Argomento tumore polmoni:
La medicina personalizzata: un punto di
svolta nella lotta contro i tumori
Il concetto di medicina personalizzata si basa sul principio secondo il
quale gli aspetti individuali del paziente
sono determinanti nella scelta delle
terapie.
Fattori specifici del singolo paziente, come il tipo di malattia e
l’anamnesi, l’età, i fattori ambientali e
anche le sue preferenze, sono sempre stati
considerati nella scelta di una terapia.
Ma i progressi nella comprensione scientifica delle patologie, e in
particolare quelli legati alla conoscenza
dei meccanismi molecolari, hanno reso
possibile in misura crescente includere
nella scelta dell’opzione di trattamento
anche la conoscenza del codice genetico
delle cellule tumorali del paziente.
In anni recenti sono state scoperte molte anomalie genetiche responsabili
dello sviluppo e della crescita di un tumore
e sono stati sviluppati molti test
diagnostici per individuarle nei pazienti.
Alla luce delle nuove conoscenze, il cancro non è più considerato un’unica
malattia, bensì come un insieme di malattie,
ognuna con caratteristiche specifiche,
caratterizzata da specifiche alterazioni
molecolari.
Grazie alla possibilità di scoprire il gene
mutato e la presenza di questo nella
neoplasia del singolo individuo, si è aperta
la strada allo sviluppo di nuove classi di
farmaci mirati a determinate alterazioni
geniche. Farmaci biologici capaci di
bloccare l’anomalia molecolare che causa la
crescita incontrollata delle cellule
neoplastiche e la loro diffusione. Tuttavia
alcuni di questi farmaci possono essere
utilizzati solo nei pazienti che presentano
l’alterazione molecolare specifica.
La medicina personalizzata, definita anche “targettizzata”,
“individualizzata”, “ritagliata” o “mirata”,
è entrata a tutto tondo in ogni branca
medica, con risvolti positivi sui pazienti
(efficacia, adesione al trattamento e
successo terapeutico), sui sistemi sanitari
(efficienza e appropriatezza dei
trattamenti) e sui trial clinici, perché
questo approccio assicura l’arruolamento di
pazienti con specifici sottotipi tumorali
che possono essere studiati a costi ridotti
e per brevi periodi.
La medicina personalizzata non significa che
ciascun paziente riceve una terapia su
misura per lui, ma che i farmaci utilizzati
sono specifici per determinati gruppi di
pazienti il cui tumore presenta lo stesso
assetto genetico.
Il sequenziamento
del genoma umano
Nell’arco di un decennio l’approccio della
medicina personalizzata ha reso disponibili
una serie di terapie mirate grazie alla
convergenza tra i progressi nella conoscenza
dei meccanismi molecolari e lo sviluppo di
nuove tecnologie.
Il sequenziamento del genoma umano è una
pietra miliare nella ricerca genetica del
XXI secolo e lo è anche per la terapia
antitumorale. Questo perché la crescita del
cancro è causata da anomalie genetiche che
trasformano cellule sane in cellule
tumorali. Da quando si è riusciti a
decodificare il genoma umano, i ricercatori
sono impegnati a determinare quali anomalie
del gene possono innescare o favorire la
crescita e lo sviluppo del cancro.
I tumori si classificano in diversi
sottotipi e sottogruppi, ognuno con un
distinto profilo genetico e questo permette
di far comprendere ai pazienti che
possiedono quello specifico sottotipo e la
caratteristica anomalia genetica, che le
risposte individuali a un certo trattamento
possono essere molto diverse da paziente a
paziente, da un cancro all’altro.
Lo sviluppo delle cellule tumorali
I test
Negli ultimi anni sono stati messi a punto
una serie di test diagnostici in grado di
mostrare se le cellule tumorali di un
paziente presentano specifiche mutazioni
genetiche coinvolte nella crescita del
tumore. Questi biomarcatori tumorali non
sono utilizzati solo per la diagnosi ma per
determinare se un particolare trattamento
potrà essere efficace o meno su un
determinato paziente.
Il tumore del polmone
è stato uno degli obiettivi più importanti
per questo tipo di ricerca genetica.
Per esempio, alcuni pazienti con una specifica forma di carcinoma
polmonare, il tumore del polmone non a
piccole cellule (NSCLC), possono presentare
una mutazione del gene ALK. In questo caso
possono essere candidati a terapie mirate
specificamente sul prodotto di questa
mutazione che non sono invece indicate per
pazienti con NSCLC che non presentino la
mutazione ALK.
