Costretto a lasciare il Regno di Napoli invaso dall'esercito
francese di Napoleone, Ferdinando III di Borbone si
trasferisce in Sicilia nel 1798 e l'anno successivo espropria,
a varie famiglie aristocratiche del luogo, una superficie di
400 ettari che si estende dalla Piana dei Colli al Pantano di
Mondello. Nasce così "Il Real Parco della Favorita"
in ricordo
della omonima reggia di Portici, "perché, come quella,
questa possa offrire la duplice attrattiva della caccia e
della pesca".
L'ingresso principale è
a Piazza Leoni, ed attualmente si estende dalle
falde di Monte Pellegrino con la sua importante flora
rupestre e con il quale costituisce un unico areale paesaggistico -eambientale di notevole interesse alla
Contrada Pallavicino.
Era ad un
tempo parco, luogo per esperimenti agricoli di carattere
utilitario quali le coltivazioni di agrumi - oggi quasi
tutti mandarini - olivi, frassini, noci e sommacco,
e riserva di caccia. Vi erano ombrosi viali, esedre,
spiazzi con sedili, fontane, frantoi, cantine, ecc.
Verso le pendici del monte, nella fitta boscaglia di
leccio e lentisco che ospitava fagiani, pernici,
beccacce, conigli, ecc, si snodava un accidentato
percorso di caccia appositamente creato ed interrotto
dalla presenza dei torrioni neogotici, destinati a
deposito di armi e munizioni e al riposo.
I viali principali del parco vennero
intitolati a figure della mitologia: due viali paralleli
rispettivamente Viale Diana (quello più vicino alle
falde del monte, dedicato alla dea della caccia), e
Viale d'Ercole (dedicato all'eroe delle 12 fatiche), e
Viale di Pomona (dedicato alla dea della frutta e dei
giardini) che interseca perpendicolarmente i primi due.
Erano in origine destinati al lento passeggio, specie
d'estate, per godere della frescura della rigogliosa
vegetazione, ora ridotti ad anonime e pericolose arterie
di attraversamento veloce. Il Viale d'Ercole termina in
una fontana costruita agli inizi del 1800 con gusto
neoclassico, nel cui centro, su di una colonna dorica, è
posta la statua del mitico eroe, allora allietata da
vezzosi papiri, zampilli e scherzi d'acqua. La statua
d'Ercole è una copia di quella detta "Farnese" del museo
di Napoli. Lungo il Viale Diana, in prossimità dei
torrioni depositi di armi e dei percorsi di caccia,
venne costruito un lungo ed imponente edificio adibito a
scuderia e magazzino per l'ammasso del sommacco
utilizzato per la concia, chiamato oggi "Casa Natura".
All'interno del parco fu costruita tra
il 1798 e il 1802 la Palazzina Cinese, dimora di
Ferdinando IV
durante il suo forzato esilio. Nata su una preesistente
costruzione - la Casina ai Colli del barone della Scala
- fu progettata dall'architetto Venanzio Marvuglia.
Nella ricostruzione e nell'ampliamento, in deroga alla
imperante moda neoclassica, il Marvuglia volle
rispettare lo stile, la foggia e il gusto cinese della
Casina preesistente, ma in una reinterpretazione
assolutamente fantasiosa, originale quanto eccentrica.
Dietro la Palazzina Cinese venne impiantato un giardino
secondo il gusto francese del '700, il cui spazio chiuso
e formalmente definito contrastava e completava il
parco, costituendone la parte ornamentale e dilettevole.
Appena fuori dal parco, sul margine
est (Viale del Fante) sorge la settecentesca
Villa Valguarnera di Niscemi,
ambientata in un raffinato giardino e con buona parte
dell'originario arredamento miracolosamente scampato al
saccheggio. Oggi è adibita a sede di rappresentanza del
Sindaco di Palermo e luogo di varie attività culturali.
Dal 1995 la Favorita e Monte
Pellegrino sono diventate un'unica
"riserva naturale
orientata", cioè un'area ove sono conservati e
tutelati gli aspetti vegetazionali, faunistici,
architettonici, paesaggistici, storici, per la loro
valorizzazione,per la fruizione pubblica, per la
didattica naturalistica ed ambientale. Orientata vuol
dire che l'ente gestore, con progetti mirati, potrà aiutare la natura a recuperare quegli
equilibri della vegetazione o della fauna utili per il
suo benessere e per il suo perpetuarsi. Il recupero di
alcune parti architettoniche è stato avviato. Si dovrà
intervenire in modo appropriato sulla vegetazione.
Il regolamento della riserva prevede
la graduale chiusura al traffico privato della Favorita.
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