Giriamo dietro il
Teatro
Massimo, e imbocchiamo
alla nostra sinistra la via Mura di San Vito
così chiamata perché costeggia le antiche mura
cinquecentesche prospicienti l'antico convento e l'oratorio
di San Vito.
Arriviamo ad incrociare quindi la
Via Porta Carini che imboccheremo a sinistra per
addentrarci nel rione e ci ritroviamo nel bel mezzo
di uno dei più antichi mercati storici palermitani:
il "Capo".
Divertitevi a
fotografare i simpatici negozianti che vociando
attraggono l'attenzione del cliente per promuovere
la loro mercanzia: frutta, verdura, carni, pesce,
spezie.
Attenti a non
perdervi due Chiese importantissime e uno strano
panificio, siti lungo la stessa strada
Le Chiese sono l'Immacolata
Concezione al Capo e
la
Madonna della Mercede.
Il Panificio Morello
è proprio nella Piazza Capo antistante la
Chiesa della Mercede, fuori come insegna ha un
incredibile mosaico in stile liberty !
Usciamo da questa simpatica ed
affascinante kasba palermitana attraverso la Via
Sant'Agostino. Alzate la testa guardate i
balconi, le viuzze, la gente... qui sta tutto il
concentrato della "palermitanità", usi,
costumi, tradizioni si mescolano alla modernità come
in nessun'altro posto al mondo !
Sulla strada
troveremo la a destra la
Chiesa di Sant'Agostino, fondata
in epoca angioina, nella seconda metà del 1200 e
decorata intorno al '700 dal grande
Giacomo
Serpotta. Entrate ed
ammirate le pareti e non dimenticate un'occhiata al
chiostro.
Uscendo dalla chiesa dalla porta secondaria uno
sciame di gente, di suoni e colori, vi assalirà:
sembra una casbah ma siete in... Europa... è
un mercato permanente che si estende per tutta la
lunghezza della stessa arteria proseguendo oltre la
Via Maqueda fin tutta la
Via Bandiera. Si tratta del Mercato
Storico di Sant' Agostino, punto di riferimento
dei palermitani per acquisti non alimentari a basso
costo: sembra di essere in un centro commerciale del
passato ! E' questo l'asse principale dell'antico
quartiere del Capo e segue un andamento
sinuoso in quanto sponda di un fiume, il
"Papireto", ormai sotterraneo, che insieme
all'altro antico fiume, il "Kemonia",
anch'esso tuttora esistente ma sotterraneo,
abbracciavano questa lingua di terra per unirsi poco
più giù sul mare ove adesso c'è la Via Roma.
Camminiamo sopra la storia di questa città, sul
primo nucleo urbano fondato oltre 2700 anni fa dai
Fenici di
Tiro
e Sidone. Quello che fu il centro primordiale
di Palermo, la
Neapolis, duecento anni dopo il primo nucleo
abitativo: la Paleopolis, più a sud che
identificheremo in altro itinerario con il piano del
Palazzo Reale.
Usciamo quindi a destra sulla
Via Maqueda
che prende il nome da colui che la tracciò: il
viceré Bernardino di Cardines duca di Maqueda
nel 1600. Resterete stupiti di quanti riferimenti
spagnoli, catalani, portoghesi, francesi e inglesi
troverete a Palermo !
Abbagliati da
tanta "semplice" bellezza ? Cari Virtual Turisti...
siete ancora a niente !
Sulla destra
troverete la
Chiesa di Santa Ninfa ai crociferi
con una nicchia dedicata all'Ecce Homo.
Camminiamo tra
stupendi palazzi barocchi, qualcuno appena
restaurato, presto veniamo abbagliati dalla meta del
nostro itinerario: i
"Quattro Canti" ovvero "IL TEATRO DEL
SOLE" come venne detto l'ottagono formato
dall'incrocio delle due strade più importanti della
città: Corso Vittorio Emanuele (il
"Cassaro") e Via Maqueda.
La Piazza
Vigliena, come amministrativamente si chiama il
luogo dal 1609, per i Palermitani sono i "Quattro
Canti": ogni cantone rappresenta il
mandamento
che gli sta alle spalle e ognuno dei quattro cantoni
ha la sua santa protettrice:
Santa Ninfa, Santa Cristina, Santa Oliva e Santa
Agata, le cui statue di marmo di Carrara sono
poste nel terzo ordine di ogni cantone.
E' da presuntuosi
descrivere un tale concentrato di bellezze
architettoniche in poche righe, occorre esserci !
E' chiamato
Teatro del Sole in quanto dalla posizione
centrale dell'incrocio è visibile un fascio di Sole
dall'alba al tramonto.
Lasciamo i Quattro Canti e
proseguiamo ancora per pochi metri sulla Via
Maqueda.
Rialzata su pochi
metri di dislivello recuperati da pochi gradini, a
sinistra si affaccia la Piazza Pretoria
con la
Fontana ed il
Palazzo delle Aquile ,
sede del Municipio di Palermo, già sede del
Senato Palermitano dal 14° secolo.
Storici datano la
fondazione dell'edificio al 1300, sotto il regno di
Federico II d'Aragona.