Attualmente i test utilizzati sono i
seguenti:
· test
di immunoistochimica (IHC): usa anticorpi
per scoprire specifiche proteine alterate
presenti sulla membrana di superficie delle
cellule tumorali;
· test
della Fluorescenza In Situ Hybridisation (FISH):
sfrutta la fluorescenza su alcune sequenze
di DNA. Utile per scoprire il riarrangimanto
(ossia il cambiamento di posizione) di uno o
più geni. Permette di identificare tumori
polmonari non a piccole cellule che hanno
una specifica alterazione del gene ALK la
cui incidenza varia dal 3 al 5%;
· test
del sequenziamento genico che scopre
mutazioni del DNA come BRAF.
Alcune mutazioni di geni associate ai tumori
KRAS |
La mutazione del gene
KRAS è riscontrata in circa il
25% degli adenocarcinomi (un
tipo specifico di cancro del
polmone) e in circa il 40% dei
tumori del colon-retto. |
BRCA |
Due delle prime
mutazioni che si è scoperto essere
associate al cancro
erano mutazioni del gene BRCA: BRCA1
e BRCA2.
Le donne con questi geni
hanno una probabilità del 50-80%
di ammalarsi di tumore del seno
nel corso della loro vita. |
KIT (CD117) |
Le mutazioni del gene
KIT sono associate a molti tumori,
tra cui tumori stromali
gastrointestinali, seminoma
testicolare, melanoma e leucemia
mieloide acuta. |
ALK |
Aberrazioni del gene
ALK
che portano alle proteine di fusione
ALK sono state identificate nel
carcinoma del polmone non a
piccole cellule (NSCLC). Queste
proteine di fusione sono in grado di
attivare in modo permanente alcune
vie di trasmissione del segnale,
favorendo in questo modo la crescita
del tumore. |
PIK3CA |
PIK3CA è un gene
che, in presenza di mutazione,
può attivare vie di trasmissione
del segnale coinvolte nella
crescita del tumore del polmone. |
Sviluppo di farmaci
oncologici mirati
L’approccio della medicina personalizzata ha
reso possibile lo sviluppo di nuove terapie
mirate sui prodotti dei geni anomali
all'interno delle cellule tumorali.
Medici e ricercatori ora sanno che il
patrimonio genetico di un tumore varia non
solo in base al tipo di carcinoma (ad
esempio al seno o ai polmoni), ma anche in
base al suo sottotipo. Per esempio, ci sono
almeno sei diversi sottotipi di cancro ai
polmoni, ognuno dei quali ha un profilo
genetico diverso. Questo permette di
spiegare perché i pazienti con un
particolare tipo di cancro possono avere
risposte molto diverse alle terapie mirate.
Tali farmaci mirati sono già stati
sviluppati per i pazienti con alcuni tipi di
cancro al polmone, al seno e con leucemia.
Numerose altre terapie di questo tipo contro
il cancro sono in sviluppo e per alcune di
queste i trial clinici sono già in fase
avanzata.
Le terapie
personalizzate del tumore del polmone
Allo stato attuale delle conoscenze, quando
si parla di trattamenti somministrati solo
se è presente l’evento molecolare
patologico, ci si riferisce a un “kit”: il
test e il farmaco mirato.
Le terapie dipendono strettamente dal tipo
di tumore del polmone, dal grado di
diffusione al momento della diagnosi e dalle
condizioni generali di salute del paziente.
Generalmente il microcitoma, carcinoma del
polmone a piccole cellule (SCLC), viene
trattato con chemioterapici (ce ne sono
ormai diversi) da soli o in combinazione,
possibilmente con la radioterapia, ma non si
opera quasi mai in quanto si tratta di un
tumore molto aggressivo e quasi sempre
diagnosticato ad uno stadio molto avanzato.
Il carcinoma polmonare non a piccole cellule
(NSCLC) di cui l’adenocarcinoma è il tipo
più comune, può essere trattato con la
chirurgia, poi con la chemio e/o la
radioterapia prima o dopo dell’intervento (adiuvante
o neoadiuvante).
In alcuni casi si possono utilizzare i
farmaci biologici, anticorpi monoclonali (bevacizumab)
antiangiogenici, che agiscono contro il
fattore di crescita vascolare endoteliale; e
piccole molecole (gefitinib, erlotinib,
afatinib, crizotinib) che agiscono su
specifiche mutazioni genetiche.
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