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Itinerario 9: Profumi d'oriente...

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Profumi d'oriente...

Da Piazza Marina alla Vucciria

Da piazza Marina imbocchiamo la via dei Bottai che oltrepassando Corso Vittorio Emanuele prende il nome di via dei Chiavettieri, (denominazioni dovute agli artigiani che vivevano nel luogo).

Siamo alla "Vucciria", il mercato palermitano, immortalato dal famoso quadro di Renato Guttuso.

Percorrendo la via dei Chiavettieri ci ritroviamo in via dei Cassari, all'incrocio tra queste due strade si trova la chiesa della Madonna del Lume ai Cassari (cominciata nel 1788 e terminata nel 1846), sorta sulle "ceneri" della dimora che diede i natali a Giovanni Meli.

Percorrendo tutta la via dei Cassari ci ritroviamo nella piazza del Garraffello, con l'omonima stupenda fontana eretta nel 1591 e, se riuscite a concentrarvi intensamente, potete immaginare al massimo del fulgore nel XVII secolo, quando, delimitata da palazzi signorili, costituiva il luogo d'incontro per facoltosi mercanti.

 

Proseguendo per via Argenteria incontriamo la Chiesa di San'Eulalia dei Catalani oggi sede di un ente privato spagnolo e di fronte l'Edicola del Genio di Palermo... chi sarà mai costui ? Scopritelo seguendo "l'itinerario del Genio". Quindi "sbuchiamo" in Piazza Caracciolo, cuore del mercato della Vucciria. Il nome rende onore ai fatti... Sistemata nel 1783 secondo regole "illuminate" del Viceré Caracciolo, oggi non conserva molto dell'assetto geometrico perfetto.

Camminate tra i vicoli, ascoltate le grida dei venditori, gustate i sapori che vi verranno offerti... bene ! Siete sopravvissuti a colori, odori e rumori della Vucciria ?

Un ultimo sforzo, allora. Da piazza Caracciolo imboccando la via dei Maccheronai giungiamo in piazza San Domenico. Centralmente, nella piazza si staglia la colonna dell'Immacolata (del 1726). La chiesa di San Domenico (cominciata nel 1640 con facciata del 1726) contiene le spoglie di molti siciliani illustri, una volta all'interno conviene dare una sbirciatina al chiostro trecentesco dell'ex convento.

Per chi fosse interessato ai ricordi e ai cimeli garibaldini, è consigliabile una visita al Museo del Risorgimento, adiacente alla chiesa.

Dopo aver nutrito lo spirito con una tale scorpacciata d'arte, sarà meglio che vi dedichiate un po' alla gola: questo è il luogo adatto per gustare uno dei più buoni (e colorati) gelati al pistacchio della città.

Dalla via Giovanni Meli passiamo dietro San Domenico per arrivare alla Chiesa di Santa Maria la Nuova e poi ritornando indietro, prenderemo la via Squarcialupo dove incontreremo due oratori da non perdere, l'Oratorio del Rosario in Santa Cita e l'Oratorio del Rosario in San Domenico. Insieme alle vicine chiese di Santa Cita e la Chiesa Santa Maria di Valverde ci riempiono gli occhi di un barocco sfarzoso e magnifico.

Proseguiamo sulla stessa strada raggiungendo la Chiesa di San Giorgio dei Genovesi quindi la Piazza Tredici Vittime con l'Obelisco ai martiri della mafia. Attraversiamo la via Francesco Crispi per arrivare sul lato opposto in via Filippo Patti a visitare il Castello a Mare dove termina questo lungo e faticoso itinerario !


Continua: Dalla Vucciria a Piazza Verdi


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