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PANORMUS - RITI RELIGIOSI

LA SANTA PASQUA

Aprile si sa è ritenuto il periodo in cui i cristiani festeggiano la ricorrenza della Pasqua, anche se questa festività oscilla tra il 22 Marzo e il 25 Aprile.

In città ed in provincia sono tanti i riti della settimana Santa che hanno il suo inizio con la domenica delle Palme, la tradizione vuole che sia festeggiata con ramoscelli d’olivo e le palme per ricordare l’entrata di Gesù a Gerusalemme, per questa ragione in molti organizzano una messinscena in cui il parroco è accolto al tempio al di sopra di un asinello.

A Ciminna una bellissima rievocazione "I Misteri".

A Gangi vede protagonisti le confraternite in costume, che portano per le vie medievali del paese enormi fasci di palme adornati di fiori e datteri.

Il “signuruzzu a cavaddu” gira per le vie del paese a Caccamo, mentre ragazze vestite a lutto realizzano a Caltavuturo ad una processione al seguito della statua della Madonna in gramaglie.

Il corteo dell’Eparca che, a dorso di mulo, va dalla chiesa di San Nicola sino cattedrale di San Demetrio, a Piana degli Albanesi per la benedizione delle palme. Sempre a Piana degli Albanesi, la pasqua è la giornata più attraente dal punto di vista tradizionale, in cui rivive tutto il colorito folklore bizantino siculo-albanese, all’occasione dopo la cerimonia della benedizione delle uova rosse che vengono distribuite ai presenti e il sorteggio del “brezi”, la preziosa cintura che fa parte del costume tradizionale (‘ncilona) che viene indossato dalle donne in questo giorno.

Il triduo Pasquale comincia con il Giovedì Santo con la lavanda dei piedi e all’allestimento dei rituali “Sepolcri” per l’adorazione dei fedeli.

Il centro storico di Palermo si anima con le spettacolari processioni del dramma doloroso di Cristo Morto, almeno quattro le più importanti: quella dei Cocchieri, della confraternita di Maria SS.Addolorata, della Soledad e dei Cassari, tante altre sono organizzate nei vari quartieri della città. Molto emozionante e tradizionale è quello della chiesa di Santa Caterina, organizzato dalle suore di clausura per adorare il Cristo Morto.

A Misilmeri, nella cura all’addobbo dei “sepolcri” che vengono ricoperti con i “lavureddi”, cestini ricolmi di grano germogliato.

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