I SERPOTTA
famiglia di insigni scultori e stuccatori
palermitani
Il capostipite fu Gaspare (1634-1670), maestro e padre
del grande Giacomo, nato nel 1656 e morto nel 1732.
Questi viene generalmente ritenuto l'artista siciliano di
maggior rilievo dopo Antonello da Messina.
Egli, infatti, seppe realizzare con una materiale umile
come lo stucco capolavori di decorazione plastica in cui
echi classicheggianti e rococò si fondono in un linguaggio
leggiadro ed elegante. Le sue opere più famose si trovano
soprattutto a Palermo. Una curiosità: Giacomo "firmava" le
sue opere con una curiosa lucertola mimetizzata tra i
capolavori (vedi foto in alto).
Decorò fra l'altro gli Oratori di
San Lorenzo,
di Santa
Cita e del
Rosario in San
Domenico, considerati fra le sue prove più notevoli.
È sepolto nella
Chiesa di
S. Matteo per la quale eseguì l'altorilievo "I
benefici delle anime purganti" e le quattro statue in
stucco raffiguranti la Fede, la Speranza, la Carità e la
Giustizia.
Alcune chiese dove potere ammirare i suoi capolavori:
San Domenico,
San
Francesco,
La
Gancia,
Casa Professa,
Sant'Agostino...
Fratello maggiore di Giacomo fu Giuseppe (1653-1719).
I due fratelli collaborarono sempre e Giuseppe, sebbene
ritenuto oggi ritenuto inferiore a Giacomo, fu molto stimato
dai contemporanei.
Nessuno dei due si sposò, ma Giacomo ebbe un figlio
naturale Procopio (Palermo 1679 - Caccamo 1755), che operò
nel solco della sua ricerca.
I due non ebbero rapporti facili, tanto che Procopio fu
praticamente diseredato.
Figlio di Procopio fu Giovan Maria, attivo in ambito
palermitano sulla scia del padre e del nonno fino agli
Sessanta del XVIII secolo.
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