DENTRO DI NOI PASSANDO PER FREUD
Premessa
Prevenzione in ambito psicologico
significa incrementare nella popolazione tutti quei
fattori psichici di resilience, hardiness e locus of
control che permettono alle persone di non sviluppare
psicopatologie e problemi emozionali.
Da ciò, interrogarsi, approfondire,
comprendere la psiche e ciò che dentro di noi muove le
nostre scelte e il nostro comportamento, in una cornice
di prevenzione primaria del disagio psichico e del
malessere emozionale, è possibile attraverso la
costituzione di moderni percorsi operativi per conoscere
noi stessi e il mondo che ci circonda. |
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Considerazioni iniziali
Da sempre l’umanità si è interrogata
sullo psichico cercando una cura per l’anima. Ne sono un
esempio gli antichi sciamani, considerati detentori di
un sapere segreto, figure che si trovano in ogni epoca e
civiltà dove, al vecchio saggio, era possibile
rivolgersi per risolvere un tormento interiore. Questa
figura, evoluta nei secoli, è divenuta patrimonio dei
filosofi, impegnati a comprendere sia l’uomo che il
senso di comunione tra gli individui, ma anche,
patrimonio delle diverse religioni che mirano alla
catarsi dell’anima nella concordia con Dio.
Possiamo affermare che anche la
psicologia si occupa di anima, ben più di recente
rispetto a quanto sopraesposto, ma con la variante e la
garanzia di possedere e fornire un punto di vista
scientifico sulla complessità della psiche dell’uomo.
La psicologia, vero e proprio sistema
teorico e operativo per rapportarsi al mondo, una
scienza della realtà fondata sulle informazioni che
riguardano il comportamento e l’esperienza degli esseri
umani, ha fornito, negli anni, paradigmi e concetti, tra
cui, ad esempio, il senso del trauma psicologico, il
rimosso, l’inconscio, il complesso di edipo,
lapsus che, scoperti all’inizio del secolo
dall’osservazione scientifica di Sigmund Freud, per il
loro impatto forte, originale e curativo hanno fornito
una definizione empirica di psichico, anima e cura dei
problemi divenendo, sino ai giorni nostri, patrimonio di
tutti e non più di pochi.
Dunque, una società che usa termini
psicologici, anche complessi, ridotti a pillole del
quotidiano. Ormai, infatti, nessuno dimentica, ma tutti
rimuovono, nessuno fa sbagli, ma solo lapsus, mentre
l’inconscio imperversa a giustificazione dei peccati
della coscienza.
Ma la psicologia si esaurisce con
Freud? No, perché da Freud in poi, la scienza
psicologica è in continua evoluzione, ampliandosi con
tecniche e strumenti, contemporaneamente al
diversificarsi dei problemi umani.
Problemi individuali e relazionali
che già negli anni ’60, con la frenesia del boom
economico e i profondi cambiamenti politici e culturali
dovuti alle spinte rivoluzionarie del ‘68 che
influenzeranno tutti gli anni ’70, si sono accostati
alle modificazioni integrali delle identità di uomo e
donna e del nuovo modo di intendere le relazioni tra i
sessi; ancora, al consumismo sfrenato degli anni ’80,
caratterizzati dalla ricerca spasmodica delle tre S
-Soldi, Sesso, Successo- agli anni ’90, dove alla
superficialità e al valore dell’immagine si è
accompagnata una nuova ricerca di spiritualità e
intimità, sino al passaggio al nuovo millennio, dove
l’uomo percepisce una scissione tra il rincorrere la
superficialità sfrenata dettata dal consumismo e il
bisogno di relazioni più profonde e autentiche che
soddisfino il suo vero-sé. Un’identità intima che,
nell’attualità dei nostri tempi, appare tormentata da
fenomeni apparentemente inspiegabili caratterizzati da
degrado e aggressività diffusa.
Dunque, in tutti questi anni, si sono
accentuati o emersi problemi nuovi che gli uomini e le
donne di oggi devono affrontare.
