piedi scalzi,
perfino trascinandosi sulle
ginocchia nude nell'ultimo
tratto, per sciogliere un voto
promesso per grazia ricevuta.
Si saliva a piedi per la strada
acciottolata , la cosiddetta "scala
vecchia", o per la strada
carrozzabile, con carretti e "motolape",
stracolmi di vettovaglie. In tal caso il
viaggio veniva inframmezzato da soste,
da spuntini e foto-ricordo
Dopo
la visita alla grotta, la spianata e il bosco limitrofo
si trasformavano in aree attrezzate di tutto punto per un'allegra
scampagnata.