Le terapie per il carcinoma mammario
avanzato
Normalmente, le pazienti con carcinoma di
Stadio III ricevono uno standard di
trattamento simile a quello delle pazienti
negli stadi precoci. Il carcinoma mammario
avanzato (ABC, Advanced Breast Cancer) può
essere trattato con la terapia sistemica
(chemioterapia, terapia biologica, farmaci
mirati, terapia ormonale), la terapia locale
(intervento chirurgico, radioterapia) o con
un'associazione delle due.
Ad oggi, non esiste una cura definitiva
per questa fase di malattia; tuttavia, sono
disponibili alcuni trattamenti che hanno
l’intento di tenere sotto controllo il
tumore e allungare il più possibile il
periodo libero da progressione della
malattia. Altro obiettivo della terapia è
quello di alleviare o ridurre i sintomi
legati alla malattia o ai disagi degli
effetti collaterali delle cure.
La scelta del trattamento dipende
generalmente da vari fattori: dimensioni e
caratteristiche del tumore primitivo;
dimensioni, sede, caratteristiche e numero
delle metastasi; età e stato di salute
generale della paziente; tipi di trattamento
ricevuti dalla paziente in passato e
preferenze della paziente.
Normalmente, i trattamenti per il
carcinoma mammario includono:
• Chemioterapia, può essere impiegata nel
tumore mammario, indipendentemente dallo
stato dei recettori, ma in particolare nei
casi in cui sono presenti più metastasi che
stanno causando sintomi o stanno
compromettendo la funzionalità di un organo.
La chemioterapia viene normalmente eseguita
a cicli. I diversi schemi di chemioterapia
prevedono cicli di trattamento diversi:
alcuni trattamenti vengono somministrati una
volta a settimana, altri una volta ogni 3
settimane. Tra un ciclo e l'altro, le
pazienti osservano un periodo di pausa che
può aiutare ad alleviare gli effetti
collaterali. Il numero totale di cicli da
seguire dipende dal trattamento
chemioterapico, anche se nella maggior parte
dei casi, per completare un trattamento sono
necessari da 3 a 6 mesi.
• Terapia ormonale (ovvero trattamento
antiormonale o terapia endocrina), può
essere scelta se il tumore contiene
recettori degli estrogeni e/o del
progesterone. La terapia ormonale
rappresenta ancora la pietra miliare del
trattamento per le donne con carcinoma
mammario avanzato ed è impiegata sia nella
terapia adiuvante (cioè dopo l’intervento
chirurgico di asportazione del tumore
primitivo) che in presenza di metastasi.
I trattamenti ormonali sono di 2 tipi:
Inibitori dell'aromatasi
Si tratta di molecole – anastrazolo,
exemestane e letrozolo – che riducono la
produzione degli ormoni estrogeni nelle
donne in post-menopausa. Questo significa
che grazie alla loro azione sono disponibili
meno estrogeni per nutrire la crescita del
carcinoma mammario, ovviamente quando questo
risulta positivo ai recettori ormonali.
Terapie antiestrogeniche
Questo tipo di terapie ormonali – in primo
luogo tamoxifene, oltre a
medrossiprogesterone acetato o megestrolo
acetato – possono essere indicate quando le
pazienti non rispondono ai trattamenti con
inibitori dell’aromatasi o con lo stesso
tamoxifene o quando sono
intolleranti/allergiche.
La loro azione punta a bloccare gli effetti
degli estrogeni sulle cellule tumorali,
impedendo loro di legarsi ai recettori degli
estrogeni che si trovano sulle cellule
tumorali. Se gli estrogeni non sono in grado
di “attaccarsi” al loro recettore sulla
cellula, quest'ultima non può ricevere il
loro segnale che stimola la crescita e la
moltiplicazione cellulare.
• Terapie mirate, rappresentano un nuovo
approccio al trattamento del cancro e hanno
come bersaglio alcune componenti cellulari
che svolgono un ruolo importante nella
crescita del tumore, come VEGF, HER2 o mTOR.
Spesso questa terapia diretta ad un
obiettivo (chiamata anche “terapia target”)
viene prescritta in associazione con altri
trattamenti (terapia di associazione).
Un tipo di “terapia target” è la terapia
mirata per i tumori HER-2 positivi. Questo
tipo di farmaco ha l’obiettivo di impedire
alle cellule tumorali di ricevere o inviare
i segnali di cui hanno bisogno per crescere.
Questo approccio è oggi possibile con
farmaci che hanno meccanismi d’azione
diversi.