Ad esempio, la ricerca di successo e
la parità tra i sessi ha portato a considerare il lavoro
come fonte di gratificazione primaria per la persona, ma
anche, come investimento emotivo che non sempre
gratifica per come ci si aspettava. Il concetto di
individualismo e libertà ha sorretto cambiamenti
profondi nella famiglia intesa non più in senso
tradizionale -con l’emergere di coppie di fatto, coppie
omosessuali o il fenomeno dei single- e così, quello che
da un lato è risultato essere una conquista
nell’espressione del proprio sé, dall’altro, ha
determinato un vissuto più intenso di solitudine e un
diffuso e a tratti inafferrabile disagio che attraversa
l’esistenza nella modernità.
La società dell’apparenza e
dell’estetico, la ricerca di successo, l’impoverimento
delle relazioni sia in famiglia che all’esterno, i
disagi economici e il precariato, hanno condotto
all’emergere impressionante di disturbi psicopatologici
e utilizzo eccessivo di psicofarmaci e sostanze
psicoattive. Senza considerare, inoltre, come la
richiesta di emergere al meglio e di contribuire
attivamente alla costruzione del proprio futuro, ha
condotto ad un carico di responsabilità tale che chi si
accosta alla vita con una modalità più timida parte
svantaggiato. Mai apparire deboli, mai essere veri.
Disturbi del comportamento
alimentare, bullismo, aggressività estesa, depressione,
ansia e attacchi di panico, problematiche relazionali,
ecc., sono problemi ai quali oggi la psicologia è
chiamata a rispondere e tra le nuove modalità operative
acquista un posto di primo piano lo strumento della
prevenzione primaria, ovvero, intervenire sul disagio
prima ancora che questo possa tramutarsi in disturbo
psicopatologico conclamato.
Prevenire significa, soprattutto,
informare.
Su questo presupposto il Centro
Servizi Psicologia di Palermo ha operativizzato questi
“spazi per pensare” e “spazi per essere” per rispondere
ad una fascia di persone che sente il bisogno di
interrogarsi, di capire, di approfondire e di
confrontarsi con l’esperienza degli altri.
Proposte operative
Partendo da questa serie di
considerazioni, la dott.ssa Emilia Wanderlingh e il
dott. Daniele Russo, psicologi dello studio di
Psicologia di Palermo -Centro Servizi Psicologia-, hanno
realizzato, insieme allo staff di Palermoweb.com, un
percorso volto alla divulgazione della psicologia, con
la possibilità di inviare agli psicologi dello studio
domande e chiarimenti su problematiche di rilievo.
Il portale Palermoweb.com, in
assoluto tra i più cliccati e seguiti spazi web siciliani,
divenuto oramai patrimonio comune e punto di riferimento
virtuale dei cittadini di Palermo e Provincia e anche
dei Siciliani residenti all’estero, ha permesso la
realizzazione di questa web-rubrica dove si snodano
delle sezioni che, in un’ottica preventiva, trattano e
ampliano problematiche e vissuti contemporanei che
possono causare disagi e malesseri psicologici.
Le sezioni, prevedono consigli sulla
psicologia e salute e i
disturbi psicopatologici, nonché su ciò che è
psicologica-mente rilevante,
ovvero, una lettura psicologica per comprendere
argomenti di ordine corrente;
world wilde psychology tutto ciò che gli studi
scientifici psicologici producono nell’incessante
ricerca per prevenire il disagio psichico e
vivere per essere come
promozione della diversità per dar voce a uomini e donne
che nel passato o nella contemporaneità si sono
affermati in diversi contesti, con piccole o grandi
azioni, sostenendo un concetto differente, condivisibile
o no, ma che influenza il flusso della vita di ciascuno
per l’innovazione e la spinta in grado di muovere.
Ma soprattutto, dall’incontro tra il
centro servizi psicologia e la redazione di Palermoweb
-che si contraddistingue per acutezza nella sensibilità
di offrire un prodotto anche di utilità sociale-
consapevoli che in un percorso di vita possono essere
tanti i momenti di dubbio, incertezza o le domande che
si vorrebbero porre ad uno specialista, si è creata la
sezione “Lo psicologo
risponde” allo scopo di pubblicare, in forma
anonima, le risposte alle mail ritenute più di interesse
comune.
In brevissimo tempo, da il 2006 ad oggi sono arrivate
migliaia di messaggi confermando agli autori come, sul web,
navighino anche persone che amano pensare e non solo
guardare.
