Mappa Sito

Nuovo Sito clic qui

 

PANORMUS - CURIOSITA'

ROSALIA: A' SANTUZZA

<Segue

Rosalia nasce all’inizio del XII secolo ed era figlia del duca Sinibaldi, dalla discendenza di Carlo Magno alla dodicesima generazione nacque Sinibaldo, che fu padre della Santa, signore di vasti feudi nei monti della Quisquina e delle Rose.


Alberop Genealogico esposto prsso il Santuario... a Monte Pellegrino
Albero genealogico di Rosalia Sinibaldi

Avendo fatto voto di castità, fuggi da casa per evitare un matrimonio indesiderato, ritiratasi a pregare e a meditare e fare penitenza in una grotta del feudo paterno della Quisquina, dove secondo la saga vi trascorse dodici anni.

Dopo un peregrinare in altri luoghi tra cui è riconosciuto la presenza del suo passaggio, in un antro limitrofo al territorio di Capaci, successivamente sul Monte Pellegrino, qui visse secondo alcuni agiografi sino al 1166, assistita materialmente e spiritualmente da alcuni monaci benedettini, gli stessi che badarono a darle degna sepoltura in fondo alla grotta in cui era vissuta, morì lassù, ignorata da tutti e, solo nel 1624 la sua memoria ricomparve, l’occasione la diede la pestilenza, miracolosamente furono scoperte le sue spoglie e portate a Palermo.

Inserita nel Martirologio Romano nel 1630 da papa Urbano VIII, fu inclusa nel calendario gregoriano tramite la compilazione della “legenda”( una descrizione della vita e dei miracoli) alla data del quattro settembre (dies natalis), canonizzata dall’arcivescovo Gualtiero che rivestì tale carica dal 1169 al 1191, con la proclamazione della santità episcopale, uso che fu introdotto dai Normanni il cosiddetto “comune virginum” messale gallo-siculo.

Della “legenda” attribuita a Santa Rosalia, non rimane niente, esistono delle citazioni in alcuni diplomi del 1196, di poco posteriore alla sua morte, del 1205 e del 1237 in poi che testimonia la presenza di una santa che reca il nome Rosalia, emesso che normalmente i cristiani portano o assegnano, nomi di divini a persone, enti e luoghi.

Una chiesa nella città di Palermo e un altare nella cattedrale le era dedicato dopo la metà del duecento.


Altare di Santa Rosalia presso la Cattedrale di Palermo

Gli Archivi Arcivescovili palermitani nel corso dei secoli hanno subito diverse perdite di materiale archivistico, così pure il materiale iconografico, una tavoletta del XII secolo di provenienza del monastero della Martorana e adesso conservata presso il Museo diocesano di Palermo che mostra la Santa ora in abiti da monaca basiliana, ora da benedettina, un’altra ancora da francescana, e poi da laica, successivamente in infinite altre configurazioni, che si promulgarono dopo l’inizio del suo culto(1624).

Rosalia, invero, santa fu nella considerazione degli uomini e nella gloria degli altari assai prima che gli eventi straordinari che maturarono nel corso del seicento la consacrassero al trionfo di patrona e protettrice di Palermo, il suo culto è andato attraverso tramandate memorie è diventato sempre più significativo, le sue immagini hanno assunto un “corpus” sempre più vasto.

Continua>>


Le foto e i testi di questo sito sono protetti da copyright 2002/2022 ©Carlo Di Franco e concessi in esclusiva a ©PalermoWeb.com
E' possibile, su richiesta, ottenere delle copie per usi commerciali: contattaci