L’anticorpo monoclonale trastuzumab, che
può essere somministrato in associazione
alla classica chemioterapia o da solo, lega
la proteina espressa in eccesso bloccando il
ciclo cellulare delle cellule cancerose. In
alcuni casi, tuttavia, le cellule tumorali
riescono ad innescare meccanismi di
aggiramento di questo blocco: in questo caso
si possono avere resistenze alla terapia con
trastuzumab. Altri farmaci target colpiscono
il bersaglio con meccanismi diversi: in
particolare lapatinib blocca l’avvio della
trasmissione del segnale cellulare.
Tra le terapie mirate, infine, negli
ultimi tempi si è registrata un’importante
novità: everolimus. Si tratta del primo
farmaco che ha mostrato efficacia in
combinazione con la terapia ormonale in
donne con tumore mammario avanzato le cui
cellule sono sensibili all’azione degli
ormoni estrogeni (ER+) ed HER2-negativo.
Everolimus agisce direttamente su una
proteina, chiamata mTOR, presente nelle
cellule cancerose: questa proteina gioca un
ruolo importante nella regolazione della
divisione delle cellule tumorali, nella
crescita dei vasi sanguigni necessari al
tumore per svilupparsi e nel metabolismo
cellulare.
• Radioterapia, utilizzata con l’intento
di ridurre il tessuto canceroso e/o
alleviare alcuni sintomi. Le radiazioni
possono essere somministrate esternamente o
anche internamente, per mezzo di un impianto
temporaneo.
• Intervento chirurgico, volto a
rimuovere il tessuto canceroso. La
lumpectomia serve a rimuovere un nodulo, la
quadrantectomia rimuove parzialmente (un
quadrante) la mammella, mentre la
mastectomia la asporta completamente
insieme, in alcuni casi, alle strutture
vicine.
Nella maggior parte dei casi, le donne
ricevono più trattamenti in associazione.
Per le donne con carcinoma mammario di
Stadio I, II o III, l'obiettivo primario è
trattare il tumore e impedirne la
ricomparsa. Per le donne con carcinoma di
Stadio IV, l'obiettivo è alleviare la
sintomatologia e allungare la sopravvivenza.
I futuri obiettivi della ricerca
Molto ancora deve essere fatto per aiutare
le pazienti con carcinoma mammario avanzato.
I principali obiettivi ai quali stanno
lavorando i ricercatori sono:
• maggiore personalizzazione della terapia:
è ormai chiaro che l'ABC, e il carcinoma
mammario in generale, più che essere una
malattia specifica, rappresenta una varietà
di processi patologici. Di conseguenza, le
terapie che funzionano per una paziente
potrebbero non funzionare per un'altra. La
ricerca sta cercando di caratterizzare con
maggiore precisione le varie differenze
dell'ABC, con lo scopo di sviluppare terapie
e trattamenti più diversificati e
personalizzati in base alle singole
pazienti. I progressi della ricerca genomica
e proteomica hanno rivelato una grande
eterogeneità molecolare nell'ABC e il numero
delle nuove firme molecolari identificate
continua a crescere. I ricercatori hanno
fiducia nel fatto che le caratteristiche
molecolari di un tumore possano essere
finalmente utilizzate per prevedere il
trattamento ottimale per ogni paziente;
• maggiore comprensione del processo
metastatico: questo vale sia per il
carcinoma mammario che per altri tipi di
tumore, e può aprire le porte a nuovi
obiettivi terapeutici. Sinora, il
trattamento della malattia metastatica si è
concentrato sull'inibizione o sulla
distruzione delle cellule tumorali. Gli
scienziati, tuttavia, sono ormai convinti
che la patogenesi delle metastasi richieda
più interazioni tra le cellule metastatiche
e i vari processi fisiologici del corpo e
che l'interruzione di tali interazioni possa
inibire le metastasi o contribuire a
sradicarle. Queste intuizioni offrono un
grande potenziale per lo sviluppo di nuove
ed efficaci terapie adiuvanti;
• opzioni migliori per la malattia triplo
negativa: la popolazione di donne con
carcinoma mammario triplo negativo (privo di
amplificazione ed espressione HER2 dei
recettori di estrogeni o progesterone) si
conferma ampiamente sottoservita, con poche
opzioni di trattamento efficaci. La ricerca
sta cercando di identificare le modalità di
trattamento di questa forma di ABC;
• superamento della resistenza alla terapia
anti-HER2: è in corso lo sviluppo di agenti
per prevenire la resistenza e/o prolungare
la risposta a questa terapia, così come lo
studio di agenti terapeutici in grado di
agire attraverso altre vie;
• cure di sostegno: sono in corso trial per
indagare sulla possibilità di limitare gli
effetti collaterali del trattamento, ridurre
il dolore e migliorare la qualità della
vita.
Cosa è:
Il carcinoma
mammario avanzato
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