Numerose le tematiche affrontate, i
dubbi, le domande e i chiarimenti rivolti agli psicologi
del centro servizi psicologia. Inoltre, molti
navigatori, inaspettatamente per gli autori, hanno
usufruito della possibilità di inviare una mail ad uno
psicologo semplicemente per raccontarsi donando, in
questo modo, preziosissime esperienze di vita che
rappresentano una possibilità di crescita per ciascuno
di noi.
Considerazioni conclusive
Dall’ansia alla depressione,
dall’anoressia agli attacchi di panico, dalle
insicurezze personali all’assertività esagerata, dalla
solitudine metropolitana al falò delle vanità,
dall’avere tutto-e-subito alla scalata in discesa, dal
ri-farsi col bisturi al ri-prendersi con gli
psicoattivi, dall’essere di buon’umore al sentirsi
completamente spossati l’indomani è indubbio che oggi,
gli uomini e le donne che vivono nella modernità della
globalizzazione, sono chiamati a gestire un oscuro,
cieco, muto, diffuso, inafferrabile malessere che invade
l’esistenza di ciascuno.
Quante volte capita nella vita di
avere dei momenti dove le cose che succedono sembrano
essere più pesanti o dove le decisioni che la vita porta
a dover prendere sembrano essere insormontabili? Stress,
ansia, relazioni interpersonali insoddisfacenti,
problemi sul lavoro, a scuola, in famiglia, questi e
molti altri disagi sono spesso causa di un affaticamento
emotivo.
Prevenire non significa soltanto
informare là dove ci sia il pericolo e il rischio dello
sviluppo di un disagio, ma significa anche, informare a
largo spettro su tutto ciò che può portare a
quell’affaticamento emozionale personale e dei nostri
cari che, se non colto ed elaborato, amplia il problema
sino a tramutarlo in un vero e proprio disturbo
psicopatologico.
Il fine della prevenzione primaria,
infatti, non è quello di intervenire sul disagio
psichico, sul malessere emozionale e sul sintomo per
migliorare la qualità della vita, ma è andare a monte
cogliendo i primissimi segnali del disagio fornendo una
cornice e una risposta davvero adeguata.
Dai risultati emersi sulle esperienze
di “psicologia e dintorni” è possibile affermare che
numerosi cittadini affollano il web, cercano di trovarsi
a proprio agio dappertutto e con chiunque, sperimentano
il nomadismo culturale accomunati dall’avere uno sguardo
più ampio sulle cose della vita e su se stessi.
Una comunità del mondo che sfugge ad
ogni definizione ma che condivide valori come il
rispetto, la solidarietà e l’obiettivo di raggiungere la
realizzazione personale coincidente con una società
migliore.
Da ciò se ne è dedotto come la
modernità che pone aspetti intollerabili quali,
relazioni vuote, ipocrite, false, opportuniste, o
ancora, tanti e troppi modelli da seguire, oggetti da
possedere, capacità e competenze da mostrare, cose da
fare, seguire percorsi di vita caratterizzati dal dovere
essere necessariamente aggressivi, bellissimi,
bravissimi, indipendenti affettivamente, capaci di fare
tutto, subito, al meglio e meglio degli altri, oltreché
gestire le problematiche sociali derivanti dalla
disoccupazione e dalla precarietà nel lavoro, minano,
nell’uomo di oggi, il senso di stabilità e solidità
psicologica della considerazione di sé, dell’autostima e
del riuscire a raggiungere l’autonomia.
Per questo, molti considerano
l’importanza dell’avere successo, essere i numeri uno,
essere in forma, raggiungere i propri scopi anche a
sacrificio di altri, possedere criteri di potenza,
fascino, successo sociale e personale, come elementi che
perturbano un sano equilibrio a favore di un
insostenibile svuotamento.
Il disagio metropolitano occidentale
contemporaneo, che nelle sue forme estreme rivela
carenze esprimibili solo attraverso condotte al limite
del rischio e dell’addiction, richiede alla psicologia
interventi mirati alla promozione dell’espressione di
tutta quella serie di sentimenti che producono benessere
e gioia quali, tenerezza, affetto, senso di appartenenza
e solidarietà condivisa.
Perché vivere è un’esigenza fondamentale, vivere
significa essere.
Dott. ssa Emilia Wanderlingh
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