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S.Agata
ruota attorno alla "torre della Marina", presidio di
avvistamento costiero dell’abitato medievale di Militello
Valdemone in cui risiedevano i feudatari.
Quando i viceré spagnoli della seconda metà del ‘500
incaricarono i Camiliani di fare la ricognizione dei litorali,
la torre fu giudicata insufficiente e vi fu aggiunto un
"fortino".
I Gallego, nobile famiglia di origine aragonese, ne ottenne
la signoria nel 1573, nel 1628 don Vincenzo ottenne la licenza
di edificare il palazzo intorno alla torre e nel 1658 il
figlio Luigi, con la “licentia populandi”, poté trasferire
alcune famiglie perché ingrandissero il piccolo borgo
marinaro.
Nel 1820 l’ultimo dei signori vendette titolo e terre al
Principe di Trabia, ma nello stesso secolo i privilegi feudali
decaddero.
Nel 1857 la deputazione chiese e ottenne l’autonomia dal
Comune di Militello, da cui dipendeva amministrativamente; ciò
consentì un ulteriore incremento delle attività e della
popolazione.
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Il
fatto è che quel castello, passato col tempo dai Gallego ai
Paniforti, non possiede scale o scaloni in verticale, linee
ritte, spigoli, angoli o quadrati, tutto si svolge in cerchio,
in volute, in seni e avvolgimenti, scale saloni torri
terrazzini corte magazzini.
E la fantasia più fantastica di tutte si trova dispiegata
in quel catojo profondo che fa quasi da faccia arrovesciata
del corpo principale del Castello. |