Oggi si può entrare nella cittadina dalla strada che proviene da Palermo
attraverso appunto la porta Palermo (foto) del XIX secolo, con due rilievi in bronzo ai
lati ed alcuni celebri versi di Cielo d'Alcamo, poeta del XIII sec, di non
sicura origine, ma certamente meridionale del quale diremo più avanti. Dalla
porta Palermo inizia il corso 6 Aprile, cioè l'asse viario principale, subito a
sinistra, nella piazzetta Vespri, si trova la chiesa di San Francesco d'Assisi,
fondata nel 1348, rifatta nel 1700 e restaurata nel 1976 per i danni subiti
durante il terremoto del 1968. All'interno della chiesa è conservata una custodia
marmorea, attribuita alla scuola di Giacomo Gagini, e due statue, San Marco e la
Maddalena, attribuite ad Antonello Gagini.
Proseguendo lungo il corso si incontrano a destra la
quattrocentesca chiesa di San Tommaso, chiusa al culto, caratterizzata da conci
quadrati, da un raffinato portale ad archi ogivali concentrici e da una bella
finestra monofora in alto dove un coronamento di archetti pensili conclude la
facciata. A sinistra sempre nel corso si trovano la chiesa dei Santi Cosma e
Damiano del secolo XVIII ed accanto il monastero di Santa Chiara. Sempre
percorrendo la via centrale di Alcamo si raggiunge, in una strada a destra, il
Palazzo De Bellis, signorile dimora del '500.
Poco oltre si trova la chiesa del Santissimo Salvatore,
(foto) detta
anche Badia Grande, dal monastero benedettino annesso; essa conserva opere
pittoriche di Pietro Novelli e una statua San Benedetto di Antonino Gagini. In
piazza della Libertà sorge la chiesa dell'Annunziata del XV secolo a tre navate,
non aperta al culto.
In piazza IV Novembre si erge il monumento ai Caduti e la
Chiesa Madre dedicata a Maria Santissima Assunta origine trecentesca riconfigurata tra il '600 e il '700 da Angelo Italia, Giuseppe Diamante,
Emanuele Cadorna (la facciata); un portale del 1499 è attribuito a Bartolomeo
Berrettaro, mentre il campanile è ricostruito. Anche all'interno di questa
chiesa troviamo opere dei Gagini: una formella raffigurante il Transito della
Vergine di Antonello, San Pietro di Giacomo, un polittico raffigurante la
Madonna tra i Santi Filippo e Giacomo di Antonello, così come il Crocifisso
nella navata destra sempre di Antonello. Al centro della cittadina nella piazza Ciullo si trova la
chiesa di Sant'Oliva dove sono conservata altre grandi opere
dei Gagini come L'Annunciazione. Accanto a questa chiesa si trova il palazzo del
Comune, edificio la cui costruzione venne iniziata nel 1843 e che appartenne al
barone Felice Pastore.
Dopo aver brevemente tracciato la storia di Alcamo ed aver
elencato i suoi i monumenti principali, un breve cenno merita anche l'economia
della cittadina. basata fondamentalmente sull'agricoltura e sull'industria
enologica. L'agricoltura rappresenta tuttora la principale fonte di reddito alcamese soprattutto per la produzione di uva, cereali, olive ed ortaggi. Per
quanto riguarda l'attività enologica un forte incremento ha avuto soprattutto
negli ultimi anni la produzione del famoso vino bianco secco Alcamo D.O.C.,
esportato in tutto il mondo. La crescente commercializzazione del prodotto ha
favorito l'innovazione tecnologica nel campo della coltivazione della vite,
della vinificazione, la meccanica enologica l'imbottigliamento potenziando,
pertanto, un settore cui in passato non era stato dato l'adeguato valore.
Un'appendice marinara della cittadina è la
borgata di Alcamo Marina con una lunga spiaggia di
sabbia fine che si estende dai confini con il comune di
Balestrate proseguendo fino alla cittadina di Castellammare
del Golfo. Meta estiva di villeggianti e turisti Alcamo
Marina nella stagione estiva si popola enormemente facendo
di essa una delle mete del turismo balneare della Sicilia
Occidentale.
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