In città
ed in provincia sono tanti i riti della settimana Santa che hanno il suo
inizio con la
domenica delle Palme, la tradizione vuole che sia
festeggiata con ramoscelli d’olivo e le palme per ricordare l’entrata di
Gesù a Gerusalemme, per questa ragione in molti organizzano una
messinscena in cui il parroco è accolto al tempio al di sopra di un
asinello.
A
Ciminna una bellissima rievocazione "I
Misteri".
A
Gangi
vede protagonisti le confraternite in costume, che portano
per le vie medievali del paese enormi fasci di palme adornati di fiori e
datteri.
Il
“signuruzzu a cavaddu” gira per le vie del paese a
Caccamo,
mentre ragazze vestite a lutto realizzano a
Caltavuturo ad una
processione al seguito della statua della Madonna in gramaglie.
Il corteo
dell’Eparca che, a dorso di mulo, va dalla chiesa di San Nicola sino
cattedrale di San Demetrio, a
Piana degli Albanesi per la
benedizione delle palme. Sempre a
Piana degli Albanesi, la pasqua è la giornata più attraente dal
punto di vista tradizionale, in cui rivive tutto il colorito folklore
bizantino siculo-albanese, all’occasione dopo la cerimonia della
benedizione delle uova rosse che vengono distribuite ai presenti e il
sorteggio del “brezi”, la preziosa cintura che fa parte del costume
tradizionale (‘ncilona) che viene indossato dalle donne in questo giorno.
Il
triduo Pasquale comincia con il
Giovedì Santo con la lavanda dei piedi e
all’allestimento dei rituali “Sepolcri” per l’adorazione dei fedeli.
Il
centro storico di Palermo si anima con le spettacolari
processioni del dramma doloroso di Cristo Morto, almeno quattro le più
importanti: quella dei Cocchieri, della confraternita di Maria SS.Addolorata, della Soledad e dei Cassari, tante altre sono organizzate
nei vari quartieri della città. Molto
emozionante e tradizionale è quello della chiesa di Santa Caterina, organizzato dalle suore di clausura per adorare il Cristo
Morto.
A
Misilmeri,
nella cura all’addobbo dei “sepolcri” che vengono ricoperti con i “lavureddi”,
cestini ricolmi di grano germogliato.