Argomento tumore polmoni:
Il tumore del polmone
Il tumore del polmone rappresenta la
principale causa di morte per tumore nel
mondo industrializzato, con oltre un milione
di decessi in entrambi i sessi, ed è in
costante crescita in Paesi emergenti quali
Cina, India, Brasile dove l’abitudine al
fumo è consolidata.
Questa neoplasia è spesso sottodiagnosticata
a causa di una sintomatologia subdola, se
non addirittura assente in molti casi, ed è
circondata ancora oggi da paure e tabu per
la sua grande diffusione, per la mancanza di
terapie in grado di assicurare la guarigione
e anche per lo stigma che colpisce i
fumatori che si ammalano.
Epidemiologia
Negli Stati Uniti 200.000 sono le nuove
diagnosi ogni anno, in Europa 350.000,
mentre in Italia per il 2014 si attendono
circa 39.000 nuovi casi con un’incidenza
pari all’11% di tutti i tumori e con circa
35.000 decessi (dati AIOM-AIRTUM).
La percentuale di sopravvivenza dopo aver
ricevuto una diagnosi di tumore polmonare e
un trattamento è inferiore rispetto a quella
di altri tumori perché raramente questo
cancro viene individuato in uno stadio
iniziale. A 5 anni sopravvive un paziente su
10. L’età in cui il tumore del polmone di
solito si manifesta è tra i 55 e i 75 anni.
Negli ultimi anni si riscontra una maggiore
incidenza di questo tumore tra le persone di
40-50 anni, tra i non fumatori e gli ex
fumatori e, soprattutto, è in allarmante
crescita tra le donne, fumatrici e non
fumatrici.
Fattori di rischio
L’esposizione al fumo di tabacco, incluso il
fumo passivo, protratta negli anni è la
causa nell’80-90% dei casi di tumore del
polmone. Fumare 20 sigarette al giorno
aumenta del 2.000% il rischio; il fumo
passivo lo incrementa del 20-30%. Ma possono
essere colpiti anche modesti fumatori (3-6
sigarette al giorno) e persone che non
fumano.
Il fumo, in particolare le sostanze chimiche
che si sprigionano dalla combustione del
tabacco, danneggiano in maniera
irreversibile le cellule e i vasi sanguigni
del tessuto bronchiale e polmonare nonché
quelli di molti altri organi (bocca,
laringe, faringe, trachea, esofago, occhio,
vescica, rene, collo uterino, pancreas). Non
iniziare a fumare o smettere precocemente è
la sola arma preventiva disponibile.
Altri fattori di rischio riguardano
l’esposizione ad agenti cancerogeni
ambientali quali l’amianto (asbesto), radon,
nichel, arsenico e in misura ridotta cromo;
pesante l’azione degli inquinanti
atmosferici, in particolare le polveri
sottili.
Oltre alle cause “esterne”, che aumentano il
rischio di ammalarsi di tumore polmonare,
esiste una predisposizione personale, ossia
vi sono persone che possono ammalarsi più
facilmente rispetto ad altre. Queste persone
non sono purtroppo individuabili a priori,
poiché questa maggior predisposizione ad
ammalarsi dipende da più alterazioni del
codice genetico (o DNA), che non sono ancora
state interamente identificate.
Sintomi
Uno dei motivi per cui il tumore del polmone
non viene riconosciuto per tempo riguarda il
modo e i tempi in cui si manifesta. Segni e
disturbi non sempre compaiono, e a volte i
sintomi si presentano quando la malattia è
ormai conclamata e in stato avanzato di
diffusione. Solo il 15% dei tumori polmonari
è diagnosticato nella fase iniziale.
La sintomatologia è subdola, aspecifica,
tanto da far pensare ad altre patologie
minori come un’influenza, una bronchite, una
banale raucedine da freddo molto frequente
tra i fumatori.
Possono essere considerati segnali di
allarme:
·
tosse
può variare da qualche colpo nelle 24 ore ad
una forma persistente, può essere secca o
produttiva con catarro;
·
emoftoe,
catarro con striature di sangue rosso
vivo;
· dolore
al petto
che può irradiarsi alla spalla e al braccio,
cambia di intensità cambiando di posizione;
·
dispnea
mancanza di fiato;
·
infezioni respiratorie ricorrenti
quali bronchiti, broncopolmoniti, polmoniti.
Altri segnali d’allarme da non sottovalutare
sono: cambiamento della voce,
perdita di appetito, perdita di peso,
spossatezza senza motivo apparente.
Quando il tumore inizia a diffondersi
possono manifestarsi sintomi fra cui mal di
testa, dolori ossei e articolari,
febbricola, ingiallimento della sclera
dell’occhio, della cute, che vanno sotto il
nome di sindrome paraneoplastica.
Classificazione e sottotipi di tumore
polmonare
Il tumore del polmone prende origine dalle
cellule che rivestono tutte le vie aeree
superiori e inferiori. La prima cellula che
diventa neoplastica è una cellula
bronchiale. La classificazione del tumore
polmonare si basa prima di tutto sulle
caratteristiche microscopiche delle cellule,
il cosiddetto quadro istologico che permette
di distinguere:
·
carcinoma del polmone a piccole cellule,
SCLC (small cell lung cancer),
chiamato comunemente microcitoma o
carcinoma a cellule a chicco di avena,
che rappresenta il 15% di tutte le forme
neoplastiche del polmone, tanto aggressivo
che nel 75% dei casi alla diagnosi è già
metastatizzato;
·
carcinoma del polmone non a piccole
cellule, NSCLC (non small cell lung
cancer), la forma più
comune che rappresenta il 75-80% di tutti i
tumori polmonari. Si sviluppa e
diffonde più lentamente e si differenzia in
tre sottotipi:
-
carcinoma a cellule squamose
rappresenta circa il 30% di tutti i casi di
tumore polmonare, predilige i grandi
bronchi, colpisce gli uomini e soggetti
anziani di entrambi i sessi. Può restare
localizzato nella sede d’origine impiegando
molto tempo prima di dare metastasi;
-
adenocarcinoma
costituisce il 40% circa di tutte le
neoplasie polmonari, si sviluppa nelle zone
periferiche del polmone coinvolgendo la
pleura, il foglietto di rivestimento della
parete toracica e dei polmoni. È più
frequente tra le donne e i non fumatori. È
in costante aumento ed è il più frequente.
Cresce ed evolve in metastasi rapidamente,
con interessamento di linfonodi locali e a
distanza;
-
carcinoma a grandi cellule o anaplastico
(poco differenziato) ha una frequenza di
circa il 2%, con origine nelle zone
periferiche. Al momento della diagnosi ha un
volume discreto, per questo presenta un
andamento peggiore rispetto agli altri due.
La quota restante è composta da altre
morfologie non specificate.
Stadiazione di malattia
La valutazione della diffusione di un tumore
polmonare si avvale per prima cosa della
estensione o meno della malattia. Il
carcinoma a piccole cellule o microcitoma
distingue: malattia limitata (torace
mediastino linfonodi regionali) e
malattia estesa (metastasi a distanza).
Il carcinoma non a piccole cellule basa la
stadiazione sul sistema TNM dove T sta per
dimensione e rapporti con organi vicini, N
sta per numero di linfonodi coinvolti, M per
metastasi.
·
Stadio I:
il tumore non è diffuso, è piuttosto piccolo
e resecabile.
·
Stadio II:
il tumore è diffuso a linfonodi e tessuti
vicini. È operabile.
· Stadio
III:
il tumore è diffuso al torace, ai linfonodi
mediastinici o del collo. Non è operabile.
· Stadio IV:
presenti metastasi in diverse parti del
corpo.
Prevenzione primaria
Non ci sono screening validati per il
carcinoma polmonare. L’unica forma di
prevenzione sicura è non iniziare a fumare o
smettere prima possibile se si è fumatori.
Molto discussa l’opportunità di effettuare
la TAC nei soggetti fumatori; sono in corso
studi su numeri molto grandi.
Diagnosi
Il tumore del polmone può crescere per molti
anni senza provocare alcun sintomo; questo
significa che nella maggior parte dei casi
la diagnosi non viene eseguita in fase
iniziale di malattia. Al momento non
esistono ancora test di screening validati
(sicuramente confermati) su larga scala,
come quelli già in atto per altre forme di
tumore, come quelli che colpiscono seno,
utero e colon.
Di solito si arriva all’accertamento
diagnostico attraverso controlli occasionali
o perché il tumore, già esteso, inizia a
dare sintomi.
Il primo esame è la radiografia toracica. Il
percorso diagnostico prevede poi l’analisi
dell’espettorato, la broncoscopia, la TAC
con mezzo di contrasto, eventualmente una
PET con mezzo di contrasto marcato con
radioisotopo, una scintigrafia ossea, e se
l’oncologo e il radiologo lo ritengono
opportuno, una RMN cerebrale.
Identificare il tipo e il sottotipo di
tumore è indispensabile per guidare il
medico nella scelta tra le possibili opzioni
terapeutiche.
RITORNA
ARCHIVIO SEZIONI
|